La strada statale 185 “di Sella Mandrazzi” a Francavilla ancora chiusa al traffico. Disagi infiniti per i cittadini -
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La strada statale 185 “di Sella Mandrazzi” a Francavilla ancora chiusa al traffico. Disagi infiniti per i cittadini

La strada statale 185 “di Sella Mandrazzi” a Francavilla ancora chiusa al traffico. Disagi infiniti per i cittadini

Resta ancora chiuso il tratto di strada della statale 185 “di Sella Mandrazzi” all’altezza del Km 45+300 nel territorio del Comune di Francavilla di Sicilia, interdetto al traffico in seguito al cedimento del muro di sostegno della carreggiata provocato dalla pioggia abbattutasi nella zona il 3 aprile scorso e dall’azione erosiva del fiume San Paolo.

La statale 185, importante via di comunicazione tra il versante ionico e tirrenico, rimane quindi in cima alle preoccupazioni degli amministratori locali che, con l’arrivo della bella stagione e la chiusura del tratto stradale, vedono penalizzato il comparto turistico e le attività economiche connesse, lamentando gravi difficoltà per tutti quei viaggiatori che, per necessità o diporto, devono spostarsi dalla costa ionica verso il tirreno, e nel senso inverso.

La SS 185 rappresenta per i soggetti fragili, gli anziani, i lavoratori pendolari, turisti e visitatori, una strada essenziale – scrive il sindaco di Francavilla di Sicilia, Vincenzo Pulizzi, in una recente lettera inviata al Prefetto di Messina, all’Anas e per conoscenza al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – collegando i centri più montani a Giardini Naxos (svincolo autostradale dell’A18) e Taormina (comune con presidio ospedaliero), nonché alla zona del catanese, punto di riferimento per ospedali, aeroporto, università”.

“Molteplici sono i disagi, anche sociali ed economici – continua il primo cittadino – essendoci intere comunità che a causa di questa “irraggiungibilità” del versante ionico a quello tirrenico e viceversa, hanno registrato perdite importanti in tema di avventori sul fronte delle attività turistiche, commerciali, artigianali, zootecniche e agroalimentari, attività basilari per i piccoli borghi che, oggi, fanno i conti con le sempre maggiori difficoltà quotidiane, aggravate da questa ennesima problematica, che ormai si protrae da mesi”.

“Tanti sono i soggetti che per motivi vari (salute, lavoro, famiglia) – aggiunge Pulizzi – sono costretti a doversi recare nella zona ionica e, oggi, non sono in condizione di poterlo fare attraverso la SS 185 interrotta nei tratti dal km 31+700 al km 31+900 e dal km 45+200 al km 45+700, dovendo allungare, e di molto, il proprio tragitto, scendendo nella zona tirrenica per imboccare l’A20 in direzione Messina, superata la quale devono poi dirigersi verso Catania, con oltre 75 chilometri in più di percorrenza e con oltre un’ora in più in termini di tempo, e con il conseguente aggravio di costi. Considerando anche il fatto che l’eventuale percorso alternativo più breve, la strada Provinciale 5, si trova in uno stato di abbandono totale nonostante i continui solleciti scritti alla città metropolitana di Messina, anch’essa soggetta nel tempo a diverse frane che la rendono difficilmente percorribile”.

La missiva si conclude con l’auspicio che si “possa intervenire affinché chi di dovere metta fine a questa angosciosa vicenda, ponendo in essere interventi immediati e tempestivi per rendere fruibili i collegamenti anche attraverso l’istituzione di senso unico alternato nei tratti interessati”.

La strada in questione – la SS 185 – nel tratto montano presenta volumi di traffico generalmente contenuti ma che possono diventare significativi durante il periodo estivo; molti utenti, infatti, amano viaggiare lentamente (Slow Tourism), con piccole soste per gustarsi il panorama, fare uno scatto fotografico, e per scoprire luoghi e cammini non battuti dai grandi flussi turistici, un territorio ricco di vegetazione, pieno di attrattive naturalistiche e panorami impareggiabili; dalla statale 185 è possibile addentrarsi per mezzo di sentieri e trazzere all’interno dei boschi, a piedi o, eventualmente, per gli amanti delle due ruote con mountain bike.

