Giarre, scerbature a macchia di leopardo: sfalci abbandonati ovunque e città sempre sporca -
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Giarre, scerbature a macchia di leopardo: sfalci abbandonati ovunque e città sempre sporca

Giarre, scerbature a macchia di leopardo: sfalci abbandonati ovunque e città sempre sporca

L’erba tagliata, sì. Ma lasciata lì, sul posto, come se fosse invisibile. È questa la nuova cartolina poco edificante di Giarre, dove da settimane si susseguono interventi di scerbatura disordinati e improvvisati, senza un minimo di logica apparente.

C’è chi dice che i lavori siano a cura del Comune, altri parlano di volontari. Ma alla fine, cambia poco: il risultato è un’opera incompleta, portata avanti “alla carlona”, con cumuli di sfalci secchi e foglie lasciati ai bordi delle strade, sui marciapiedi e perfino davanti agli ingressi di abitazioni e negozi.

Interventi a metà e pericoli ovunque

Il problema non è solo estetico – che già basterebbe – ma anche di sicurezza. I residui delle potature, mai raccolti, ormai secchi e fragili, sono un potenziale rischio incendi, specie in queste giornate torride. E se arriva un po’ di vento (come ieri ad esempio), il destino degli sfalci è segnato: finiranno nelle caditoie, con buona pace di chi spera in strade non allagate alla prossima pioggia.

Sui social è già polemica: “Tagliano un pezzo di marciapiede sì e dieci no. Poi lasciano tutto per terra. È peggio di prima”, si legge in un post Facebook di poche ore fa.

Nessuno che controlla?

La domanda che molti si pongono è semplice: ma chi controlla questi interventi? C’è un piano? C’è un cronoprogramma? Perché se l’obiettivo era il decoro urbano, l’effetto ottenuto è l’opposto: una città che sembra ancor più abbandonata a se stessa, con lavori iniziati senza criterio e finiti ancora peggio.

Se poi l’amministrazione intende rivendicare l’impegno per il verde pubblico, forse dovrebbe prima spiegare perché gli sfalci vengono trattati come spazzatura qualunque, dimenticata sull’asfalto in attesa che qualche pioggia – o peggio, qualche incendio – pensi a “risolvere” il problema.

In un momento in cui il decoro dovrebbe essere una priorità, a Giarre si assiste all’ennesima dimostrazione di approssimazione cronica. Il proverbio “il rimedio è peggio del male” sembra cucito su misura per questa vicenda: le erbacce spariscono, sì, ma la città resta più sporca e disordinata di prima.

E allora, se questi sono gli interventi, forse sarebbe il caso di fermarsi, organizzarsi e ripartire da zero.

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