Giarre, alloggi via Carducci: diffida di sgombero coatto per 15 famiglie. L’assessore Rosano: "notifiche dimenticate in un cassetto" -
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Giarre, alloggi via Carducci: diffida di sgombero coatto per 15 famiglie. L’assessore Rosano: “notifiche dimenticate in un cassetto”

Giarre, alloggi via Carducci: diffida di sgombero coatto per 15 famiglie. L’assessore Rosano: “notifiche dimenticate in un cassetto”

La miccia della nuova bomba sociale giarrese è stata accesa. A distanza di quasi due anni dalla consegna degli alloggi popolari di via Carducci, realizzati con i fondi del Contratto di Quartiere, al centro di una complessa disputa giudiziaria, è stato notificato a 15 dei 46 inquilini residenti nei due complessi edilizi, una diffida “a lasciare l’alloggio nel termine di 15 giorni, con avvertimento che, trascorso infruttuosamente il tempo assegnato, si procederà allo sgombero coatto per il recupero dell’alloggio detenuto senza titolo”.

La diffida firmata dalla dirigente tecnica Pina Leonardi (nella foto sotto a destra) suona come una minaccia esplicita per le famiglie: entro due settimane i non aventi diritto dovranno smobilitare lasciando libero l’appartamento occupato. Negli alloggi popolari di via Carducci l’ipotesi di un possibile sgombero coatto ha provocato un vero terremoto sociale,  gettando nello sconforto quei nuclei familiari che, a quasi due anni dalla consegna degli immobili, erano certi di avere coronato il loro sogno: la conquista di una casa.

Del resto è trascorso parecchio tempo da quell’ordinanza sindacale dell’agosto 2015 nella quale, si sottolineava ai 15 nuclei familiari privi di titolo “la provvisorietà e la temporaneità dell’assegnazione – per un periodo non superiore a 60 giorni dalla data dell’assegnazione – ponendo la condizione che, nelle more, gli inquilini abusivi si adoperino a rinvenire un’autonoma sistemazione abitativa” (clicca e leggi Alloggi via Carducci. Verso il rientro a casa di assegnatari e abusivi VD).

La decisione di fare rientrare nei nuovi complessi edilizi di via Carducci i 46 nuclei familiari (compresi gli abusivi già identificati ma che assieme agli altri erano stati “istituzionalizzati” dall’amministrazione Sodano che ha concesso loro l’alloggio provvisorio di Fondachello), era stata assunta per ragioni di ordine pubblico e comunque consapevoli di una emergenza abitativa in città. Ora, l’improvvisa doccia fredda.

Nessuno si attendeva un provvedimento di questo tipo. Straordinariamente stupefacente la dichiarazione dell’assessore alle Politiche Sociali, Enza Rosano che gioca allo scarica barile precisando: che le notifiche non erano mai partite poichè “dimenticate” in un cassetto dal nostro Ufficio notifiche.

Accortasi del disguido ha provveduto a riscriverle e inviarle. “Questa Amministrazione – afferma – valuterà nelle prossime settimane, non essendoci urgenza, né impatto immediato, una evoluzione della situazione che tenga conto dei bisogni di tutti”.

Come non concordare: non c’è assoluta urgenza. E soprattutto, nessun impatto per 15 famiglie abituate a vivere in un bugigattolo di casa, rischiano, adesso, di essere sgomberati. Quasi due anni dopo l’ordinanza di Bonaccorsi. Certe cose, davvero. Solo a Giarre.

Mario Previtera

 

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