Francavilla, presentato il libro "Il Cinema Blu" di Vincenza Scuderi, un'opera che fonde realtà e fantasia -
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Francavilla, presentato il libro “Il Cinema Blu” di Vincenza Scuderi, un’opera che fonde realtà e fantasia

Francavilla, presentato il libro “Il Cinema Blu” di Vincenza Scuderi, un’opera che fonde realtà e fantasia

Il Cinema Blu è molto più di una semplice sala per la proiezione di film: è un varco tra mondi, un luogo che sfida le leggi della realtà e accende l’immaginazione di chiunque lo attraversi. Le sue porte, che si aprono e si chiudono seguendo il ritmo delle stagioni, custodiscono segreti antichi e atmosfere sospese, dove il tempo sembra rallentare e ogni dettaglio architettonico racconta una storia diversa.

Nel cuore pulsante di Catania, il protagonista Mario si trova a vivere un’estate indimenticabile, fatta di incontri dai contorni sfumati e scoperte che cambiano per sempre la sua percezione del cinema e della vita stessa.

Ester Libuše, tra musa ed enigma, lo guida in passaggi nascosti dove realtà e finzione si confondono.

Attraverso ambientazioni suggestive e dialoghi delicati, il romanzo intreccia elementi di architettura urbana, nostalgia e voglia di scoprire. L’esperienza di Mario diventa uno specchio per il lettore: ci si può perdere e ritrovare tra le pagine, proprio come accade nelle file di poltrone rosse di un cinema che, almeno per una notte, sembra essere stato creato solo per noi.

Il libro “Il Cinema Blu”, edito da Villaggio Maori Edizioni e scritto da Vincenza Scuderi – poeta, saggista, traduttrice, narratrice e collaboratrice della rivista antimafia “LeSiciliane-Casablanca” – propone un percorso tra dimensione onirica e realtà, in uno spazio in cui si alternano desideri e aspirazioni. L’opera si distingue per la sua unicità e ricercatezza stilistica.

Vincenza Scuderi, nata a Catania nel 1972, alterna la sua vita tra la Sicilia, dove insegna germanistica all’Università di Catania, e la Repubblica Ceca. Ha pubblicato con Fara Editore le raccolte di poesia “Accade soprattutto per la strada”, inclusa nell’antologia “Scelte vincenti” (2013), e “La soluzione” (2024). Inoltre, si dedica alla produzione di video umoristici sotto lo pseudonimo “Epos Animation”, disponibili sul suo canale Vimeo.

Il libro, composto da ottantacinque pagine più delle note, si distingue per un design elegante. Raccoglie le opere grafiche di Serena Aiello, illustratrice originaria di Augusta ma attualmente residente a Catania dove lavora come ostetrica.

Aiello fonde la sua esperienza nella cura con il talento nel disegno, dando vita a immagini che comunicano ciò che spesso le parole non riescono a esprimere. Si dedica anche alla grafica, realizzando idee e progetti con grande attenzione ai dettagli.

La pubblicazione è stata ufficialmente presentata mercoledì 17 dicembre presso la Sala della Biblioteca di Palazzo Cagnone, a Francavilla di Sicilia, durante un incontro promosso dalla sezione locale della Fidapa BPW Italy, associazione internazionale che riunisce donne attive nei settori dell’arte, delle professioni e degli affari, con il patrocinio del Comune dell’Alcantara. L’associazione è attualmente guidata dall’avvocato Rosanna Pafumi, con Laura Da Campo come vicepresidente. All’evento ha partecipato anche Azzurra Silvestro, editor della casa editrice.

La professoressa Lucia Camuglia, durante la sua dettagliata analisi del romanzo “Il Cinema Blu” in dialogo con l’autrice, ha evidenziato come l’opera si configuri come un testo complesso e ricco di sviluppi narrativi e interiori.

Secondo la docente, «il libro rappresenta un modo di guardare oltre la forma apparente della narrazione; è particolarmente denso e richiede al lettore attenzione e concentrazione, non solo per la natura iperbolica della lingua utilizzata, ma anche per uno stile che la critica definisce icastico e lapidario».

