Giarre: presentato "Minimo comune multiplo" romanzo d'esordio della giovane scrittrice Angelica Grasso -
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Giarre: presentato “Minimo comune multiplo” romanzo d’esordio della giovane scrittrice Angelica Grasso

Giarre: presentato “Minimo comune multiplo” romanzo d’esordio della giovane scrittrice Angelica Grasso

Nella sala della Biblioteca comunale di via Principessa Iolanda a Giarre, Angelica Grasso ha presentato il suo romanzo d’esordio “Minimo Comune Multiplo”. A dialogare con l’autrice è stato il giornalista Rosario Sorace.

Presenti il sindaco di Giarre Leo Cantarella, il presidente Rotary Angelo Vecchio, il presidente Kiwanis Giovanni Leotta e Franco Camarda presidente Lions Club di Giarre Riposto. Letture a cura di Miranda Grasso docente e giornalista.

La giovane scrittrice, appena 24 enne, laureata in scienze e lingue della comunicazione, ha affrontato il delicato tema della disabilità legata all’autismo e alle disabilità intellettive del neuro sviluppo che possono coesistere e influenzare la vita delle persone in modi diversi, come fa il minimo comune multiplo di due o più numeri naturali, cioè il più piccolo multiplo comune a tutti i numeri considerati e che può essere diviso senza resto da ciascuno dei numeri.

Il minimo comune multiplo ci ricorda che siamo numeri diversi accomunati da un unico numero, così come l’autismo ci ricorda che siamo esseri diversi ma accomunati dall’ascolto, dall’empatia e dall’accoglienza dell’altro, con uno sguardo attento alle diversità, viste come ricchezze da abbracciare e di cui non avere paura nella nostra esperienza umana.

“All’interno del libro affronto il tema della diversità e di come questa possa vivere in armonia con la società. Scegliere la tematica dell’autismo – spiega l’autrice Angelica Grasso – rappresenta la continuazione di un percorso che ho iniziato con la mia tesi triennale dove ho trattato le neuropatologie del linguaggio, l’ autismo e la schizofrenia mettendole a confronto.

Grazie a una casa famiglia di Santa Venerina ho potuto immergermi in questo mondo. All’interno della struttura ho conosciuto un ragazzo autistico che nel libro chiamo Marco da cui ho tratto ispirazione per il mio romanzo. Marco mostra una certa difficoltà nelle interazioni sociali, con comportamenti fisici e verbali reiterati. Le infinite sfumature che caratterizzano la sua personale visione del mondo vengono interrotte e oppresse dalla realtà circostante che fatica a comprendere le neurodivergenze.

Da questo punto di vista, la società riveste un ruolo importante nella comprensione delle neuro divergenze, mostrando un’apertura maggiore verso la diversità che ancora spaventa ma che è invece un aspetto naturale che bisogna accogliere ed accettare.

Sarebbe necessaria una maggiore consapevolezza delle neuropatologie del linguaggio anche all’interno delle scuole e delle strutture che si occupano di neuro divergenze – afferma l’autrice -. E’ chiaro che in tutto questo c’è un aspetto negativo: non sempre le strutture che si occupano di disabilità hanno il sostegno economico e psicologico dello Stato.

Spesso si ha paura e si ignora la diversità in generale. E’ importante promuovere una comprensione più profonda dell’autismo e delle disabilità intellettive, evitando stereotipi e stigmatizzazioni, in quanto ogni persona è unica e merita un approccio personalizzato. La consapevolezza e l’accettazione sono fondamentali per migliorare la qualità della vita delle persone che vivono in queste condizioni”.

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