Negli anni Venti del secolo scorso, quando ancora non esisteva l’attuale classificazione, le guide del Touring Club Italiano la indicavano come la “3° Traversata dei Peloritani”, dalla littoranea Messina-Palermo a Novara e Francavilla: « … il panorama è magnifico: a Nord, il settore di mare racchiuso fra Capo Tindari e la penisola di Milazzo con le Eolie; a Sud, i Peloritani, sui quali domina la slanciata cresta della Rocca Novara m. 1340 (detta localmente anche Rocca Salvatesta, colossale dirupo …); intorno, i contrafforti che dai Peloritani scendono al mare. Sopra Novara, sempre con splendide viste, si sale con parecchie svolte tra campi di ginestre e pinete. Presso la Portella Mandrazzi m. 1100 si valica la cresta dei Peloritani. Dopo di aver pianeggiato assai in alto verso sud, sulla costa di monte che domina nel profondo il ghiaieto del Torrente Zavianni, affluente dell’Alcantara, s’incomincia la discesa con stupendi panorami verso l’Etna, che appare nella sua massima grandiosità al di là della depressione dell’Alcantara.»

Poi, negli anni ‘50 sul tronco Francavilla – Novara di Sicilia (dal 2004 nel club dei “Borghi più belli d’Italia”), in attuazione della riforma agraria regionale che prevedeva la ripartizione dei latifondi, furono costruiti dalla Regione siciliana (Ente di Sviluppo Agricolo) alcuni villaggi rurali (Piano Torre, Morfia, Pietra Pizzuta, San Giovanni, Malfitana, Bucceri-Monastero); tra questi il più importante era il “Borgo Schisina”, con stradella di accesso lungo la statale 185 a quota 800 m., un complesso di otto edifici ancora esistenti (scuola, chiesa, ufficio postale, caserma, ecc.) con funzioni di servizio, trasformati nel 1962 in colonia montana, oggi abbandonati e meglio conosciuti come i “villaggi fantasma”, ma che in passato attirarono l’attenzione di Michelangelo Antonioni, che nel 1960 girò all’interno della struttura alcune scene del film “L’avventura”, con Gabriele Ferzetti, Monica Vitti e Lea Massari.

Proseguendo in questo breve viaggio tra storia e natura lungo la SS 185 in direzione sud, dopo un susseguirsi di curve molto strette che si affacciano su canyons (“Vanedda di Iannò”) e declivi, superato il ponte sul fiume San Paolo, nei pressi della confluenza con la SP1 (bivio per Mojo Alcantara) si erge uno sperone di roccia piatta sulla cui sommità resistono al tempo i ruderi di quello che fu uno dei più importanti eremi della Sicilia orientale, il monastero basiliano di San Salvatore della Placa, conosciuto ai francavillesi con il nome di “Batiazza” o “Badiazza”, fondato dal monaco Cremete, vissuto tra l’XI ed il XII secolo.

Insomma, un’area geografica vasta e di grande interesse, non lontana dal comprensorio turistico Taormina – Giardini Naxos, dal Parco Fluviale dell’Alcantara, dal Parco dell’Etna e dal Parco dei Nebrodi.

Per fronteggiare le criticità l’Anas ha predisposto un cronoprogramma che prevede interventi finalizzati al ripristino delle normali condizioni di transitabilità in diversi punti della strada in questione.

Si tratta dei lavori di consolidamento e ricostruzione del corpo stradale al Km 14+800 e al Km 31+800, due sezioni interessate dagli eventi atmosferici avversi del 3 dicembre 2022 (“ultimazione prevista: 31/12/2023”), nonché il rifacimento “dei muri di contenimento, sistemazione delle scarpate e ripristino delle opere idrauliche al km 58+800 – km 45+300 ed al km 39+200 della Strada Statale 185”, (“ultimazione prevista: 31/03/2024”).

Anas rende anche noto l’imminente avvio, sempre sulla SS 185, di un “ulteriore intervento di manutenzione programmata, che consentirà l’incremento del livello di servizio e di sicurezza dell’arteria stradale” nel tratto compreso tra i Comuni di Mazzarrà S. Andrea e Novara di Sicilia”.

Luigi Lo Presti

 

 

 

 

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