Le 94 associazioni del Comitato jonico-etneo, nate a difesa dell’Ospedale di Giarre e della sanità territoriale pubblica, che hanno bloccato la scelta del Governo regionale di depotenziare l’ospedale in una nota si dichiarano non soddisfatte delle recenti decisioni dell’Assessorato regionale alla salute e del Governo regionale che riducono ulteriormente i posti letto dell’ospedale, segnando un passo in più verso il suo declino.
“Il Governo – si legge nella nota – pur accogliendo in parte le richieste delle associazioni, ha eliminato dei posti letto come di seguito elencati, ed è intervenuto su una situazione di cui era ancora non erano stati completati i posti letto e i servizi previsti dal Decreto regionale n. 22 del 2019. Non solo, le istituzioni locali, a partire dal sindaco di Giarre, sono state ignorate nonostante la richiesta formale di Audit del 21 agosto 2025.
Il piano approvato prevede 6 posti letto in meno per acuti (Degenza Ordinaria e Day Hospital) e 6 posti letto in meno post-acuti (Riabilitazione e Lungodegenza).
Scelte che, insieme al sottodimensionamento già imposto in passato, svuotano progressivamente la struttura e la rendono sempre meno funzionale. Anche i 15 posti letto assegnati alla Psichiatria restano, appunto, solo sulla carta: oggi ne sono attivi appena 6. Una situazione che, ancora, non elimina in un vicino futuro il rischio della chiusura dell’Ospedale”.
Secondo il Comitato questo territorio è stato ancora una volta mortificato e ricorda che l’Ospedale di Giarre era nato con la prospettiva di 250 posti letto, costando miliardi di lire e milioni di euro, “senza che nessuno abbia mai risposto di un tale sperpero di risorse pubbliche”.
Nella nota, il Comitato afferma che i cittadini non sono più disposti a restare spettatori passivi: chiedono che l’ospedale sia messo nelle reali condizioni di operare e che le strutture previste dal PNRR, cinque Case della Comunità e un Ospedale di Comunità, vengano attivate al più presto.
Il Comitato ribadisce la disponibilità al dialogo, ma solo a fronte di un vero cambio di rotta: basta false promesse e disservizi, vogliamo una sanità di qualità per tutti.
“Da questo momento – conclude la nota del Comitato – saremo vigili e pronti a mobilitare i cittadini con tutti i mezzi legittimi a difesa del diritto alla salute, informando, se necessario, anche le autorità competenti”.