Presentato a Francavilla il saggio d'arte "Di casa in casa. La seduzione delle case dei pittori da Parigi a Taormina e…”, della professoressa Maria Teresa Prestigiacomo -
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Presentato a Francavilla il saggio d’arte “Di casa in casa. La seduzione delle case dei pittori da Parigi a Taormina e…”, della professoressa Maria Teresa Prestigiacomo

Presentato a Francavilla il saggio d’arte “Di casa in casa. La seduzione delle case dei pittori da Parigi a Taormina e…”, della professoressa Maria Teresa Prestigiacomo

Un viaggio tra arte ed emozioni, dal passato al presente, per scoprire grandi artisti che hanno segnato la storia moderna e contemporanea internazionale.

Ad accompagnarci in questo percorso non sono le fredde e distaccate mura di un museo, ma le case dove gli artisti vissero o trascorsero parte della loro esistenza, un itinerario insolito, alternativo, raccontato nel libro “Di casa in casa. La seduzione delle case dei pittori da Parigi a Taormina e…” (Carthago edizioni), opera entusiasmante e originale che porta la firma della professoressa Maria Teresa Prestigiacomo, giornalista e critico d’arte, presidente dell’Accademia Euromediterranea delle Arti, general manager di innumerevoli mostre d’arte e manifestazioni artistiche organizzate in tutta Europa.

Il volume, dal design elegante e arricchito da una selezione iconografica, è dedicato a Gesualdo Bufalino (“… fui affascinata da uno dei suoi libri, Museo d’ombre …”) e include due autorevoli introduzioni: una del prof. Mario Bolognari, già Ordinario di Antropologia culturale presso l’Università di Messina, la seconda del prof. Filippo Grasso, docente di Analisi di mercato nell’ateneo peloritano.

La postfazione è del prof. Francesco Pira, docente di Comunicazione Strategica, Teorie e Tecniche del Giornalismo presso il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università degli Studi di Messina.

L’opera è stata presentata martedì 19 agosto nella Sala della Colonna di Palazzo Cagnone, a Francavilla di Sicilia, in occasione di un incontro promosso dal Comune. L’evento ha visto la partecipazione del sindaco Enzo Pulizzi, che ha rivolto i saluti istituzionali.

Nel mondo esistono luoghi di rara bellezza, che suscitano interesse e considerazione. Altri siti si distinguono per la loro capacità di evocare forti emozioni o per il valore spirituale che rappresentano, offrendo testimonianze delle passioni e delle storie di epoche passate che oggi possiamo solo immaginare e ripercorrere attraverso le tracce rimaste.

Visitare le residenze di celebri artisti e pittori rappresenta un’attività di interesse culturale che consente di osservare i luoghi dove sono state realizzate molte opere d’arte.

Attraversare gli spazi e analizzare l’ambiente offre la possibilità di comprendere meglio il contesto in cui gli artisti lavoravano, integrando così le informazioni disponibili nei musei tradizionali. È come se il tempo si fermasse e ci fosse concessa la possibilità di entrare in dialogo silenzioso con il genio creativo.

Questo saggio, proposto da Maria Teresa Prestigiacomo, frutto di un’estesa e intensa attività di ricerca condotta presso le residenze dei principali artisti europei nell’arco di trent’anni, rappresenta un contributo significativo per approfondire la comprensione del rapporto peculiare tra artista e opera, nonché tra luogo e creazione, offrendo al lettore una nuova prospettiva, un arricchimento intellettuale e spirituale.

L’autrice ha raccontato come il suo saggio d’arte abbia tratto ispirazione dal libro “Regards sur la Belgique” (Ed. Racine) di Michèle Goslar, scoperto durante una sua permanenza a Bruxelles, in occasione di una mostra d’arte, presso un mercato di antiquariato vicino alla Chiesa di Notre Dame du Sablon.

Il critico d’arte ricorda come l’incontro con la scrittrice belga sia stato rilevante e sottolinea che una frase del suo libro, “Le lieu avait gardé sa fisionomie, d’antan”, le è rimasta impressa per il suo valore evocativo.

