Francavilla di Sicilia. Monea: «Ecco la vera storia della chiusura della scuola elementare» -
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Francavilla di Sicilia. Monea: «Ecco la vera storia della chiusura della scuola elementare»

Francavilla di Sicilia. Monea: «Ecco la vera storia della chiusura della scuola elementare»

Duro documento politico del leader dell’opposizione, il quale non le manda a dire al sindaco Enzo Pulizzi in merito alla gestione dello spinoso caso non ancora risolto. «La questione – afferma tra l’altro l’avversario dell’attuale primo cittadino – è stata affrontata in maniera superficiale e maldestra, causando solo disagi per i ragazzi e le loro famiglie nonché spese inutili per le casse comunali»

Dopo la pausa estiva, a Francavilla di Sicilia le schermaglie politiche ripartono con un duro documento dell’ex sindaco di Francavilla di Sicilia ed oggi leader dell’opposizione Lino Monea (nella foto principale), prevalentemente incentrato sulla sempre “scottante” questione della chiusura del plesso delle scuole elementari per presunto rischio sismico.

La scuola elementare di Via Napoli

«Tutte le volte – esordisce il capogruppo di “Scriviamo Insieme il Futuro” – che leggo le dichiarazioni del sindaco Vincenzo Pulizzi ho sempre motivo per indignarmi. Appare grottesco ed incomprensibile che critichi “ex post” il mio operato, quando all’epoca era uno dei miei migliori “fans” ed amico fidato. Ha dunque tradito la mia fiducia, e spero che non faccia lo stesso con tutti i francavillesi. Pensa forse di poter prendere in giro il mondo intero?! A proposito della chiusura della scuola elementare, che tanti disagi ha procurato ai nostri ragazzi ed alle famiglie, sono inutili ed ingannevoli i riferimenti giurisprudenziali da lui sbandierati. La sentenza della Cassazione di cui parla riguarda la valutazione dei parametri di rischio sismico con riferimento agli edifici di nuova costruzione, mentre per le vecchie costruzioni i parametri sono diversi. Il sindaco dovrebbe dunque avere l’umiltà di ammettere di aver sbagliato e di aver preso un abbaglio, ed invece continua a disprezzare l’operato della mia passata gestione amministrativa, sempre ispirata al rispetto delle leggi e delle regole democratiche. Le giustificazioni riguardo l'”affaire scuola” sono l’emblema della superficialità con cui si è intervenuti in questa delicatissima problematica. La giurisprudenza contrastante richiamata spesso dal sindaco non giustifica la chiusura di un plesso senza che vi siano i presupposti tecnici e giuridici. Non è stato, dunque, un gesto di prudenza, come il primo cittadino vuol far credere, bensì di incapacità amministrativa. Decidere poi di demolire l’edificio è stato un atto di “barbarie” verso la nostra comunità, di cui non riusciamo ancora a capire la ratio. Forse tutto ciò sarà un’opportunità di lavoro per chi deve progettare e successivamente costruire, ma di certo non conviene ai cittadini di Francavilla».

Lino Monea sottolinea quindi di aver sempre attenzionato, durante il suo quinquennio amministrativo, la scuola elementare di Via Napoli facendo eseguire lavori di consolidamento (per un importo di 155.000 euro) in sinergia con il Ministero dei Lavori Pubblici e controllando costantemente le sue condizioni statiche.

La scuola media di Francavilla di Sicilia che attualmente ospita gli alunni delle classi elementari

«Tant’è – scrive il leader dell’opposizione nel suo recente documento – che l’attuale sindaco, per due consecutivi anni scolastici (2017/2018 e 2018/2019), ha dato al dirigente scolastico parere favorevole sull’agibilità dell’edificio. Ma a pochi mesi dal suo insediamento, ossia nell’ottobre 2017, aveva dato incarico ad uno studio ingegneristico del Comune etneo di Linguaglossa per verificare la vulnerabilità sismica dell’immobile attraverso la redazione di una relazione tecnica consegnatagli ad inizio 2018, ma che ha tenuto nel cassetto per un anno intero, in quanto la sua ordinanza di chiusura della scuola è del gennaio 2019. Ma allora perché, visto che ci si gloria ad ogni piè sospinto del “senso di responsabilità”, il plesso della scuola elementare di Via Napoli non è stato chiuso non appena ricevuta quella relazione?! Il sindaco, in realtà, era consapevole che l’edificio non fosse affatto a rischio. Ed in ogni caso, invece di proseguire con spese ridotte e sostenibili sulla strada degli adeguamenti strutturali, che peraltro quella stessa relazione dello studio professionale di Linguaglossa indicava come seconda alternativa, ha preferito cavalcare l’ipotesi più drastica ed onerosa, ossia quella della demolizione e della successiva ricostruzione. E’ stata questa una scelta politica incomprensibile e comunque insensata. Ha fatto seguito sui social tutta una serie di disquisizioni sui bandi a cui il sindaco si è vantato di aver partecipato, ma senza purtroppo aver sino ad oggi intercettato alcun finanziamento, né quello “utopistico” da cinque milioni di euro né qualche altro di più modesta e ragionevole entità. Ci troviamo dunque di fronte ad un amministratore che pubblicizza quel poco che fa, e che peraltro fa male, per poi disfarlo perché cambia idea giustificandosi in maniera maldestra. Adesso, anziché far tesoro del suggerimento del nostro gruppo di minoranza, che sin dal primo momento consigliava di affidare ad uno studio specializzato una verifica più approfondita dei parametri sismici, il sindaco, non essendo riuscito a procurarsi i “famosi” cinque milioni di euro, ha deciso di dare l’ennesimo incarico ad un professionista, sempre di Linguaglossa (come se nel nostro paese non ci fossero professionisti preparati…), per uno “studio di fattibilità che preveda il miglioramento sismico dell’edificio”. Si continuano così a spendere soldi pubblici per incarichi che, sempre con riferimento al “caso scuola”, si aggiungono a quelli già spesi per stravolgere la struttura della scuola media, dove vengono a tutt’oggi ospitati gli alunni delle Elementari con grandi disagi e potenziali pericoli, come la mensa approntata nell’androne con accanto i bagni e l’impossibilità di utilizzare i laboratori. Da notare che durante i tre mesi di vacanze estive questi “dinamici” amministratori comunali non hanno prodotto nulla al riguardo: oggi i nostri ragazzi sono tornati a scuola nelle stesse condizioni dello scorso anno! Poi, però, certi post su Facebook sono pieni di espressioni quali “senso di responsabilità”, “osservanza della legge”, “coerenza”, “sicurezza” e così via dicendo…».

Quindi l’affondo finale. «Io dico solo – conclude sarcasticamente Lino Monea alludendo alla denominazione della compagine politica del sindaco Pulizzi – che nel nostro paese la “Svolta” c’è stata eccome, ma… verso il baratro! Smettiamola una volta per tutte di dire bugie e di condurre battaglie personali contro gli amministratori precedenti. O forse siamo già in campagna elettorale?… Occorre un ritorno al rispetto delle regole della democrazia, della libertà di pensiero e di parola dei cittadini e delle prerogative delle istituzioni espressione della volontà popolare, tutti valori e diritti che a Francavilla in questi due anni sono stati sovvertiti e fortemente calpestati».

Rodolfo Amodeo

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