L’opera apre numerosi percorsi narrativi, trasformando la lettura in un viaggio interiore che si unisce ai viaggi narrati nel testo stesso, rendendo il “viaggio” uno dei temi centrali.

«Il romanzo si colloca sul confine tra realtà e fantasia – osserva la professoressa Camuglia – esplorando le questioni esistenziali, i dubbi e gli interrogativi comuni a molti. Pur trattandosi di una lettura impegnativa, essa stimola e incoraggia il lettore a proseguire, come sottolineato anche dall’autrice nell’introduzione, dove cita Calvino: Questa storia che ho intrapreso a scrivere è ancora più difficile di quanto io non pensassi“».

Il cinema blu è un racconto che contiene molteplici storie.

Camuglia sottolinea la storia di Mario, un giovane appassionato di cinema, alle soglie dell’esame di maturità, che vive in un luogo strategico poiché gli ambienti descritti hanno tutti una forte identità e una presenza molto marcata. Di fronte al palazzo dove abita, precisamente al quinto piano, si apre una piazza particolare: durante l’inverno diventa un’arena, vive una dimensione sotterranea, mentre d’estate si trasforma proprio nel cinema blu, il cinema “a scomparsa”.

Un elemento fondamentale del libro è l’architettura: l’autrice si ispira al progetto, mai realizzato, di un cinema del 1929 dell’architetto catanese Francesco Fichera (1881-1950), allievo di Ernesto Basile.

Inoltre, nel romanzo l’architettura richiama non solo il cinema, ma anche la Catania di quell’epoca, caratterizzata dal nuovo stile Liberty.

Fa il suo ingresso una figura enigmatica: Ester Libuŝe, una giovane donna di vent’anni che accompagnerà Mario, attraverso una botola, in un viaggio nel mondo sotterraneo caratterizzato da macchinari, ingranaggi, giochi di luce e ombra.

In questo percorso, Mario assume il ruolo di spettatore privilegiato, un’opportunità riservata esclusivamente ai membri del “Circolo del Cinema Blu”. Accanto a Ester, la cui presenza richiama quella di Virgilio o Beatrice nell’opera dantesca, Mario avrà modo di assistere a narrazioni inedite, attraversando storie e film guidato dalla sua misteriosa compagna.

Successivamente, Serena Aiello ha illustrato come sia nata l’idea del libro dal punto di vista grafico: voleva dare vita a diversi mondi paralleli, trovare un equilibrio tra loro e rappresentare il desiderio di coesistenza. Ha raccontato che le illustrazioni sono state ispirate dalle opere e dallo stile di Maurits Cornelis Escher (1898-1972), «un artista capace di creare mondi intrecciati e intersecati, dando forma a universi paralleli».

Vincenza Scuderi, durante la lettura di alcuni brani del libro, ha spiegato che sia il suo testo sia le illustrazioni si prestano a molteplici interpretazioni. Ha sottolineato che questo libro – citando Cristina Campo, scrittrice e poetessa (1923-1977), «se non la conoscete, vi consiglio di leggerla», – può essere letto su diversi livelli, proprio come accade con le fiabe, che offrono varie possibilità di lettura.

In un certo senso, il suo “cinema blu” assume la forma di una fiaba: è una narrazione originale che, pur distinguendosi per unicità, resta ancorata al mondo fiabesco e può essere compresa sia dal punto di vista del contenuto che da quello strutturale, dove diversi elementi ricompaiono sotto nuove vesti.

«Non esiste però uno schema rigido, afferma l’autrice, altrimenti diventerebbe come risolvere un gioco enigmistico; tuttavia, qualcosa si intuisce e diventa anche oggetto di riflessione all’interno dell’opera. C’è poi un livello aggiuntivo legato ai luoghi e alle architetture, oltre a un piano fatto di citazioni: alcune sono identificabili, altre meno, ma non è fondamentale trovarle tutte, perché il libro possiede una sua autonomia e vive di vita propria».

Luigi Lo Presti

 

 

 

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