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Gaggi: le strade di campagna portano in Procura

Gaggi: le strade di campagna portano in Procura

Drastica iniziativa dell’ex sindaco Salvatore Pagano, il quale ha invocato l’intervento dei magistrati messinesi affinché vengano messe in sicurezza e rese transitabili le arterie rurali che collegano il centro abitato alle contrade Monte San Damiano e Monte Quarararo, e sulle quali non è possibile intervenire in quanto “orfane istituzionali”…

Il dissesto delle strade di penetrazione agricola che collegano il centro abitato di Gaggi con le contrade Monte San Damiano e Monte Quarararo, è approdato sui tavoli della Procura della Repubblica di Messina. Ad affidare ai magistrati peloritani il relativo carteggio, corredato di documentazione fotografica, è stato l’ex sindaco gaggese Salvatore Pagano, che nelle scorse settimane aveva sollecitato gli enti apparentemente competenti ad intervenire per rendere pienamente transitabili le arterie in questione, utilizzate da parecchi agricoltori per raggiungere i rispettivi appezzamenti di terreno. Usiamo l’avverbio “apparentemente” in quanto, come ha personalmente potuto appurare Pagano, le suddette strade risultano essere “orfane”.

«Mi sono messo telefonicamente in contatto – riferisce l’ex sindaco di Gaggi – sia con il Dipartimento Strade Rurali dell’Assessorato Regionale dell’Agricoltura e sia con l’ex Provincia Regionale di Messina (oggi Area Metropolitana di Messina).

«Il rappresentante del primo mi ha dichiarato che la Regione Siciliana esercita solo la vigilanza su questo tipo di strade cosiddette “ex consortili” (in quanto a suo tempo realizzate dal soppresso Consorzio di Bonifica Montana della Valle Alcantara) e che, pertanto, a provvedere agli interventi deve essere la Provincia Regionale, cui nel 1986 le strade ex consortili sono state trasferite.

«Mi sono, quindi, rivolto a quest’ultima, dal cui rappresentante ho appreso che dette strade non sono mai state trasferite al patrimonio della Provincia e, di conseguenza, neanche tale ente può intervenire al riguardo.

«A questo punto – sottolinea Pagano – dovrebbe essere il Comune di Gaggi a provvedere alla manutenzione di tali percorsi, ma non dispone di fondi né fa sentire la propria voce agli enti superiori. Ecco perché ho deciso di ricorrere ad un tentativo che qualcuno potrebbe considerare “estremo e drastico”, ossia richiedere l’intervento della Procura della Repubblica affinché si smuova qualcosa onde poter mettere in sicurezza e rendere nuovamente percorribili le due strade di penetrazione agricola».

Quanto appurato da Salvatore Pagano lascia a dir poco allibiti. Da un lato, infatti, si assiste al solito “scaricabarile”, che se può essere in qualche modo comprensibile tra “miseri” esseri umani, non si giustifica affatto tra “autorevoli” pubbliche istituzioni. Dall’altro, viene fuori questo curioso “giallo” del mancato trasferimento alla Provincia Regionale di Messina delle strade realizzate dal soppresso Consorzio di Bonifica che, quindi, sarebbero “res nullius”, ossia proprietà di nessuno.

A seguito della recente iniziativa dell’ex primo cittadino gaggese, toccherà adesso alla magistratura tentare di far luce sulla singolare situazione, a metà tra il kafkiano ed il pirandelliano, con l’auspicio che queste strade ex consortili possano essere finalmente date in… adozione a qualcuno che si prenda cura di esse.

Rodolfo Amodeo

 

FOTO: una delle strade rurali dissestate adiacenti al centro abitato di Gaggi e, nel riquadro, Salvatore Pagano

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