Si è chiusa nei giorni scorsi, negli spazi suggestivi di Palazzo Vigo a Torre Archirafi, la mostra del maestro Sandro Pipino dal titolo ‘Ritorno in Sicilia, terra di mia madre’. Un evento che ha rappresentato per l’artista un ritorno simbolico alle origini, un ponte tra memoria personale e identità collettiva.
Pipino, nato a Modena da madre ripostese, ha trascorso a Riposto numerose vacanze della sua giovinezza, e a ottant’anni ha scelto di esporre proprio nel paese natale della madre, che ha definito il suo ‘luogo dell’anima’. La mostra è stata così non solo un’occasione artistica, ma anche un gesto di appartenenza e riconoscenza verso una comunità a cui si sente legato. L’iniziativa è stata resa possibile anche grazie al sostegno del Rotary Club Giarre Riviera Ionico Etnea e del Lions Club Giarre Riposto, che hanno accolto con entusiasmo il desiderio del maestro di riportare le sue opere a Riposto.
La carriera di Pipino è lunga e prestigiosa: a vent’anni fu protagonista di una personale alla Galleria Elite di Lugano, seguita da numerose esposizioni in Italia e all’estero – da Zurigo a Milano, da Caracas a New York – fino alla grande mostra antologica del 2010 a Modena. Negli anni ’80 ha inoltre realizzato le 78 tavole dei tarocchi, divenute un celebre mazzo da collezione pubblicato da Italcards. Oggi è considerato tra i più apprezzati ritrattisti italiani. Durante la mostra, l’artista ha voluto ringraziare il Comune di Riposto per il patrocinio, la disponibilità dei funzionari e l’ospitalità a Palazzo Vigo. A conclusione dell’esposizione, come segno di gratitudine, ha donato al Comune l’opera ‘I segni della storia’, un gesto che suggella il suo legame con la città.
“Questa mostra ha avuto un valore che va oltre l’arte – ha dichiarato Angelo Vecchio, presidente del Rotary Club Giarre Riviera Ionico Etnea –. È stata l’occasione per restituire a Riposto un pezzo della sua identità attraverso le opere di un maestro che, pur vivendo lontano, non ha mai reciso le radici con la terra di sua madre. Come Rotary siamo orgogliosi di aver sostenuto questo progetto che intreccia memoria, cultura e bellezza condivisa”.