Il mondo del gambling nel cinema: film d'autore e capolavori contemporanei -
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Il mondo del gambling nel cinema: film d’autore e capolavori contemporanei

Il mondo del gambling nel cinema: film d’autore e capolavori contemporanei

Non c’è regista che non si sia cimentato con i giochi d’azzardo, dai mostri come Scorsese alle giovani leve alle prese con un remake. Chi è a caccia di film sul mondo del gambling può contare su pellicole che esplorano la passione del gioco o l’ambientazione in una sfavillante sala di Las Vegas. Ai tavoli di un casinò live come quello gestito da StarVegas si respira la stessa ebbrezza da gioco che sperimentano i protagonisti di celebri pellicole.

Gli imperdibili sul gambling

Il debutto alla regia del talentuoso Paul T. Anderson è rappresentato da “Sidney” (1997), in cui i protagonisti entrano in un casinò per rastrellare la grana che serve per pagare la cerimonia funebre della madre di uno dei due. La coppia d’assi del cinema, Scorsese e De Niro, ha intrecciato criminalità e gioco d’azzardo nel riuscitissimo “Casinò” (1995), in cui i “bravi ragazzi” del recente capolavoro si siedono ai tavoli da gioco.

Tra i grandi classici sul gambling al cinema non può mancare “Casablanca” (1942), cult in cui le scene principali sono scandite dal ticchettio della pallina alla roulette. Ha fatto breccia nell’immaginario collettivo di intere generazioni anche la saga di James Bond, l’agente segreto con il vizio del gioco e che proprio in un casinò recita la celebre battuta: “Il mio nome è Bond, James Bond”.

Poker e blackjack al cinema

Il film che ha sdoganato il Texas Hold’em è sicuramente “Rounders” (1998), che vede nella sfida clou tra Matt Damon e John Malkovich una delle vette più alte del gambling prestato al cinema. Fino a quegli anni la settima arte si era interessata perlo più alla versione classica del poker, dai western come “Maverick” (1994) agli spaghetti western come “Il mio nome è nessuno” (1973), fino al capolavoro di Pupi Avati “Regalo di Natale” (1986).

Vero è che sul tavolo verde del cinema non calano soltanto full e poker d’assi: attorno al blackjack ruotano pellicole come “Rain Man” (1989) con Tom Cruise e “21” (2008), diretto da Luketic e basato sulla storia vera di uno studente di matematica che si mantiene agli studi giocando a blackjack.

Febbre da gioco

Se i campioni sanno gestire una mano sfortunata, altrettanto non si può dire per i giocatori compulsivi al centro della scena in “40.000 dollari per non morire” (1974) e nel remake “The Gambler” (2014): l’accanito giocatore è un insegnante universitario ricalcato sul protagonista del romanzo “Il giocatore” di Dostoevskij. Entrambe le pellicole mettono in campo una corsa contro il tempo in quanto al professore restano 7 giorni di tempo per saldare il suo forte debito.

In “La febbre del gioco” (1985) il protagonista è un cronista sportivo che va a Las Vegas per un’inchiesta, ma viene investito dalla sua vecchia passione al tavolo verde e finisce per restarne invischiato. Il giocatore d’azzardo compulsivo della “Doppia vita di Mahowny” (2003) è un bancario che nel casinò di Atlantic City punta i soldi provenienti dai conti dei clienti della sua banca.

 

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