Tra pochi mesi nella territorio jonico-etneo i cittadini di diversi Comuni in provincia tra cui Mascali, Milo e Randazzo saranno chiamati all’elezione dei nuovi sindaci e dei consigli comunali. Nel 2027 toccherà a Giarre.
Elezioni che potrebbero rappresentare una continuazione dell’andazzo degli ultimi anni non propriamente esaltanti o un momento di rottura e di cambiamento.
Sulle prospettive del territorio abbiamo sentito Alberto Cardillo, segretario provinciale di Fratelli d’Italia.
“Nel nostro vasto territorio jonico-etneo non si registrano novità degne di rilievo da decenni. Le amministrazioni si susseguono faticando a lasciare il segno, anche, per carità, per le pesanti eredità non positive ricevute dalle precedenti amministrazioni degli ultimi 30 anni.
Non avendo rappresentanza politica forte siamo sostanzialmente rimasti ai margini dell’agenda politica regionale e nazionale.
È un mea culpa generale che tutti gli addetti ai lavori della politica dobbiamo fare. Per questo ritengo che serva una presa di coscienza che, in un mondo che corre, debba indurci a riflettere sul fatto che se non cambiamo registro non riusciremo più a risalire la china ed il nostro territorio sarà destinato ad una inesorabile desertificazione.
Ritengo sia necessario un ricambio generazionale non solo anagrafico ma soprattutto nel modo di affrontare l’amministrazione locale, abbandonando gli schemi novecenteschi del tirare a campare o del perenne rinvio delle soluzioni talvolta necessariamente traumatiche per i piccoli equilibri politici locali.
Servono amministratori ambiziosi e votati al sacrificio, non uomini soli al comando, ma politici nel senso più nobile del termine, capaci di fare squadra non solo all’interno del Comune ma soprattutto fuori, con i colleghi dei Comuni vicini ed in collegamento con la Regione e lo Stato.
Penso, per esempio, sia necessaria per il nostro territorio una vera e propria Unione dei Comuni, quantomeno tra quelli che un tempo costituivano la Contea di Mascali, per mettere insieme tutti quei servizi che non ha più senso tenere rinchiusi nel recinto del campanile, penso per esempio alla promozione turistica, commerciale, dell’artigianato, la programmazione degli strumenti urbanistici, le politiche di sicurezza urbana e di protezione civile, financo la gestione di servizi come la raccolta della cenere vulcanica, quando si renda necessario. Far costare di meno i servizi, programmare e spendere meglio.
E poi, come non rilevare il peso politico che avrebbe una unione di tal tipo a livello regionale e nazionale nella rivendicazione di maggiore attenzione alle esigenze primarie del territorio, si pensi per esempio alla vicenda Ospedale.
Insomma, a partire dalle elezioni amministrative di Mascali il mio auspicio è che si esca dalla piccola logica del “caminetto” e dell’occupazione momentanea della poltrona e si giunga alla coscienza che se non si cambia radicalmente registro il tempo è veramente scaduto. Bisogna tornare a ragionare di grandi cose da fare per il territorio, e per far ciò serve la Politica, con la P maiuscola, servono i partiti e i riferimenti politici di vertice disposti a dare ascolto concreto a Palermo e Roma.
Io e Fratelli d’Italia, a Mascali come a Giarre ed in ogni Comune siamo impegnati per questo ed è su queste basi costruiremo le alleanze future. Tra qualche settimana a Mascali lanceremo la prima conferenza programmatica per parlare di tutto ciò con chi davvero ha voglia di cambiare, non in senso gattopardesco”.





