Giarre, quartiere Carmine tra degrado e disservizi -
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Giarre, quartiere Carmine tra degrado e disservizi

Giarre, quartiere Carmine tra degrado e disservizi

Il quartiere Carmine è la storia della città. Nel cuore del centro storico balza all’occhio la fontana artistica delle villetta annessa alla piazza, invasa dalla gramigna sormontata dalla statua bronzea di San Francesco con gli zampilli in avaria e la vasca con l’acqua torbida; le nuove panchine artistiche della piazza pesantemente vandalizzate, le serrande dei negozi chiusi e di sera lo spaccio a vista tra i vialetti della villetta comunale.

Benvenuti al Carmine, quartiere storico della città, un tempo non troppo lontano cuore pulsante della città. Con la movida in estate e la piazza gremita di giovani che stazionavano nei locali all’aperto da maggio a ottobre. Ricordi sbiaditi da un tempo che fu.

Oggi in piazza Carmine la desolazione è palpabile. Deserta a qualunque ora del giorno, con le panchine danneggiate, le aiuole della villetta San Francesco coperte da erbacce e da sfalci non rimossi, lasciati in bella vista.

In via Cavour, molti negozi hanno chiuso i battenti. La villetta San Francesco è frequentata da pochi anziani che lamentano l’assenza di manutenzione del verde. Non solo. I bar storici del quartiere hanno abbandonato questa zona della città teatro negli ultimi anni di ripetuti interventi delle forze dell’ordine, per rapine, scippi e qualche rissa, come accadeva, sovente, negli anni ’80, quando piazza Carmine era davvero “off limits”.

Le uniche attività commerciali che proliferano sono invece le sale da gioco e i centri scommesse. Niente struscio sotto i portici di corso Italia, un tempo frequentato dagli studenti; gli stessi pub, snack bar che ricadono alle spalle di piazza Carmine lamentano un calo vistoso di presenze. La crisi ha colpito anche qui. Alcuni hanno persino chiuso, altri continuano ad annaspare tra crisi commerciale e degrado sociale.

Un quartiere, quello del Carmine, dalla doppia identità: da un lato gli eleganti complessi edilizi del “parco degli Ulivi” e le nuove villette di via Cecchina e l’area urbanistica di via Carducci. I fatiscenti alloggi popolari sono stati abbattuti e ricostruiti attraverso i fondi del Contratto di Quartiere. 4 milioni di euro stanziati da Stato e Regione che, sulla carta, dovevano servire a riqualificare urbanisticamente un pezzo della città.

I nuovi alloggi popolari, finiti di costruire nell’estate del 2015, versano già in condizioni di degrado strutturale per via delle infiltrazioni che hanno pesantemente danneggiato il corpo scala delle due palazzine. A nulla sono valse le proteste dei residenti.

cantiere teatroCosì come è calato il silenzio su quel centro sociale, realizzato al piano terra delle due palazzine, ridotto ai minimi termini. Locali cannibalizzati (rubati termosifoni, impianti elettrici e termici) per i quali, l’amministrazione, non ha ancora trovato una soluzione per la gestione.

Sullo sfondo, il teatro incompiuto con i suoi eterni cantieri che si trascinano dagli anni ’60 dove i carabinieri hanno sventato numerosi furti. Gli ultimi interventi si sono fermati nell’estate del 2015. Poi il silenzio assoluto.

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