Giardini Naxos: la "casa rossa" di Ruben Triscari, "L'Eremita" del rap -
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Giardini Naxos: la “casa rossa” di Ruben Triscari, “L’Eremita” del rap

Giardini Naxos: la “casa rossa” di Ruben Triscari, “L’Eremita” del rap

L’esponente locale del genere “hip hop” ci parla del suo nuovo brano autobiografico che prende spunto da una nota serie televisiva americana. Il giovane artista ricorda anche il movimento “G.N.C.”, in cui si sono formati diversi musicisti della cittadina turistica che oggi, pur rimanendo legati tra loro, hanno intrapreso percorsi creativi personali

“C’era una volta” (si fa per dire…) la “G.N.C.”, ovvero “Giardini Naxos Crew”, punto di riferimento, di incontro e di confronto per i giovani musicisti naxioti cultori di quel particolare genere chiamato “hip hop”. Oggi la GNC è un’esperienza ormai archiviata, anche se i suoi protagonisti, pur seguendo percorsi personali, continuano a collaborare tra loro. Tra essi c’è il rapper Ruben Triscari, conosciuto anche col nome d’arte “L’Eremita”, il quale è stato tra i primi a divulgare a Giardini Naxos e dintorni la cultura “hip hop” e che proprio qualche giorno fa ha pubblicato il suo nuovo e significativo singolo “Red House Horror Story”. Abbiamo rivolto a “L’Eremita” qualche domanda sulla sua ultima fatica discografica prendendo le mosse da ciò che ha rappresentato per lui e, più in generale, per il contesto musicale locale l'”avventura” della GNC.

– Caro Ruben, come giudichi l’esperienza della “Giardini Naxos Crew” (GNC)?

«Penso che abbia presentato aspetti positivi ed altri negativi. Di sicuro, oltre ad aver unito tanti ragazzi, ha avuto il merito di portare al centro dell’attenzione una cultura musicale che nel nostro contesto cittadino era considerata da pochi. Purtroppo con l’andare del tempo sono emerse delle divergenze sul sound e sulle tematiche, che non facevano certamente bene alla crescita artistica di ognuno. Ovviamente, se questa esperienza è finita le responsabilità sono assolutamente condivise. Auguro comunque a tutti i membri della “Crew” di sviluppare carriere artistiche ricche di soddisfazioni».

– Cosa ci dici del tuo ultimo pezzo “Red House Horror Story”?

«Come si può evincere dal titolo, è un brano che trae ispirazione principalmente dalla serie televisiva statunitense “American Horror Story”, che considero un piccolo capolavoro, capace di mantenere sempre una tensione molto alta e di condurre lo spettatore nei più bui meandri dei propri incubi. La “Red House” vuole essere la palazzina in cui abito, anch’essa popolata dai fantasmi del mio passato, con i quali cerco di convivere nella speranza di riuscire, un giorno, a farli dileguare dalla mia memoria, bruciando il mio personale quaderno della malinconia. Ma la “casa rossa” simboleggia anche la nostalgia in quanto è un luogo in cui ho desiderato ritornare, non abitandoci ormai da anni, quasi come un “novello” Foscolo nei riguardi di Zacinto».

– Questo tuo nuovo brano è pieno di riferimenti, dagli anime alla musica jazz…

«Nelle canzoni che compongo cerco di mettere tutto me stesso, la mia cultura e le mie esperienze. Diciamo che il mio nuovo pezzo nasce da una sommatoria di situazioni negative. Menziono, ad esempio, il triste brano jazz “Gloomy Sunday”, meritatosi l’appellativo di “canzone del suicidio”. E poi c’è la maschera di Obito, un personaggio dell’anime “Naruto”, che rappresenta metaforicamente la voglia di proteggersi dal mondo ed anche da noi stessi. Per quanto mi riguarda, nelle ultime settimane questa maschera si è rotta, ed è stato per me un segnale di svolta».

– Quali progetti ha “L’Eremita” per il futuro?

«Mi piacerebbe incidere un Ep, ossia un mini Lp con meno tracce rispetto all’album convenzionale. Tra le tematiche vorrei inserire quella dell’emancipazione femminile attraverso la storia pagana di un personaggio-simbolo come Lilith. Il mio obiettivo resta comunque sempre quello di sviluppare un sound autentico, vero e mai uguale a se stesso, con parole che siano più importanti di tutto il resto».

Rodolfo Amodeo

 

CLICCARE QUI PER VISIONARE IL VIDEOCLIP DI “RED HOUSE HORROR STORY” DI RUBEN TRISCARI “L’EREMITA”

 

FOTO: Ruben Triscari in alcune scene del videoclip di “Red House Horror Story”

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