Giarre, Consiglio Comunale in difesa dell’ospedale: il dibattito si accende, poi il blackout ferma la seduta -
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Giarre, Consiglio Comunale in difesa dell’ospedale: il dibattito si accende, poi il blackout ferma la seduta

Giarre, Consiglio Comunale in difesa dell’ospedale: il dibattito si accende, poi il blackout ferma la seduta

Il Consiglio Comunale di Giarre è tornato a riunirsi ieri sera per affrontare, per la seconda volta in pochi giorni, il tema cruciale del paventato depotenziamento dell’ospedale “Sant’Isidoro”. Una questione che continua a scuotere la politica locale e ad allarmare i cittadini, sempre più preoccupati per il futuro del presidio sanitario.

La seduta, convocata come prosecuzione di quella del 21 luglio, era attesa come un momento di confronto vero tra le forze politiche e di definizione di una linea comune contro l’ipotesi di svuotamento progressivo dei servizi ospedalieri. Tuttavia, un blackout esteso a tutta buona parte della città ha interrotto i lavori, impedendo la prosecuzione del dibattito. La seduta è stata quindi sospesa ufficialmente dalla Presidenza del Consiglio e verrà riconvocata nei prossimi giorni, con lo stesso ordine del giorno.

Il dibattito: unanime richiesta di azioni forti

Prima dell’interruzione forzata, il confronto in aula aveva già preso una piega intensa. Il consigliere Angelo Spina ha espresso il suo sostegno a tutte le iniziative che il sindaco di Giarre Leo Cantarella vorrà portare avanti a favore del presidio ospedaliero di via Forlanini.

“Questa mia collaborazione – ha detto Spina – assieme a quella di tutto il Consiglio rappresenta un segnale di unità e determinazione nel perseguire obiettivi condivisi al fine di garantire servizi di qualità e di difendere gli interessi della comunità di Giarre”.

Il consigliere Primavera ha espresso frustrazione per la natura spesso solo commemorativa di queste sedute, invitando tutti a cambiare tono: “Non possiamo continuare a fare il requiem dell’ospedale. Serve difenderlo con ogni mezzo, e serve anche assumersi le responsabilità politiche: la Democrazia Cristiana e Fratelli d’Italia hanno delle colpe chiare e non possiamo far finta di niente”.

Anche il consigliere Alfio Tomarchio si è dichiarato d’accordo con i colleghi consiglieri: “Dobbiamo fare squadra per difendere l’ospedale, servono azioni concrete. La politica regionale – ha detto Tomarchio – deve dire se vuole salvare l’ospedale di Giarre, noi siamo pronti a combattere”.

Il consigliere Antonio Camarda ha invece richiamato l’aula alla concretezza: “È stato importante riunirsi e discutere, ma adesso servono i fatti. Servono azioni che scuotano davvero le istituzioni sanitarie e regionali. Altrimenti restiamo fermi”.

Il consigliere Gabriele Di Grazia ha chiesto al Sindaco azioni anche eclatanti, evocando un precedente emblematico: “In passato io e altri siamo finiti sotto processo per aver bloccato i treni durante una manifestazione in difesa dell’ospedale. Non ci siamo tirati indietro allora, e non dobbiamo farlo oggi.”

Il riferimento è alla protesta del 2013, quando un gruppo di cittadini e amministratori – tra cui Di Grazia – organizzarono un blocco ferroviario simbolico per denunciare l’abbandono dell’ospedale. Il gesto costò a molti una lunga vicenda giudiziaria dalla quale tutti uscirono assolti, ma resta un episodio centrale nella storia della mobilitazione giarrese per la sanità.

Di Grazia ha poi insistito sulla necessità di “smuovere le coscienze dei cittadini” con iniziative congiunte, capaci di portare il problema fuori dalle mura del Consiglio e ha ricordato l’esperienza positiva del Comitato per l’Ospedale: “occorre sensibilizzare il territorio e i cittadini organizzando, ad esempio, dei gazebo in ogni Comune del distretto, realizzare migliaia di volantini per informare il territorio perché molta gente non sa quello che sta succedendo”.

“Raccogliamo delle firme, creiamo una sensibilità sul tema dell’ospedale che purtroppo la maggior parte della gente sconosce”, ha concluso.

Blackout e rinvio: la seduta si ferma, ma la tensione resta alta

L’interruzione dell’energia elettrica ha colto l’aula nel pieno della discussione. Luci spente, sistemi di registrazione e amplificazione fuori uso: la macchina amministrativa è stata costretta a fermarsi. Il presidente del Consiglio, Giovanni Barbagallo, insieme al Segretario Comunale Marco Puglisi, ha preso atto della situazione e disposto la sospensione ufficiale della seduta, che verrà riconvocata nei prossimi giorni.

Nel frattempo, la città attende. E con essa, centinaia di cittadini che ogni giorno si affidano all’ospedale Sant’Isidoro, tra speranze, disservizi e timori che la sanità pubblica locale possa essere definitivamente messa in ginocchio.

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