Giarre, decadenza di due consiglieri, Musumeci accusa Segretario e presidente del Consiglio: "Inadempienza cronica" -
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Giarre, decadenza di due consiglieri, Musumeci accusa Segretario e presidente del Consiglio: “Inadempienza cronica”

Giarre, decadenza di due consiglieri, Musumeci accusa Segretario e presidente del Consiglio: “Inadempienza cronica”

Antonio Camarda

Leo Patané

Un rapporto epistolare senza precedenti. Sul recupero dei gettoni indebitamente percepito dai consiglieri comunali, così come accertato nei mesi scorsi dall’assessorato regionale Enti locali, al termine di una attività ispettiva, il vice presidente del Consiglio Raffaele Musumeci, autore di numerosi esposti, compreso quello che ha poi fatto scattare l’ispezione della Regione, non molla la presa.

Nei mesi scorsi è stata avviata l’azione di recupero delle somme dando mandato al responsabile del procedimento di predisporre gli atti di diffida e messa in mora da notificare ai consiglieri. E il silenzio assordante dopo la nota che Musumeci ha indirizzato  al sindaco Leo Cantarella e al segretario generale Marco Puglisi, con cuoi si rimarcava che “sono trascorsi i termini assegnati per il pagamento e che tra i destinatari degli atti si riscontrano due consiglieri in carica, Leo Patanè e Antonio Camarda.

Il vice presidente del Consiglio Musumeci in una nuova missiva rammenta che il presidente del Consiglio Giovanni Barbagallo avrebbe dovuto attivare la procedura per la declaratoria dalla carica di consigliere di Patanè e Camarda, in quanto incompatibili e chiede  agli uffici dell’ente e alla Segreteria generale di conoscere le motivazioni che hanno determinato  a persistere in tale grave atteggiamento omissivo che potrebbe produrre inevitabili conseguenze sulla legittimità degli atti in adozione, preannunciando che, in caso di constatata persistente inadempienza, si rivolgerà alla competente autorità giudiziaria.

Dall’Avvocatura comunale precisano che gli uffici comunali sono impegnati a recapitare una congrua risposta alle controdeduzioni che i consiglieri in carica e quelli precedenti destinatari della diffida hanno presentato. Una volta effettuate tutte le verifiche si procederà senza indugio con le ingiunzioni di pagamento, fissando il termine ultimo in 30 giorni. Trascorso il quale, in caso di mancato pagamento, scatterà la procedura di decadenza. Senza fretta.

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