Per nove anni, la Juventus è stata padrona assoluta del calcio italiano. Dal 2012 al 2020 infatti, i bianconeri hanno sollevato lo scudetto per nove volte consecutive, un record italiano che difficilmente verrà rotto.
Prima con Conte, poi Allegri ed infine Sarri, la Juve sembrava destinata ad una supremazia senza fine: 102 punti nella stagione 2013-14, 294 punti in tre stagioni, due finali di champions league.
Dal 2020 poi il brusco risveglio: tre stagioni senza titolo, un settimo posto che fa pensare e la rivoluzione del club che da necessità diventa priorità.
È la fine del dominio della Juventus, una storia che oggi divide tifosi e analisti, non diversamente da come dividono opinioni trend e offerte nel mondo digitale, come quelle legate al Leovegas bonus benvenuto.
Cambi frequenti di allenatore
La panchina, un tempo emblema di continuità, soprattutto se accostata alle due fazioni di Milano profondamente in difficoltà, è diventata oggi il termometro del caso bianconero:
- Massimiliano Allegri – 2014/19: nella prima era del tecnico Livornese, oggi nuovo allenatore del Milan, arrivarono 11 trofei e due finali di Champions League.
- Maurizio Sarri – 2019/20: autore dell’ultimo scudetto, portò un calcio più spettacolare, ma che poco convinse la dirigenza Juventus.
- Andrea Pirlo – 2020/21: nell’ultima stagione di Ronaldo alla Juve, nonostante la vittoria di Coppa Italia e Supercoppa, la prima avventura di Pirlo da allenatore si infrange con una quarto posto in campionato ed il conseguente esonero dell’ex centrocampista.
- Massimiliano Allegri Bis – 2021/24: tre anni per riprovarci, dimostratisi completamente fallimentari. Un titolo in 3 campionati, ed un campionato chiuso con appena 60 punti nel 2023-24, presentimento di un’instabilità generale, e di un progetto tecnico poco chiaro.
- Thiago Motta – 2024/2025: un allenatore giovane e un progetto ambizioso. Motta, che si era messo in luce portando il Bologna in Champions League, ha tuttavia deluso le aspettative ed è stato esonerato prima del termine della passata stagione.
L’ex vice di Pirlo Igor Tudor ha raccolto la pesante eredità di una panchina che in pochi, negli ultimi anni, sono riusciti a gestire.
La sua Juventus non è ancora la squadra di un tempo, ma sembra ripartire da un punto chiaro e coinciso: idee fresche, valorizzazione dei giovani e un’identità tattica propria.
Strategie di mercato fallite
Se i risultati sono stati incerti, scelte di mercato del passato e del presente hanno pesato sulle casse delle società.
La Juventus non è mai stata estranea ad acquisti onerosi (Higuain costò 90 milioni ai bianconeri), ma lato ingaggi, alcune pessime valutazioni hanno portato giocatori come Aaron Ramsey a ricevere stipendi più alti di quanto, nel lungo termine, il club potesse permettersi (7 milioni nel caso del Gallese).
L’acquisto più discusso rimane comunque Cristiano Ronaldo: 100 milioni ai Blancos e 31 milioni netti d’ingaggio. 101 gol in 134 partite, uno scudetto ma il “fallimento” di non essere riuscito a portare la Champions League a Torino.
Con la sua partenza la Juventus si è ritrovata senza un leader offensivo, e dai 103 gol del 2018-19 è passata ai 70 della stagione 2021-2022.
Problemi finanziari e societari
Dietro a quelli sportivi, altrettanti problemi hanno interessato i numeri di bilancio, e ci raccontano un crollo preoccupante.
Nel 2023 la Juventus ha registrato ben 239 milioni di perdite, ed a questi bisogna aggiungere le svariate inchieste giudiziarie su plusvalenze e manovre stipendi.
Il risultato? Il club è stato costretto a rinunciare a molti dei suoi ingaggi pesanti, in cambio di giovani e acquisti sostenibili, e dopo un decennio di espansione economica, la Juventus torna ora con i piedi per terra, obbligata ad adottare un progetto tecnico più ridimensionato.
La crescita delle rivali
E mentre la Juve cadeva, dopo più di un decennio le rivali hanno incominciato la loro nuova ascesa:
- Inter: vincitrice del primo scudetto dopo l’egemonia Juventus, negli anni successivi ha registrato un altro campionato, 2 coppe Italia, 3 Supercoppe e due finali di Champions League.
- Milan: dopo lo scudetto del 2022 il club sembra essere tornato in crisi, ma l’arrivo di Allegri potrebbe simboleggiare un nuovo inizio.
- Napoli: dopo il terzo e quarto campionato del 2024-25, il Napoli sembra ad oggi la squadra da battere della Serie A
Oltre alle big, altre sorprese come Atalanta, Lazio e Roma hanno alzato il loro livello, rendendo il campionato sempre più imprevedibile e competitivo.
Juventus può ricostruire?
Se il presente sembra complicato, il futuro non è però privo di speranze, grazie ad un progetto che ha come centro proprio i giovani.
Kenan Yildiz, Jonathan David, Francisco Conceicao e Kephren Thuram sono solo alcuni dei nuovi giocatori simbolo di questa nuova Juventus.
Infine, grazie alla nuova regia di Damien Comolli, il club si è ormai impostato su un progetto più sostenibile, fatto di crescita interna e acquisti mirati, con l’obiettivo immediato di tornare stabilmente tra le primo quattro, per poi ricostruire le basi di un nuovo ciclo vincente.