Assegnazione “virtuale” per il XII Premio "Sant’Alfio Fonte di Pace" -
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Assegnazione “virtuale” per il XII Premio “Sant’Alfio Fonte di Pace”

Assegnazione “virtuale” per il XII Premio “Sant’Alfio Fonte di Pace”

A Sant’Alfio, in questo periodo di stop obbligato delle attività umane per il Covid 19, nel silenzio surreale della natura è stato assegnato “virtualmente” il Premio “Sant’Alfio Fonte di Pace”, giunto alla dodicesima edizione, istituito per ricordare il riconoscimento Unesco conferito al Castagno dei Cento Cavalli quale “Monumento Messaggero di Pace”.

Sono stati premiati dal Sindaco del Comune di Sant’Alfio, dott. Giuseppe Nicotra, e dalla presidente del Club per l’Unesco di Acireale, prof.ssa Nellina Ardizzone, due medici: il prof. Carmelo Iacobello, direttore del Dipartimento Malattie infettive presso l’azienda ospedaliera Cannizzaro, e il dott. Alfio Nicosia, dirigente medico Chirurgia generale presso l’azienda ospedaliera Gravina di Caltagirone, i quali “che spinti da uno spirito eroico e disprezzando il pericolo del contagio da Covid 19 si stanno dedicando alla protezione e cura di molte vite umane”.

Come sottolineato, il Premio è nato per ricordare l’impegno dell’Unesco (l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, le Scienze e la Cultura) che, a partire dagli anni ’70, ha sviluppato, in attuazione dei propri obiettivi statutari, la promozione dei valori connessi ai servizi eco-sistemici, puntando con maggiore attenzione ai passaggi naturali. Fra le eccellenze della natura spicca, nel comune di Sant’Alfio, incastonato nel territorio del Parco dell’Etna, il Castagno dei Cento Cavalli, albero secolare e monumentale più longevo e più grande d’Europa composto, oggi, da tre fusti con una circonferenza di circa 57 metri ed alto 22 metri; un monumento naturale la cui storia si perde nella notte dei tempi. Secondo alcuni studiosi, la sua origine risalirebbe a tra i tre e i quattromila anni fa e nel cui nome affondano le radici della leggenda della regina Giovanna d’ Aragona, che trovò riparo sotto le sue fronde, durante una tempesta, con il suo seguito, formato da ben cento cavalli e cavalieri.

Lo storico Castagno – hanno ricordato i promotori del Premio –, detentore di un record di longevità a livello europeo, non è un albero qualunque, ma è stato fonte di ispirazione per scrittori, viaggiatori, pittori e oggi, la sua imponente immagine è entrata nello stemma del Comune di Sant’Alfio. Per la comunità santalfiese è importante l’identificazione, la protezione, la tutela e la trasmissione alle generazione future del nostro Castagno dei Cento Cavalli, la cui tutela rientra tra le missioni dell’Unesco. La nostra Pianta millenaria è un prezioso bene ambientale, ne rappresenta l’eredita del passato di cui oggi noi ne beneficiamo e trasmettiamo alle generazione future il suo patrimonio culturale, naturale e fonte insostituibile di vita”.

L’Unesco, nella sua missione e nelle sue finalità si impegna per la tutela dei beni ambientali, assicurando, attraverso politiche specifiche, servizi di protezione, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale e naturale. In questo ambito rientra anche la valorizzazione del paesaggio del comune di Sant’Alfio, strettamente legato alla maestosa pianta del Castagno, che rappresenta una creazione congiunta dell’uomo con la natura, contribuendo al mantenimento sostenibile del territorio ed alla conservazione della diversità biologica. Abbracciare il grande Castagno dà una sensazione di meravigliosa connessione dell’uomo con la terra e ha anche una grande funzione sociale, che sa ben curare il servizio di interazione uomo-natura.

La cerimonia di consegna del Premio, ai piedi del millenario Castagno dei Cento Cavalli, avverrà non appena le condizioni di sicurezza lo consentiranno ed in una data da concordare.

Anna Fichera

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