Fatture Energia, gli esposti di Roberto Bonaccorsi e Rossana Manno IL RETROSCENA DELL’INCHIESTA DELLA PROCURA -
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Fatture Energia, gli esposti di Roberto Bonaccorsi e Rossana Manno IL RETROSCENA DELL’INCHIESTA DELLA PROCURA

Fatture Energia, gli esposti di Roberto Bonaccorsi e Rossana Manno  IL RETROSCENA DELL’INCHIESTA DELLA PROCURA

L’avvio dell’indagine affidata alla guardia di finanza su delega della Procura di Catania che ha notificato nei giorni scorsi l’avviso di conclusione indagini a carico dell’ex dirigente tecnico, Nuccio Russo (clicca e leggi Vicenda consumi energia Comune di Giarre, avviso di conclusione indagini per il dirigente Nuccio Russo), formalmente accusato di falso ideologico per la vicenda delle fatture sui consumi energetici del Comune di Giarre, trae origine da due distinti esposti presentati dall’ex sindaco Roberto Bonaccorsi e dall’ex segretario dell’Ente, Rossana Manno, l’11 giugno 2015 (pervenuti alla segreteria della Procura della Repubblica il 17 giugno 2015) e segnatamente, in quello a firma dell’ex sindaco Bonaccorsi, si rilevava che “nella nota prot. 0016843 del 26/05/2015 “il Dirigente Russo afferma di avere modificato gli importi nello stesso giorno e di avere apposto il medesimo numero di protocollo”;  in quello a firma del Segretario Generale, Manno, si rappresentava che “il Dirigente Russo ammetteva nella nota prot. 0016843 del 26705/2015 di avere modificato il contenuto della nota prot. n. 16155 del 17/4/2014 (nelle cifre riportate) e ciò con una successiva e distinta nota a cui però veniva apposto il medesimo numero di protocollo”.

Secondo i legali dell’arch. Russo, entrambi avvertivano (sintomaticamente) il bisogno di precisare nell’esposto che le due contestate note del 17 aprile 2014 erano state trasmesse “solo per conoscenza al Sindaco e al Segretario Generale” giacché soggetti sprovvisti di poteri di gestione in materia, rilevando Bonaccorsi di non avere mai avuto alcuna “ingerenza sulla modifica degli importi comunicati al Dirigente dell’Area II”; specificando il segretario generale Manno (escussa a sommarie informazioni testimoniali in data 3 novembre 2015) di avere avuto conoscenza della seconda nota allorché la stessa fu “trasmessa, per conoscenza, in data 13 maggio 2014, così come si evince dal giornale movimenti di protocollo.

In merito, la difesa dell’arch. Russo sottolinea che il documento relativo, singolarmente, reca la relativa trascrizione ‘a penna’ laddove le altre note, emesse il 13 maggio 2014 e pervenute in pari data, sono tutte annotate tramite il sistema informatizzato: ed è ancora più singolare che il ‘giornale movimenti del 13-05-2014’ presenti trascritta ‘a penna’ la nota n. 19029 del 14 maggio 2014, ovvero dell’indomani).

Secondo la difesa di Russo, le due note costituiscono distinte e separate comunicazioni che, come tali, vennero conservate agli atti dell’Ufficio; l’identità del numero di protocollo non è certo riconducibile al Dirigente firmatario delle note che nessun rapporto, com’è evidente, ha con l’Ufficio del Protocollo; l’identità del numero di protocollo non incide, per nulla, sulla ‘forma’ e sulla ‘genuinità’ dei due atti che non sono mai stati alterati. Dal canto suo lo stesso arch. Russo nella memoria trasmessa alla Procura rappresenta che non è, in ogni caso, il pubblico ufficiale che si occupa della ‘protocollazione’ degli atti a sua firma stante che egli definisce ogni sua attività con la sottoscrizione del documento e la trasmissione all’ufficio protocollo per le susseguenti incombenze.

Russo sostiene con forza di non avere avuto alcun  interesse o necessità di cambiare gli importi. Che tale necessità era solo del sindaco per garantire la copertura in bilancio di previsione anche per rispettare il piano di riequilibrio proposto dallo stesso sindaco.

Il caso Energia sembra destinato ad esplodere con ulteriori sviluppi nel quadro di una vicenda dove sono ancora tanti i punti oscuri.

Mario Previtera 

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