Riposto, Terz’Ordine Carmelitano verso la soppressione canonica: “Una scelta dolorosa, ma inevitabile” -
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Riposto, Terz’Ordine Carmelitano verso la soppressione canonica: “Una scelta dolorosa, ma inevitabile”

Riposto, Terz’Ordine Carmelitano verso la soppressione canonica: “Una scelta dolorosa, ma inevitabile”

Ancora una volta la Parrocchia del Carmine di Riposto finisce sotto i riflettori, questa volta per una vicenda che scuote nel profondo la comunità dei fedeli. Dopo oltre un anno di commissariamento, l’Ordine dei Padri Carmelitani ha avviato le procedure per la soppressione canonica del Terz’Ordine Carmelitano di Riposto, una realtà che, dopo quasi 90 anni di presenza ininterrotta, rappresentava un punto di riferimento religioso, culturale e identitario per la città.

Il primo atto formale di questa vicenda risale all’estate del 2023, quando la Provincia Italiana dei Carmelitani, tramite una lettera ufficiale, comunicava la sospensione delle attività del Sodalizio.

“È da tempo che, presso la nostra Sede, si viene a conoscenza di fatti incresciosi non consoni alla vita cristiana e tantomeno alla vita del Sodalizio di Riposto”, scrivevano i responsabili provinciali e zonali. Dopo un incontro presso la sede del gruppo, “purtroppo con esito negativo”, si stabiliva che, “dal momento in cui si riceve la presente lettera, ogni attività del Sodalizio sia sospesa”. La sospensione includeva riunioni di consiglio, gestione di cassa, ammissioni, professioni e tutte le attività riconducibili alla vita del gruppo, “in modo da poter fare ampia chiarezza su tutto”.

Quella decisione, già all’epoca difficile da comprendere per molti fedeli, era solo l’inizio di un percorso che si è ora concluso con l’avvio delle procedure di soppressione canonica.

La motivazione, contenuta in una nuova lettera indirizzata al parroco don Daniele Raciti, è inequivocabile: le tensioni interne, la mancanza di coesione, i contrasti e le divisioni hanno compromesso ogni tentativo di crescita spirituale e di adeguamento alla Regola e agli Statuti.

“Non riscontriamo essere presenti nel vostro gruppo gli elementi minimi di dialogo e relazione pacifica e cooperativa come in una fraternità di laici carmelitani dovrebbero essere presenti – scrivono i Padri -. Non vediamo volontà di pacificazione e reale recupero di un clima che sia meno belligerante e più mite”.

Si aggiunge anche che “non possiamo considerare la vostra realtà come un Terzo Ordine nonostante le professioni pronunciate dai suoi membri”, sottolineando che ciò che qualifica un sodalizio non è solo la forma canonica, ma “la qualità di esperienza e di impegno a vivere il Vangelo”.

La decisione è stata presa, spiegano i Carmelitani, “con sofferenza” e dopo lunga riflessione, ma si è rivelata “la sola via praticabile”.

Si chiude così una pagina importante della storia religiosa e sociale di Riposto. Il Terz’Ordine Carmelitano ha rappresentato per decenni un punto di riferimento, promuovendo la spiritualità del Carmelo e contribuendo in modo significativo alla diffusione del culto della Madonna del Carmine in tutta la città e nel comprensorio. Una decisione che lascia incredula e sgomenta la comunità di fedeli, che aveva già accolto con profonda delusione la notizia del Commissariamento, i cui ‘incresciosi’ fatti che lo hanno determinato, non sono mai stati resi noti.

A fronte di questa drastica ma ponderata decisione, resta lo sgomento di tanti fedeli, che avrebbero voluto maggiore trasparenza sulle cause del commissariamento e del conseguente provvedimento e che oggi si pongono più di qualche interrogativo.

Come mai la notizia della ormai inevitabile soppressione, già comunicata a Don Daniele Raciti non è mai stata resa nota alla comunità? Perché questo silenzio, nonostante la gravità delle motivazioni indicate dai Padri Carmelitani? Queste sono le domande che, con legittima preoccupazione, si pongono in molti a Riposto. Una realtà che ha segnato profondamente la vita religiosa della città rischia di dissolversi nel silenzio e nell’indifferenza.

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