La Sicilia sogna in grande in Serie C con due derby da A -
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La Sicilia sogna in grande in Serie C con due derby da A

La Sicilia sogna in grande in Serie C con due derby da A

Catania e Palermo: un girone C per sognare la B

L’ultima apparizione di una squadra siciliana in Serie A, risale al campionato 2016-2017 quando i rosanero palermitani disputarono un campionato di basso livello, terminando al sedicesimo posto e retrocedendo in B. Mentre per godere dell’ultimo derby siciliano dobbiamo tornare indietro alla stagione 2012-2013, quando Catania e Palermo diedero vita a due derby infuocati. Ricordi lontani che riportano con nostalgia al campionato 2006-2007, invece, dove addirittura per la prima volta nella storia del calcio italiano tre squadre siciliane militavano in Serie A: Catania, Messina e Palermo.

Catania, le prospettive

Ci sono delle parentesi che si aprono e altre che si chiudono, quella di Pulvirenti e il Catania si è chiusa da poco e se ne apre una piena di speranza per gli etnei. La società etnea è fra le più attive sul mercato e continua a mettere a segno colpi soprattutto di giovani interessanti. Sul sito di diversi bookmaker o di testate sportive, si parla molto degli innesti fatti dalla società e questa tendenza non sembrerebbe arrestarsi. Il futuro del Catania è positivo, anche considerando il fatto che si è resa necessaria una discussione che è arrivata ai piani alti fino a interessare l’amministrazione comunale per ciò che riguarda la salute delle casse del club siciliano. Finalmente i colori rosso blu sembrano poter tornare a sognare e il passaggio di consegne dopo 16 anni da Pulvirenti alla Sport Investment Group Italia appare un chiaro segnale verso la tifoseria. La scelta di un tecnico come Cristiano Lucarelli, uomo di campo di grande esperienza, sembra confermare un trend che ha come obiettivo la qualità. Un pronto ritorno in B è ciò che si augurano tutti i tifosi etnei, anche se la concorrenza, in particolare quest’anno è davvero agguerrita, con Bari e Palermo su tutte, ma non mancheranno le sorprese, come la Serie C ci ha sempre dimostrato.

Palermo: responsabilità da prima della classe

Come detto il girone C della Serie C non ha nulla a che invidiare alla Serie B: oltre alle due squadre della trinacria, sono presenti anche Bari, Avellino, Foggia e Juve Stabia, squadre e piazze abituate ad altri palcoscenici. Per il Palermo si tratta di una chiamata alla promozione, senza alcun appello, i rosanero vogliono e devono tornare in B al più presto e lo stesso presidente Mirri, all’indomani della conferenza stampa di giugno a cui era presente anche il sindaco Orlando, non si era nascosto, affermando che la società ha prospettive eccellenti. Il ritiro di Petralia Sottana ha dato diverse indicazioni incoraggianti, sia a livello tecnico, che a livello di gruppo, dove Boscaglia sembra davvero al centro del progetto. Sicuramente il capoluogo di regione siciliano dovrà fare i conti con il Bari, la squadra forse più quotata e presieduta dall’imprenditore De Laurentiis. Per ciò che riguarda il Trapani, la società è molto giovane, ma entusiasta e piena di idee innovative, ma l’esclusione dall’attuale campionato di Serie C è un duro colpo per la società siciliana, dal quale dovrà risollevarsi in tempi brevi. La squadra granata è attualmente al 73esimo posto nella classifica perpetua della Serie B ed è da questo che si deve ripartire. La presidentessa Monica Pretti sarà affiancata in questo ruolo di responsabilità dal presidente di Alivision Luigi Foffo e anche da Carlo Maria Medaglia, Lorenzo Petroni e  Massimo Marino, editore dell’emittente televisiva Telesud, incaricato della comunicazione interna ed esterna. Ci saranno ben due derby nel girone C della Serie C e Catania e Palermo si ritrovano dopo ben otto anni e gli etnei vorranno sicuramente la rivincita dopo la sconfitta nella stagione 2012-2013 in Serie A.

Insomma sembra esserci aria nuova per tutti i club della Sicilia e i tifosi meritano palcoscenici più importanti, soprattutto in un momento dove il calcio sta proponendo nuovi modelli, come quello delle squadre inglesi o spagnole, oppure la nostra Atalanta. La pianificazione societaria è già un’ottima base di partenza, ma purtroppo o per fortuna non basta, poiché a decidere è pur sempre il campo ed è lì che poi va concretizzato tutto il sacrificio. Vedremo se i tre club attualmente impegnati in serie C sapranno dar seguito agli ottimi presupposti che hanno dimostrato in questi ultimi mesi, dove sono state fatte delle vere e proprie rivoluzioni, soprattutto in casa Catania, dove l’era Pulvirenti termina dopo ben 16 anni di presidenza.

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