L'intelligenza artificiale raccontata dagli studenti: un'esperienza innovativa all'Istituto tecnico "E. Fermi" di Giarre -
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L’intelligenza artificiale raccontata dagli studenti: un’esperienza innovativa all’Istituto tecnico “E. Fermi” di Giarre

L’intelligenza artificiale raccontata dagli studenti: un’esperienza innovativa all’Istituto tecnico “E. Fermi” di Giarre

Nell’Istituto Tecnico “E. Fermi” di Giarre, gli studenti della 5C informatica hanno iniziato un’esperienza speciale: capire davvero cosa sia l’intelligenza artificiale e scoprire come possa cambiare la vita di ognuno di noi. A guidarli i docenti della classe che hanno puntato sulla curiosità come metodo d’insegnamento, per cui non si sono limitati a spiegare l’intelligenza artificiale (AI), ma hanno deciso di farla vivere ai ragazzi, di trasformarla in un’esperienza concreta, in un racconto collettivo fatto di idee, esperimenti e confronto.

In classe tutto è nato da una semplice domanda: “Ma cos’è e come funziona davvero l’intelligenza artificiale?” Una frase – come spiegano i ragazzi – detta quasi per caso, ma che ha acceso in loro la voglia di scoprire, di capire e di mettersi in gioco. Da lì, il progetto è decollato. Gli studenti si sono divisi in gruppi, hanno studiato, discusso, cercato risposte. Ognuno ha portato la propria visione e alla fine si sono resi conto di una cosa: tutti avevamo visto solo un piccolo pezzetto diverso dello stesso mosaico. E quando la curiosità cresce, non si ferma più. E’ stato, quindi, deciso di fare un passo oltre: “Perché non condividere tutto questo con chi ci circonda? Con chi, magari, dell’AI ha solo sentito parlare?” È nata così l’idea di portare l’intelligenza artificiale fuori dalla classe e raccontarla a tre mondi diversi: innanzitutto, alle persone comuni, genitori, nonni, bambini, a chiunque voglia capire come la tecnologia può essere amica, non minaccia. In secondo luogo, alle imprese del territorio, per mostrare come anche le piccole realtà possono innovare e crescere grazie all’AI. Infine, in terzo luogo agli addetti della formazione, perché i docenti e i dirigenti che formano il futuro devono poterli conoscere da vicino.

La classe, entusiasta, ha deciso di organizzarsi come una vera azienda; quindi, così come suggerito dalla disciplina Gpoi (Gestione di Progetto e organizzazione d’impresa), ogni studente ha assunto un ruolo, una responsabilità, un obiettivo.

Alcuni studenti stanno lavorando a delle presentazioni a livello tecnico e grafico da utilizzare durante gli eventi, nel frattempo altri gestiscono la logistica e l’organizzazione dell’evento, altri ancora la raccolta fondi tramite sponsor e la comunicazione social e non solo.

Come raccontano dalla scuola: “Professori e ragazzi non stanno solo studiando una materia: stanno costruendo un ponte tra la scuola e il futuro, tra la curiosità e la consapevolezza, tra la tecnologia e l’essere umano. Perché l’intelligenza artificiale, prima ancora che un insieme di paradigmi e algoritmi, è una storia di persone. Di menti che si aprono, di generazioni che si incontrano, di sogni che diventano possibilità. L’AI non è solo il linguaggio delle macchine. È il modo in cui dobbiamo imparare a parlare il domani. Insieme”.

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