Randazzo, la Cassino di Sicilia -
Catania
16°

Randazzo, la Cassino di Sicilia

Randazzo, la Cassino di Sicilia

I danni arrecati dal secondo conflitto mondiale al tessuto urbano del Comune etneo sono l’oggetto di un accuratissimo studio della compianta Lucia Lo Presti, prematuramente deceduta appena ventottenne due anni fa. I suoi familiari ne hanno tratto un volume postumo che verrà presentato sabato prossimo, 23 aprile, presso la sala consiliare “Falcone e Borsellino”

Il 5 giugno 2014, ad appena ventotto anni d’età, veniva a mancare nella sua Randazzo, dopo lunga malattia, Lucia Lo Presti. Di lei resta l’indelebile ricordo di una ragazza solare, sensibile, discreta ed umile, profondamente innamorata del proprio paese, al punto da dedicargli la sua tesi di laurea, che adesso i genitori Giuseppe e Maria, il fratello Riccardo ed il fidanzato Nicola hanno ritenuto doveroso trasformare in una pubblicazione postuma, che verrà ufficialmente presentata sabato prossimo, 23 aprile, alle ore 17.00 presso la sala consiliare “Falcone e Borsellino” del Comune di Randazzo.

“Randazzo, la Cassino di Sicilia – Indagine sul patrimonio storico-artistico distrutto e danneggiato negli anni della seconda guerra mondiale” è il titolo del volume, edito per i tipi de “Il Convivio”, nelle cui pagine, corredate da significative testimonianze fotografiche, la compianta autrice analizza meticolosamente i danni che i bombardamenti del 1943 hanno arrecato al Comune etneo, esortando altresì a preservare e rivalutare ciò che si è salvato dalla distruzione affinché non venga dimenticato.

Le incursioni alleate vengono scrupolosamente ripercorse dalla Lo Presti giorno dopo giorno attraverso documenti talvolta inediti, che hanno consentito allex studentessa randazzese di individuare addirittura i mezzi che hanno sganciato le terribili armi di distruzione.

Il corpo centrale del saggio si articola in due parti: quella sui danni che la guerra ha causato e quella su ciò che, invece, è stato risparmiato. Le opere danneggiate vengono distinte in due categorie ben specifiche: quelle completamente distrutte dalla guerra o dagli abbattimenti successivi (quindi oramai non identificabili nel tessuto urbano), e quelle gravemente danneggiate ma ancora esistenti.

Alla presentazione di sabato prossimo, che verrà coordinata da Gaetano Di Silvestro, interverranno il primo cittadino randazzese Michele Mangione, la giornalista e docente Maristella Dilettoso ed il critico letterario prefatore dell’opera Giuseppe Manitta, che della Lo Presti fu compagno di studi.

«Alla memoria collettiva cui Lucia ha donato un contributo importante – scrive tra l’altro quest’ultimo nella sua prefazione a “Randazzo, la Cassino di Sicilia” – si associa la memoria personale di coloro che l’hanno amata. Oggi, attraverso questo volume, continuiamo ad averla presente ed a ricordarla, sorridente come l’abbiamo conosciuta. Il sottoscritto è uno dei tanti amici che Lucia ha avuto sin dagli anni del liceo. La vita ci fa spesso lo scherzo di separare le strade, ma ogni tanto le unisce. Noi tutti della classe di maturità classica del 2004 ci riunivamo una volta l’anno insieme a Lucia per ricordare e scherzare sul passato comune nel nostro liceo “Don Cavina” di Randazzo. Continuiamo a vederci anche oggi, ma un posto è vuoto e siamo consapevoli che nessuno lo potrà più occupare. Due anni e mezzo di malattia l’hanno spossata, però mai privata della forza d’animo. Con la sua scomparsa, tutti i suoi amici abbiamo perso un pezzo della nostra giovinezza, che ci è stata strappata indirettamente, senza interrompere la clessidra del tempo che continua a consumare i suoi granelli. La pubblicazione di questo volume – conclude Giuseppe Manitta – non vuole essere semplicemente un modo per portare a conoscenza gli importanti risultati di ricerca raggiunti da Lucia, ma anche il giusto tributo dei genitori, dei parenti, degli amici e di chiunque l’abbia amata».

Rodolfo Amodeo

 

FOTO: la copertina di “Randazzo, la Cassino di Sicilia”, la compianta autrice Lucia Lo Presti ed una foto d’epoca del Comune etneo sotto i bombardamenti del luglio 1943

Potrebbero interessarti anche