Maria Teresa Prestigiacomo ha fatto riferimento anche a un ulteriore episodio che ha influenzato il suo progetto letterario: la visione del film “Midnight in Paris” di Woody Allen, ambientato nel quartiere parigino di Montmartre.

«”Di casa in casa” è un libro che non solo racconta ma mostra, attraverso un ricco apparato fotografico e dettagli storico-artistici, come questi artisti abbiano costruito non solo capolavori ma anche luoghi dove l’arte e la vita si intrecciano in un equilibrio perfetto», ha commentato l’avvocato Franco Camardi, coordinatore dell’evento, «ogni casa, ogni angolo, ogni finestra aperta sul mondo è una pagina dell’anima dei suoi abitanti».

L’opera adotta uno stile narrativo volto a catturare l’essenza della vita e le esperienze dei pittori e degli artisti, rendendo la lettura coinvolgente e stimolante.

Nel volume, la scrittrice concentra la propria indagine sui pittori francesi, esaminando un contesto caratterizzato da una forte tradizione storico-artistica. La Francia, infatti, ha svolto un ruolo determinante nell’evoluzione di numerosi movimenti artistici.

Il libro offre una visione diversa rispetto ai musei e collega arte, architettura e curiosità; l’autrice guida il lettore alla scoperta degli spazi privati delle residenze, tra ville storiche, parchi e giardini di particolare fascino, mostrando ambienti, studi, strumenti e oggetti personali appartenuti a importanti artisti, tra cui Paule Cèzanne, Salvador Dalì, Henri Matisse, Claude Monet, Renè Magritte e molti altri.

La pubblicazione evidenzia anche le dinamiche emotive presentando esempi di artisti le cui abitazioni rivelano elementi della quotidianità, delle passioni, delle vulnerabilità, delle energie, delle fragilità e delle ossessioni che hanno contraddistinto le loro vite. Questi aspetti sono particolarmente rilevanti nell’analisi della complessa e travagliata esistenza di Vincent van Gogh.

Nel suo saggio, l’autrice avvia la trattazione dal periodo rinascimentale, con particolare attenzione ad Antonello da Messina, per poi proseguire citando artisti quali Franco Battiato, Giovanni Boldini, Salvatore Fiume, Renato Guttuso, Piero Guccione, Pablo Picasso, Renoir e altri. La narrazione include inoltre Robert Hawthorn Kitson, che elesse Taormina come propria residenza, realizzandovi “Casa Cuseni”, attualmente Museo delle Belle Arti e del Gran Tour. Il percorso si conclude infine con Michelangelo Merisi, noto come Caravaggio.

Nel corso della presentazione, il Comune di Francavilla di Sicilia ha ricevuto in dono una fotografia artistica realizzata dal dottor Gennaro Galdi, marito dell’autrice. L’opera, consegnata al sindaco Enzo Pulizzi, raffigura la Crocifissione, tratta dalla “Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo”, messa in scena alcuni anni fa in Piazza Matrice nella località alcantarina.

La stessa opera sarà conferita anche a Santo Santoro, cittadino illustre di Francavilla attualmente residente in Australia, dove ha ricoperto ruoli di rilievo sia in ambito politico che imprenditoriale, per incentivare gli scambi culturali tra l’Italia, in particolare la Sicilia, e l’Australia.

A margine dell’evento, è stata affrontata sinteticamente una tematica che da anni è al centro del dibattito nella comunità francavillese.

La questione riguarda il toponimo “gurna“, termine adottato da tempo dall’ente Parco Fluviale dell’Alcantara (“Le Gurne dell’Alcantara”) per indicare gli specchi d’acqua di origine naturale che si sono formati nella roccia lavica per effetto di un prolungato processo erosivo causato dal fiume Alcantara.

«Noi, invece, abbiamo una parola da difendere, che è “ullu o vullu”, come storicamente vengono chiamate queste strutture a Francavilla, e non “gurna”, vocabolo, questo, estraneo alla nostra cultura perché mai utilizzato in passato», ha dichiarato Franco Camardi, già presidente della sezione locale di Italia Nostra, noto per il suo impegno in tante battaglie ambientaliste, annunciando anche l’avvio di iniziative volte alla tutela della tradizione linguistica locale.

Luigi Lo Presti

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