Giardini Naxos: c’era una volta il dialetto -
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Giardini Naxos: c’era una volta il dialetto

Giardini Naxos: c’era una volta il dialetto

Il locale Fotoclub della cittadina turistica ha ospitato una piacevole e partecipatissima serata dedicata alle parole pressoché scomparse del vernacolo siciliano utilizzato nelle Valli dell’Alcantara e dell’Agrò. A relazionare lo studioso Santino Lombardo ed il poeta Salvatore Puglia, i quali hanno affascinato il nutrito uditorio rispolverando vecchi detti popolari e termini alquanto divertenti in via d’estinzione

Il pubblico delle grandi occasioni ha preso d’assalto, alcune sere addietro, i tavoli del rinomato ristorante-pizzeria “La Taverna” di Giardini Naxos per partecipare all’incontro-dibattito “Alla ricerca del siciliano perduto della Valle dell’Alcantara e della Val d’Agrò”, che ha avuto come accattivante relatore lo storico Santino Lombardo, autore di diverse pubblicazioni e direttore del Museo Etnoantrologico nella sua Savoca, affiancato dal poeta e cultore di tradizioni popolari Salvatore Puglia. L’evento è stato organizzato dal “Fotoclub Naxos”, guidato dal presidente Angelo Savoca, che nel prima citato ritrovo da lui gestito sul Lungomare Tysandros ospita spesso iniziative di carattere artistico-culturale.

Così come auspicato sia dal presidente Savoca che dai relatori, la serata non è stata per nulla “cattedratica”, bensì estremamente discorsiva in quanto animata da tanti liberi interventi del pubblico, tra i quali si annoveravano autorevoli personalità giardinesi e non, impegnate negli ambiti della cultura e della promozione del territorio, come il presidente della Pro Loco naxiota Giuseppe Carmeni, la delegata dell’Unesco Domenica Riccobene, il preside e giornalista Francesco Bottari, il vicesindaco del Comune di Savoca Pippo Trimarchi, l’operatrice culturale Maria Lilia Papa, il giornalista catanese Tonio Troina, l’organizzatore di eventi e “memoria storica” dei pescatori giardinesi Iano Mortellaro e, “dulcis in fundo”, il famoso cantastorie di Riposto Luigi Di Pino, il quale ha recitato il celebre “botta e risposta” in rime estemporanee tra il “mitico” Orazio Strano ed il di lui collega Turiddu Bella.

La piacevole serata, condotta dal giornalista professionista Rodolfo Amodeo, è stata introdotta dai saluti del presidente del “Fotoclub Naxos” Angelo Savoca ed, in rappresentanza dell’Amministrazione Comunale giardinese, della consigliera Rosa Pietrocitto.

Nei rispettivi interventi, i relatori ufficiali Santino Lombardo e Salvatore Puglia si sono soffermati sulle parole del dialetto siciliano che rischiano di essere totalmente dimenticate in quanto l’omologazione culturale ha portato la lingua italiana a “sopraffare” gli idiomi tipici locali, che invece andrebbero preservati essendo l’“anima” dei singoli territori. «Non a caso – ha sottolineato Santino Lombardo – il dialetto siciliano è ufficialmente considerato una lingua a tutti gli effetti e, come tale, è tutelato dall’Unesco e dalla Regione Sicilia che, di recente, lo ha fatto rientrare nel cosiddetto “Registro delle Eredità Immateriali” (R.E.I.)».

Lombardo, in particolare, si è soffermato su alcune espressioni vernacolari tipiche dei vari Comuni delle Valli dell’Alcantara e dell’Agrò, come Francavilla di Sicilia (dove è stato appurato che anticamente si parlava il gallo-italico, che ancora invece sopravvive in centri come Randazzo e Fondachelli Fantina), Antillo, Savoca e persino di remote frazioni quali Mitta e Locadi. E di ognuna ha spiegato la relativa etimologia, spesso derivante dai lessici dei tanti popoli stranieri che hanno dominato la Sicilia, stanziandosi anche nei territori (l’Alcantara e l’Agrò) ad oggetto della conferenza.

L’uditorio si è particolarmente divertito nell’ascoltare, recitate da Santino Lombardo, alcune poesie popolari di garbata ispirazione erotica, facendo leva sui doppi sensi cui si prestano certi termini dialettali.

Il poeta Salvatore Puglia, invece, ha attinto alle sue pregevoli composizioni in vernacolo ed alle sue appassionate ricerche sugli antichi mestieri da lui date alle stampe negli anni passati, evidenziando altresì come il dialetto siciliano, pur conservando una struttura di base, vari da un chilometro all’altro.

L’amena, ma interessante, convention si è conclusa con una cena a base di piatti tipici della tradizione siciliana, soprattutto marinara, preparati dallo staff della “Taverna Naxos”.

G.D.G.

 

FOTO: alcuni momenti dell’incontro sul dialetto siciliano alla “Taverna Naxos” con, da sinistra, il giornalista Rodolfo Amodeo e Santino Lombardo ed, accanto, il fisarmonicista Salverico Cutuli, il cantastorie Luigi Di Pino, Angelo Savoca e Salvatore Puglia

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