Dopo oltre mezzo secolo di abbandono, la settecentesca chiesa del Convento degli Agostiniani Scalzi di via Lisi avrà nuova vita. Questa mattina, venerdì, sono stati ufficialmente consegnati all’impresa appaltatrice la gestione dei lavori di restauro e messa in sicurezza.
L’edificio sacro, che nel corso degli ultimi anni ha subito numerosi atti di vandalismo e saccheggi, era stato chiuso al culto nel 1967.
Ora grazie a un finanziamento di 1 milione e 100 mila euro da parte del Fondo Edifici di Culto (FEC) del Ministero dell’Interno, si potrà finalmente avviare un’ampia opera di recupero.
Due anni sono stati necessari per la progettazione e i rilievi, 200 giorni sono invece quelli di durata del cantiere che riconsegnerà alla Città di Giarre questo stupendo monumento architettonico e di culto.
«Con l’avvio del restauro di questa chiesa – ha detto l’assessore ai Beni culturali e identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato – il governo Schifani conferma l’impegno a tutelare e valorizzare i luoghi simbolo della nostra identità. Si tratta di un intervento importante, reso possibile grazie ai fondi del Pnrr, che restituirà alla città di Giarre e a tutti i fedeli un bene prezioso, mettendolo in sicurezza e riportandolo al suo antico splendore».
La chiusura del cantiere è prevista per il 23 marzo 2026. A eseguire i lavori sarà la Edilzeta spa di Modica, sotto la direzione della Soprintendenza dei beni culturali.
Nel dettaglio, gli interventi riguarderanno le coperture, la staticità delle strutture murarie portanti, le finiture e il restauro degli elementi architettonici storici, con l’obiettivo di restituire alla comunità un bene identitario in condizioni di piena sicurezza e rinnovata bellezza.
Alla consegna dei lavori hanno preso parte il capo di gabinetto dell’assessorato ai Beni culturali, Alberto Cardillo, che ha portato i saluti dell’assessore Scarpinato, il sindaco di Giarre, Leo Cantarella, il direttore lavori della Soprintendenza dei beni culturali di Catania, Giuseppe Marano, il rup della Soprintendenza, Carlo Catalano, l’arciprete parroco della chiesa madre di Giarre, don Nino Russo, Il direttore dell’ufficio Beni culturali della diocesi di Acireale, don Angelo Milone, insieme ai rappresentanti della ditta Edilzeta.
Nota stonata di una giornata positiva per la città sono state le condizioni in cui versa l’esterno della chiesa ed i marciapiedi circostanti l’isolato dove l’erba cresce rigogliosa conferendo al quartiere un senso di abbandono consono a quello vissuto dalla chiesa sino ad oggi…
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