L’associazione SiciliAntica – sede di Giarre, Riposto e Mascali ha preso posizione in merito al crollo di un’ampia porzione di cornicione dello storico Palazzo Denaro in corso Italia a Giarre avvenuto domenica 3 agosto scorso.
La sede di Siciliantica, in primo luogo, denuncia “il grave stato di abbandono in cui versano nella città di Giarre diversi palazzi e dimore antiche situate nel centro storico, frutto di una scarsa attenzione, tanto delle autorità locali, quanto della Soprintendenza ai beni culturali di Catania, considerato che tali beni non sono solo importanti per la città di Giarre ma rappresentano la storia e l’identità di tutto il territorio ionico etneo”.
Di questo disinteresse, per la presidente della sezione di SiciliAntica, Tiziana Patané, ne è prova lampante “l’abbattimento immotivato di un altro caseggiato storico in via Lisi alcuni mesi or sono, nel silenzio assordante delle istituzioni oltre che delle associazioni che si prefiggono lo studio e la valorizzazione del territorio, fatta eccezione di qualche dichiarazione rilasciata in passato da parte dell’Arcipretura parrocchiale “S. Isidoro Agricola” di Giarre”.
“Allo stato attuale non esiste alcun piano per il recupero, la rifunzionalizzazione e la valorizzazione di tali beni, per i quali non rappresenta una scusante valida il fatto che siano spesso in mano a privati, che non vivono la città in quanto residenti in comuni lontani, i quali, in nome del profitto e della speculazione, li gestiscono con sciatteria e noncuranza; dovrebbero intervenire le istituzioni e tutta la comunità per salvaguardare tali beni, che rappresentano una risorsa essenziale per lo sviluppo identitario e turistico della città”.
“Sin d’ora – conclude la Patané – l’Associazione è pronta a dare il proprio contributo all’amministrazione non solo in termini di vigilanza e di denuncia, dato che essa, essendo presente su scala regionale, nasce con l’intento di valorizzare il patrimonio storico siciliano ma richiede altresì con urgenza, subito dopo il periodo feriale, un tavolo di confronto con l’amministrazione, la soprintendenza e le altre associazioni presenti sul territorio, non solo per monitorare Palazzo Denaro ed altre situazioni simili, ma soprattutto per ricercare soluzioni atte a scongiurarle prima che tale degrado diventi ingestibile.
Se non si agisce in fretta, con l’approssimarsi del periodo invernale si corre il rischio di altre situazioni similari e il nostro territorio non può e non deve cancellare la propria storia e le proprie antichissime radici tra l’indifferenza e l’apatia del territorio”.