Il Cine Teatro Arturo Ferrara di Francavilla di Sicilia ha riaperto i battenti per ospitare “Matrimoniu Putativu” -
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Il Cine Teatro Arturo Ferrara di Francavilla di Sicilia ha riaperto i battenti per ospitare “Matrimoniu Putativu”

Il Cine Teatro Arturo Ferrara di Francavilla di Sicilia ha riaperto i battenti per ospitare “Matrimoniu Putativu”

Dopo un lungo periodo di restrizioni dovute all’emergenza pandemica, il Cine Teatro Arturo Ferrara di Francavilla di Sicilia ha riaperto i battenti per ospitare “Matrimoniu Putativu”, una commedia farsesca in due atti di Giambattista Spampinato e Nino di Maria ambientata negli anni Sessanta in un piccolo paese dell’entroterra siciliano, portata in scena dalla locale Associazione Teatrale “I Picciotti”, con la regia di Giusy Lentini; una recita da “tutto esaurito”, sia per il debutto di venerdì scorso che nella replica la sera successiva.

Poco prima dell’inizio dello spettacolo, il presentatore Filippo Zullo ha brevemente dialogato con la regista, nonché presidente del gruppo teatrale francavillese, chiedendole chi sono “i picciotti”.

«I “picciotti” – ha detto Giusy Lentini – sono le persone che incontriamo tutti i giorni, al panificio, al supermercato, il nostro vicino di casa; sono coloro che amano recitare, che amano il teatro, ecco chi sono i “picciotti, e sono lì dietro il sipario.»

Nel lavoro andato in scena, a brillare è stata ancora una volta la stella di Salvo Zullo, protagonista nel ruolo di Peppe Calacitra, un ricco possidente tradito e abbandonato dalla moglie, smanioso di rifarsi una vita con una giovane donna, il quale, per dare sfogo alla propria esuberanza, escogita la carta del matrimonio putativo, facendo pubblicare dal sensale Jabicu (Filippo Silvestro) un annuncio sul giornale, destinato a ritorcersi contro di lui.

All’inserzione risponderà una combriccola di furfanti, che attraverso lusinghe e menzogne riuscirà ad accattivarsi la fiducia dell’uomo offrendogli, dietro un cospicuo versamento monetario e vari preziosi, la sposa putativa Concettina (Meluccia Nuzzo), accompagnata nella casa di Calacitra da sedicenti genitori, il padre Turi Licodia (Marco Mazza), la madre Maristella, interpretata da Antonella Scuderi, e il testimone Cola Cricchia (Salvo Giusa).

L’esilarante comitiva di imbroglioni riuscirà anche a “corrompere” padre Luciano (impersonato da Giuseppe D’Aprile, un veterano delle commedie francavillesi), fratello di Peppe Calacitra, inizialmente strenuo oppositore del contratto nuziale, con la promessa di una generosa quanto improbabile offerta in denaro.

Tra le parti contraenti si apriranno quindi spassose “trattative” per l’accasamento della giovane moglie, che si concluderanno con la firma dell’atto matrimoniale.

Il “novello” sposo Peppe Calacitra arde dal desiderio di consumare l’unione, ma Concettina tergiversa e propone un brindisi, non senza aver prima versato nella coppa del consorte un potente sonnifero che lo farà stramazzare al suolo.

Al suo risveglio l’uomo si troverà in una casa completamente vuota, svaligiata di arredi e suppellettili per mano dei falsi parenti di nozze, che porteranno via persino i chiodi dai muri, lasciando solo una bambolina tra le braccia dell’ingenuo Peppe Calacitra.

L’epilogo della vicenda sfocia comunque in un lieto fine perché il personaggio dell’opera, derubato di ogni cosa, deciderà di consolarsi con Mariangela (Silvia Del Popolo), la fedele donna di servizio.

Ben quattro gli interpreti al loro esordio teatrale: Antonella Scuderi, Silvia Del Popolo, Meluccia Nuzzo e Filippo Silvestro.

Non potevano certo mancare nella divertente commedia i riferimenti a luoghi e personaggi del posto, un adattamento della regista alla realtà locale, che ha conferito ulteriore comicità all’opera rappresentata.

«L’associazione teatrale è stata costituita circa 23 anni fa – ha spiegato Giusy Lentini a conclusione della serata – e da allora abbiamo sempre fatto delle rappresentazioni teatrali, non solo a Francavilla di Sicilia ma anche nei comuni limitrofi, siamo anche andati a San Marco D’Alunzio. La commedia che abbiamo rappresentato stasera, “Matrimoniu Putativu”, in pratica l’avevamo già iniziata nel 2019 ma poi con il problema della pandemia ci siamo dovuti fermare; quindi, l’abbiamo ripresa circa sette mesi fa, e finalmente adesso siamo riusciti a portarla in scena.»

Luigi Lo Presti

 

 

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