Gaggi. Ingino: «La mia candidatura è un atto d’amore verso un paese “al buio”» -
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Gaggi. Ingino: «La mia candidatura è un atto d’amore verso un paese “al buio”»

Gaggi. Ingino: «La mia candidatura è un atto d’amore verso un paese “al buio”»

L’aspirante sindaco del Comune alle porte della Valle dell’Alcantara, Angelo Ingino, si è presentato ufficialmente ieri sera all’elettorato locale attraverso una conferenza stampa ed un pubblico incontro con i cittadini. Tra i punti principali del suo programma amministrativo il decoro urbano, i servizi scolastici e la valorizzazione dei beni culturali

Inizia dal colto riferimento alla Fenice, uccello mitologico che sarebbe rinato dalle proprie ceneri dopo la morte, la campagna elettorale di Angelo Ingino, candidato a sindaco alle elezioni amministrative del Comune di Gaggi, in programma a fine primavera. Il leggendario “pennuto” campeggia, infatti, nel simbolo ufficiale della sua lista “Gaggi – Uniti, ogni giorno” «perché – come ha spiegato Ingino – questa campagna elettorale deve essere all’insegna di una speranza di rinascita per un Comune che sta attraversando un momento buio».

Questo e tanto altro ha detto l’avversario di Giuseppe Cundari (“delfino”, quest’ultimo, del sindaco gaggese uscente Franco Tadduni) nel corso della conferenza stampa di ieri sera, tenutasi in un locale ubicato nelle immediate adiacenze della centralissima Piazza Vittorio Emanuele, che ha successivamente ospitato un pubblico incontro con la comunità locale.

«Rimanendo al logo della nostra lista – ha proseguito Angelo Ingino – vorrei anche sottolineare la sua colorazione tricolore, evocante il sentimento patriottico, e le raffigurazioni della nostra chiesa, simbolo dei valori cui ci ispiriamo, e dei cittadini, che intendiamo pienamente rappresentare e rendere effettivamente protagonisti della vita amministrativa attraverso una classe politica che stia quotidianamente a contatto con la gente facendosi interprete delle esigenze di ogni gaggese».

Ingino, imprenditore turistico quarantottenne e capogruppo dell’opposizione consiliare uscente, ha quindi illustrato le motivazioni della sua discesa in campo per la conquista della massima poltrona cittadina.

«Trattasi – ha spiegato l’aspirante sindaco – di un atto d’amore verso la comunità gaggese, cui il sottoscritto e la mia famiglia abbiamo dedicato tutti i nostri investimenti economici. Confesso che non pensavo minimamente di candidarmi a sindaco di Gaggi, ma ad incoraggiarmi in tal senso è stato soprattutto il compianto amico e consigliere comunale Filippo Santoro, prematuramente deceduto nei mesi scorsi. Questa candidatura – ha sottolineato Ingino visibilmente commosso – voglio dedicarla a lui, nella certezza che mi sarà accanto perché, da credente, ritengo che, sia pur da un’altra dimensione, seguirà e sosterrà questa mia “avventura”».

Angelo Ingino si è quindi soffermato sui principali punti del suo programma elettorale, lanciando qualche “frecciatina” agli amministratori comunali uscenti. «Considerando la sua ubicazione territoriale – ha dichiarato – Gaggi ha potenzialità sino ad oggi mai sfruttate. Invece è un Comune che è stato trascurato anche nei suoi aspetti più essenziali, a cominciare dall’arredo urbano: com’è sotto gli occhi di tutti, la centralissima Piazza Vittorio Emanuele è abbandonata a sé stessa, e nemmeno nelle strade principali del paese esistono gettacarte. Qualora i cittadini gaggesi dovessero concederci la loro fiducia, attenzioneremo pure la triste situazione in cui versano gli edifici scolastici locali, in precarie condizioni igieniche e con intere ale chiuse (mentre l’Amministrazione Comunale uscente pensa a dotarsi di un nuovo e “sontuoso” palazzo municipale…). C’è poi da migliorare la raccolta differenziata dei rifiuti (il sistema “porta a porta” si è rivelato un “flop”, peraltro abbastanza costoso per i cittadini) e salvaguardare e valorizzare i nostri beni culturali, con particolare riferimento a quelli insistenti nell’antica contrada Cavallaro (a cominciare dal Palazzo del Marchese di Schisò). A tal riguardo vorrei far notare come il Comune di Gaggi sia uno dei pochi della Valle dell’Alcantara a non aver attinto ai recenti finanziamenti per la riqualificazione dei centri storici. Ma cercheremo di instaurare anche una maggiore “democraticità”, attivando seriamente quell’ufficio comunale denominato “U.R.P.” (Ufficio Relazioni con il Pubblico) sino ad oggi esistito solo sulla carta, e riserveremo la dovuta attenzione alle nuove generazioni, sino ad oggi trascurate per destinare i fondi dei servizi sociali a svariate “cene per gli anziani” anziché all’istituzione di un centro socioculturale giovanile. Eppure per i nostri giovani ci sono tante opportunità lavorative offerte dall’Unione Europea, dallo Stato e dalla Regione Siciliana, che vogliamo rendere loro note attraverso un apposito “sportello” comunale in grado di fornire informazioni sulle modalità di accesso ai vari finanziamenti di cui si potrebbe beneficiare per avviare imprese, start-up e progettualità varie».

Angelo Ingino ha, infine, voluto fare un riferimento al suo avversario diretto, ossia Giuseppe Cundari, “erede” del sindaco uscente Tadduni. «Si tratta – ha rivelato al riguardo l’aspirante sindaco di Gaggi – di un mio figlioccio (termine con cui, specie in Sicilia, si indica una persona di cui si è stato padrino di Battesimo o di Cresima, ndr), ma ciò non toglie che, pur conservando il rispetto umano reciproco, si possano avere idee diverse su come programmare il futuro della propria comunità».

Rodolfo Amodeo

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