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Lavoro nero e sicurezza nei cantieri: denunciati tre imprenditori

Lavoro nero e sicurezza nei cantieri: denunciati tre imprenditori

Nell’ambito di una serie di controlli mirati alla tutela della sicurezza nei luoghi di lavoro e al contrasto al lavoro sommerso, il personale del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro (N.I.L.) di Catania, unitamente ai colleghi dei Comandi Stazioni competenti per territorio nei comuni di Aci Castello e Nicolosi, ha effettuato, durante la scorsa settimana, un’attività ispettiva che ha portato alla denuncia in stato di libertà di tre imprenditori operanti nei suddetti comuni, ferma restando la presunzione di innocenza valevole ora e fino a condanna definitiva.

Durante le verifiche, infatti, sono emerse violazioni della normativa in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro e, in particolare, ad Aci Castello, i controlli hanno riguardato un’azienda di pulizie. Il titolare dell’attività, un 46enne residente in quel Comune, è stato segnalato all’Autorità Giudiziaria per non aver sottoposto i propri lavoratori alla visita medica preventiva e periodica, prevista dal D.Lgs. 81/2008 (Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro).

Questo accertamento sanitario è obbligatorio nei casi in cui i lavoratori siano esposti a rischi specifici (come agenti chimici, movimentazione manuale dei carichi, utilizzo di attrezzature, ecc.) e serve a garantire che i dipendenti siano idonei a svolgere le proprie mansioni senza mettere a rischio la loro salute o quella degli altri.

Sempre ad Aci Castello, presso un cantiere edile, sono emerse gravi carenze nei dispositivi di sicurezza e i Carabinieri hanno denunciato l’amministratore della società di costruzioni, un 39enne catanese, è stato deferito per non aver adeguatamente protetto le zone di lavoro in cui erano presenti cavi elettrici, esponendo così i lavoratori al rischio di folgorazione. La normativa vigente impone, difatti, l’adozione di misure di protezione collettiva nei cantieri – come barriere, segnaletica e isolamento dei rischi – a tutela dell’incolumità fisica dei lavoratori.

A Nicolosi, invece, un imprenditore edile del posto, di 56anni, è stato denunciato, sulla base degli elementi raccolti da verificare in sede giurisdizionale, per una serie di irregolarità gravi: oltre alla mancata sorveglianza sanitaria e all’assenza di formazione specifica per i lavoratori, è stata riscontrata la mancanza di idonei parapetti lungo le scale fisse in costruzione. Secondo quanto stabilito dall’art. 122 del D.Lgs. 81/2008, le aperture verso il vuoto, come le scale, devono essere protette con parapetti resistenti, tavole fermapiede e altri sistemi che impediscano cadute accidentali dall’alto, una delle principali cause di infortuni gravi nei cantieri.

Nel corso dell’ispezione è stata inoltre accertata la presenza di un lavoratore “in nero”, ovvero senza contratto e senza alcuna tutela previdenziale, su tre totali, e questo ha comportato l’immediata sospensione dell’attività imprenditoriale e l’applicazione di una sanzione aggiuntiva di 2.500 euro.

Complessivamente, dunque, sono state ispezionate tre imprese e su sei lavoratori verificati, tre sono risultati completamente irregolari (in nero) e due sono stati trovati assunti con modalità non conformi alla legge. Le attività hanno portato all’irrogazione di sanzioni amministrative per un importo totale pari a 5.850 euro, a cui si aggiungono ammende penali per 4.500 euro e il recupero di contributi e premi assicurativi e assistenziali per circa 2.100 euro.

L’attività del N.I.L. prosegue con continuità su tutto il territorio della provincia di Catania, al fine di contrastare con fermezza il lavoro irregolare e garantire ambienti di lavoro sicuri e rispettosi della dignità dei lavoratori.

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