La Procura di Catania, nell’ambito di indagini delegate ai CC della Compagnia di Acireale, per i reati di furto in abitazione, ricettazione e rifiuto d’indicazioni sulla propria identità, ha richiesto ed ottenuto dal GIP del Tribunale di Catania, alla luce degli elementi indiziari attualmente disponibili, pur in una fase processuale che non ha ancora permesso l’instaurazione del contradditorio davanti al giudice e ferma restando la presunzione di innocenza valevole fino a condanna definitiva, l’emissione della misura cautelare degli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico, nei confronti di
Testa Alberto (classe 2002) e di D’Agata Michael Salvatore (classe 2001).
I fatti che hanno originato l’emissione della misura restrittiva, hanno fatto luce su diversi e reiterati episodi di furti in villa, tutti commessi nel comune di Pedara, nel corso del novembre 2024 e caratterizzati dall’espediente di fingersi fattorini incaricati della consegna di pizze, in modo da poter così citofonare e verificare l’eventuale presenza di persone nelle case individuate per compiere i furti al loro interno.
In particolare, si è rivelato fondamentale per lo spunto iniziale delle indagini, quanto riferito da un coraggioso cittadino pedarese, avendo questi denunziato quanto accadutogli, nel tardo pomeriggio dello scorso novembre, allorchè un uomo, il cui volto era coperto dalla visiera del berretto e da una mascherina chirurgica, aveva citofonato a casa sua adducendo una scusa.
Il cittadino, infatti, insospettitosi ed uscito all’esterno, dopo avere notato sulla strada un’auto mai vista prima e resosi conto che alla guida vi era la stessa persona che poco prima aveva citofonato a casa sua , non aveva esitato non solo a prendere il telefono ed ad intimare allo sconosciuto che avrebbe chiamato i Carabinieri, ma anche aveva avuto la prontezza di annotare il numero di targa dell’autovettura sospetta e di accorgersi che alla targa originale era stato sovrapposto un adesivo con alcuni caratteri diversi, riuscendo infine a staccare l’adesivo prima che il sospetto, ormai vistosi scoperto, riuscisse ad allontanarsi a bordo dell’auto.
I Carabinieri di Pedara subito dopo allertati dal medesimo cittadino, accertavano da un canto che vi era stato un furto con scasso in un’abitazione vicina e dall’altro individuavano l’identità del soggetto, che aveva noleggiato l’auto segnalata come sospetta, risalendo così al D’Agata, uno dei due destinatari dell’odierno provvedimento restrittivo.
Dopo pochi giorni, a fine novembre, una pattuglia impegnate nei servizi di controllo del territorio, nell’intercettare un’autovettura sospetta, ferma in una zona residenziale di Pedara, con a bordo una persona, aveva modo di rinvenire al suo interno, strumenti di effrazione di vario genere, due targhe, un telefono, delle mascherine chirurgiche ed un cartone per la pizza, oltre che un set di posate, risultato, poi, di provenienza furtiva in quanto, in uno ad altri oggetti preziosi, poco prima sottratto da una villetta ubicata nelle immediate vicinanze, la cui porta finestra era stata tagliata, verosimilmente, proprio con un flex.
Si accertava, inoltre, che le targhe rinvenute a bordo dell’autovettura controllata, erano, in effetti, quelle pertinenti il medesimo autoveicolo, su cui, di contro, erano state apposte altre targhe rubate proprio per eludere eventuali controlli o avvistamenti.
L’atteggiamento del conducente da parte sua, indossante un cappellino ed un cappuccio e fermo nel rifiuto di fornire le proprie generalità, rafforzava i sospetti e induceva i Carabinieri a verificare compiutamente la sua identità, risalendo alle generalità corrispondenti a quelle del Testa.
Gli accertamenti tecnici successivamente condotti dalla p.g. ,attraverso l’esame dei tabulati di traffico telefonico sull’utenza utilizzata dal predetto, permettevano di accertare come fosse intestata fittiziamente ad un soggetto extracomunitario , così come intestata ad un extracomunitario era l’utenza con la quale il Testa era intento a conversare poco prima di essere controllato ed altresì, permettevano , mediante la localizzazione di accertare come entrambe le due utenze telefoniche si trovassero nella medesima zona dove si era svolto il primo dei due episodi delittuosi.
Sulla base di siffatto quadro indiziario, si riusciva ad ipotizzare la partecipazione dei due odierni prevenuti rispetto a tre episodi di furto in abitazione commessi nell’ambito del territorio di Pedara.
Dopo gli adempimenti di rito, i due indagati, sono stati condotti, in stato di arresti domiciliari presso le loro rispettive abitazioni.