Catania, Alberghiero “K. Wojtyla”: interviene un rappresentante d’istituto del plesso di viale Tirreno -
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Catania, Alberghiero “K. Wojtyla”: interviene un rappresentante d’istituto del plesso di viale Tirreno

Catania, Alberghiero “K. Wojtyla”: interviene un rappresentante d’istituto del plesso di viale Tirreno

In merito all’articolo Catania, l’alberghiero “K. Wojtyla” in autogestione. Gli studenti protestano ci è pervenuta in redazione un intervento di un altro studente, Giuseppe Bersola, anch’egli rappresentante dell’istituto Alberghiero “Karol Wojtyla” del plesso di viale Tirreno, che ha ritenuto opportuno intervenire per precisare e spiegare nel dettaglio la situazione reale del plesso di viale Tirreno.

Di seguito l’intervento completo dello studente.

“La mia compagna si è lasciata trasportare forse dalla rabbia, scaturita dalle innumerevoli richieste, dalla dirigenza e dagli alunni, nei confronti della Provincia, o Città Metropolitana; la quale non interviene come dovrebbe lasciando noi ragazzi, in situazioni precarie.

I punti che intendo chiarire sono i seguenti:

– “i ragazzi camminano per la scuola con gli ombrelli, perché quando piove l’acqua filtra dai tetti. L’edificio è pericoloso anche perché i pavimenti diventano scivolosi. Inoltre, tempo fa, è caduto un pezzo di tetto in testa ad un professore, fortunatamente non si è fatto niente”.

img-20161209-wa0019Noi ragazzi non camminiamo, per fortuna, con gli ombrelli o meglio non ancora, le varie infiltrazioni di acqua sono reali ma non a tal punto, in allegato delle foto che attestano la realtà, e ovviamente non intervenendo la situazione non può che peggiorare. Inoltre tengo a precisare che il pezzo di tetto non è caduto in testa a nessun professore, dato che la classe è stata giustamente inibita all’accesso dal D.S., in attesa di manutenzione, dall’ente preposto.

– “Nel plesso di viale Tirreno, non si può poichè l’impianto elettrico non è a norma, e appena si attaccano le cucine, composte da piastre elettriche, si prende la scossa e salta la corrente”.

La dichiarazione della mia compagna è reale ma al contempo non lo è; data la presenza di un’altra cucina all’interno del plesso dove i ragazzi possono fare realmente pratica, e proseguire con il programma.

Sono realmente presenti la cucina elettrica a induzione, e i problemi all’impianto elettrico, ma nonostante questi problemi, la  Presidenza ha inibito l’accesso a questa suddetta cucina, riuscendo sempre a trovare una soluzione per far proseguire il programma didattico normalmente, esistendo comunque una cucina storica quotidianamente utilizzata.

– “In un istituto alberghiero è previsto fare delle ore di pratica per completare il percorso scolastico. Ma, in alcuni casi come le quarte e le quinte, la merce non arriva e, quindi, queste classi sono impossibilitate a svolgere le regolari ore di lezioni della materia d’indirizzo”.

Questa affermazione non può essere presa in considerazione come fonte attendibile, dato che la merce arriva regolarmente, tranne in qualche caso eccezionale, che comunque è nella normalità, venendo poi recuperato.

img-20170115-wa0333Nel plesso di viale Tirreno tengo a precisare che l’impianto termico è completamente assente, e anche se ci fosse per le problematiche all’impianto elettrico, non potrebbe essere utilizzato. Anche se la Presidenza è venuta incontro ai ragazzi, adibendo delle stufette nelle classi, ovviamente quest’ultime non bastano a mantenere la temperatura ideale e a norma di legge (20°C più o meno 2), nonostante le ripetute richieste gli enti preposti non intervengono; e i ragazzi sono costretti a recarsi a scuola con i plaid.

Detto ciò ci tengo a precisare che siamo ancora in attesa del nuovo plesso, ma la Provincia, sembra essersi dimenticata di noi; inoltre, preciso che se non fosse per questi problemi strutturali, il plesso di viale Tirreno, potrebbe realmente essere nei limiti della perfezione, data la presenza di ottimi professori qualificati, e un’ottima organizzazione didattica.

La dirigenza si è sempre mostrata disponibile nell’aiutare i propri alunni, inviando richieste che sono protocollate, e comprovabili dagli atti; ma la risposta è sempre inesistente.

A mio avviso si sta avendo una letterale trasformazione, in una “Provincia fantasma”, dato che manda persone di rado a dare un’occhiata e poi, chi si è visto, si è visto.

Avevamo organizzato un sit-in nel quale ci era stato detto che dopo un paio di giorni, qualcuno di dovere si sarebbe messo in contatto con noi, ma così non è stato.

La dirigenza fa ciò che può, rispetto a quelli che sono i suoi ruoli e le sue competenze, ma senza un reale intervento e aiuto degli enti locali, la situazione non potrà migliorare da sola, anzi andrà sempre a peggiorare, e tutto ciò non sta bene, né nei confronti di tutti gli alunni, né tanto meno alla reputazione degli enti locali”.

Giuseppe Bersola

nelle foto a corredo l’aula il cui accesso è inibito

 

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