L’ultima gioia italiana in Champions: era il 2010, ma nessun italiano in campo -
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L’ultima gioia italiana in Champions: era il 2010, ma nessun italiano in campo

L’ultima gioia italiana in Champions: era il 2010, ma nessun italiano in campo

L’ultimo successo per un club italiano in Champions League risale alla stagione 2009-2010, quando l’Inter superò in finale di Champions League il Bayern di Monaco per 2-0 con la doppietta del principe Diego Milito. Nessuna vittoria tricolore invece in Europa League: è infatti nella stagione 1998-1999 che il Parma raggiunge il successo contro il Marsiglia, ma la competizione all’epoca si chiamava Coppa UEFA. Sono passati undici anni da quel successo italiano dell’Inter, anche se in realtà nell’undici titolare non figurava nessun italiano con i nerazzurri: Marco Materazzi entrò a partita quasi terminata al minuto 92’. Negli ultimi anni, due italiane sono andate molto vicine a una vittoria europea, l’Inter l’anno scorso battuta in finale di Europa League dal Siviglia, e la Juventus in Champions dove ha perso due finali negli ultimi cinque anni: a Cardiff nel 2017 contro il Real Madrid e nel 2015 contro il Barcellona di Luis Enrique.

Inter: due finali in undici anni, troppo poco per una società che punta così in alto

Quest’anno l’Inter è considerata come assoluta favorita per la vittoria dello scudetto in Italia anche dalle scommesse sportive di Betway. E questa potrebbe essere già considerata una novità per i nerazzurri poiché le stagioni post Mourinho sono state avare di gioie. L’ultima vittoria in Serie A è sempre legata a quel ciclo vincente con campioni del calibro di Eto’o, Milito, Zanetti, Cambiasso e Julio Cesar. Attualmente, la squadra allenata da Antonio Conte appare effettivamente la più lanciata in campionato, se non fosse per una rosa di assoluto valore e soprattutto l’eliminazione dalla Champions League. Per il secondo anno consecutivo i nerazzurri sono usciti dalla competizione dalle grandi orecchie dalla porta di servizio, non riuscendo a superare un girone agevole. Quest’anno, a differenza dell’anno scorso non sono riusciti neanche a qualificarsi in Europa League, manifestazione che l’anno scorso Lukaku e compagni avevano onorato fino all’ultimo, arrendendosi solo in finale al Siviglia: 3-2 il risultato al termine.

Cristiano Ronaldo non è bastato a Allegri e Sarri, vediamo cosa farà Pirlo

Alla Juventus manca talmente tanto la Champions League, vinta l’ultima volta nella stagione 1995-1996, che nell’estate del 2018 la società in partnership con la Jeep ha effettuato l’acquisto più costoso della propria storia: Cristiano Ronaldo, un’operazione da 100 milioni di euro. L’idea dell’acquisto al club di Torino sarà venuta per diversi motivi, ma oltre a quelli puramente commerciali, una ragione è stata il livellamento tecnico e mentale della rosa verso l’alto. Proprio l’anno prima infatti, il portoghese era stato il “mattatore” nella finale di Cardiff, dove il penta pallone d’oro si esibì in una doppietta, dando inizio all’1-4 finale completato dalle reti di Casemiro e Marco Asensio, unica gioia bianconera Mandzukic. Ma non bastò Cristiano Ronaldo alla Juventus per vincere in Europa: la stagione 2018-2019 si concluse con vittoria in campionato e nella Supercoppa italiana, ma la Vecchia Signora era uscita malamente dalla Champions anzitempo, eliminata dai lancieri dell’Ajax, nonostante il solito goal del “7”, nella gara di ritorno allo Stadium. Quest’anno, come ogni anno, la Juve ci riprova: l’avversario degli ottavi sarà il Porto, con cui i bianconeri hanno una tradizione molto positiva e il match rappresenterà un derby dell’adolescenza per Cristiano Ronaldo, essendo cresciuto nello Sporting di Lisbona.


2010-2020: un periodo di carestia europea per le italiane

L’Inter ha praticamente chiuso il ciclo di vittorie italiane nel nuovo millennio in Europa. Nel secondo decennio del 2000 nessuna vittoria europea per club nostrani infatti e, dato ancora più importante, le squadre tricolori sono state protagoniste in poche finali. Sono solo tre infatti le volte in cui le squadre italiane sono arrivate in fondo alle competizioni negli ultimi dieci anni e nessuna fra le squadre “minori” appare fra queste. Se pensiamo che gli anni ‘90 erano dominati letteralmente da squadre come Parma e Lazio, oltre che dalle solite note Juventus, Inter e Milan, la riflessione è automatica: il calcio italiano ha bisogno di un livellamento verso l’alto. Tale processo dovrebbe cominciare dai più giovani, con investimenti maggiori sui talenti italiani invece che su giocatori già “pronti” ma con una prospettiva di raggio minore.

Quest’anno sono davvero poche le possibilità per Atalanta e Lazio in Champions che affronteranno rispettivamente Real Madrid e Bayern Monaco. Il discorso è invece diverso per l’Europa League, dove Milan, Napoli e Roma sarebbero assolutamente in grado di arrivare in fondo alla competizione; sarebbero, appunto, perché con un campionato in cui lottare per un posto in Champions che vuol dire incassi e ribalta, la competizione “minore” europea potrebbe essere snobbata.

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