Prevenzione delle truffe ai danni di anziani e non solo. L’Arma incontra i Carabinieri in congedo e gli iscritti del locale centro diurno per anziani. -
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Prevenzione delle truffe ai danni di anziani e non solo. L’Arma incontra i Carabinieri in congedo e gli iscritti del locale centro diurno per anziani.

Prevenzione delle truffe ai danni di anziani e non solo. L’Arma incontra i Carabinieri in congedo e gli iscritti del locale centro diurno per anziani.

Nei locali del centro diurno per anziani “La poiana” di Zafferana Etnea, il comandante della Compagnia Carabinieri di Giarre cap.Mario D’Arco e il comandante della locale Stazione Carabinieri. lgt, Nunzio Mammino, hanno incontrato i Carabinieri in congedo, e rispettivi familiari della Sezione ANC di Zafferana Etnea, e una cinquantina di iscritti del Centro diurno per anziani “La Poiana” per parlare di prevenzione delle truffe attualmente più diffuse.

I Carabinieri, accolti dal Presidente dell’A.N.C., Brigadiere in congedo Giovanni MARINO, e dal Presidente del centro diurno, Sig. LICCIARDELLO Giuseppe, hanno innanzitutto invitato i presenti ad adottare delle precauzioni, dettate dal buon senso, come non aprire la porta di casa a sconosciuti, soprattutto se si è da soli in casa, e a non trattenersi per strada con estranei che asseriscono di voler prestare il loro aiuto per verificare la veridicità del denaro in possesso o dei gioielli indossati. In tale ultimo caso il consiglio è quello di interrompere subito il discorso e di avvicinarsi a persone conosciute o entrare in un negozio e una volta al sicuro chiamare i Carabinieri.

Di seguito, i militari in servizio hanno messo in guardia i presenti sulle truffe attualmente più in voga, tra le quali vale la pena citare le due più insidiose.

La prima è quella nella quale si viene contattati, sulla propria utenza telefonica fissa, da un sedicente appartenente all’Arma dei Carabinieri che riferisce alla vittima di aver arrestato un suo parente, che ha cagionato un grave incidente stradale, per la cui liberazione è necessario pagare diverse migliaia di euro o consegnare l’oro presente in casa.

La seconda, che sfrutta l’invio di sms o messaggi WhatsApp, consiste nel chiedere alla vittima, spacciandosi per un parente e riferendo di aver smarrito o rotto il cellulare, di essere contattati su un’altra utenza. A questo punto inizia un fitto scambio di messaggi al termine del quale il finto parente chiede alla vittima della truffa l’invio di denaro per l’acquisto di un nuovo telefono.

I Carabinieri, al termine del loro incontro, hanno invitato i presenti a contattare sempre il 112 in caso di dubbi o richieste di denaro, ricordando che nessuno, tantomeno i rappresentanti delle forze di polizia, può chiedere denaro o altri valori per risolvere pratiche o problematiche legate a incidenti stradali.

L’incontro ha evidenziato, infine, l’importanza di “fare rete” contro le truffe, valorizzando le relazioni di fiducia già esistenti tra cittadini e Carabinieri, da sempre capillarmente presenti sul territorio, in modo da trasmettere agli anziani più consapevolezza su questo specifico tema.

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