Il fumo acre continua a salire dall’ex discarica di via Zinghirino, alimentando rabbia, preoccupazione e – adesso – anche un duro attacco politico. A intervenire con una nota stampa è Giovanni Barbagallo, presidente del Consiglio Comunale di Giarre, che rompe il silenzio istituzionale sulla vicenda e punta il dito contro l’amministrazione.
“È inaccettabile che l’ex discarica di via Zinghirino bruci da oltre 40 ore, emanando fumi tossici che si propagano nelle frazioni di Sciara, Macchia e persino fino al centro di Giarre”, denuncia Barbagallo.
“Stupisce e preoccupa soprattutto il silenzio del Sindaco, che – pur essendo residente a Macchia – non ha ancora provveduto alla messa in sicurezza dell’area”.
Le parole del presidente arrivano mentre la città si interroga sull’ennesimo rimpallo di responsabilità legato al degrado dell’ex sito di stoccaggio. L’incendio scoppiato due giorni fa, secondo le prime ricostruzioni, sarebbe stato innescato da ignoti che hanno scaricato e dato alle fiamme materiale plastico e inerti.
Barbagallo ricorda come l’area fosse stata dissequestrata solo pochi anni fa, con l’impegno – evidentemente mai mantenuto – di garantire vigilanza e prevenzione.
“Quella zona doveva essere sorvegliata per impedire lo scarico abusivo di rifiuti e il loro criminale incendio. Invece assistiamo ancora una volta a un fallimento nella gestione del territorio”, afferma.
Il presidente difende l’operato della Polizia Locale, ma sottolinea la necessità di scelte politiche chiare e risorse adeguate: “La Polizia Locale è in evidente difficoltà e sta facendo il possibile, ma se la politica non dà indirizzi concreti, non stanzia fondi né mette in campo azioni pesanti, questi roghi continueranno a essere all’ordine del giorno”.
Infine, l’annuncio di una richiesta formale di chiarimenti: “Di quanto accaduto chiederemo conto nelle sedi opportune, perché migliaia di cittadini stanno respirando aria insalubre e potenzialmente dannosa. È inaccettabile”.
La vicenda di via Zinghirino, quindi, non è solo un caso ambientale, ma si trasforma in un nodo politico delicato, che rilancia il tema dell’efficienza amministrativa, della tutela della salute pubblica e del controllo del territorio.



