118 a Messina e provincia: la “crociata” degli infermieri del NurSind -
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118 a Messina e provincia: la “crociata” degli infermieri del NurSind

118 a Messina e provincia: la “crociata” degli infermieri del NurSind

Il sindacato di categoria denuncia, in particolare, il malessere degli operatori dell’importante servizio di pronto soccorso sanitario, da tempo costretti a provvedere con le loro tasche all’acquisto degli indumenti di protezione da indossare obbligatoriamente durante l’orario lavorativo

La sezione messinese del sindacato delle professioni infermieristiche “NurSind”, ben rappresentato anche nel Taorminese e nella Valle dell’Alcantara, ha manifestato in questi giorni alcune lamentele in merito alla gestione del servizio di 118 in tutto il territorio peloritano. Il segretario provinciale Ivan Alonge pone, in particolare, l’accento sulla mancata fornitura delle divise al personale infermieristico.

«Si tratta – dichiara Alonge con riferimento a queste ultime – di indumenti di protezione da indossare obbligatoriamente per legge e che devono rispondere a specifiche caratteristiche. Le relative forniture sono, dunque, a carico delle aziende sanitarie, mentre invece, a Messina e provincia, a provvedere sono, di fatto, i colleghi infermieri, con il paradosso che, in mancanza di precise direttive, potrebbero svolgere il loro servizio con divise di diverso colore oppure con scarpe antinfortunistiche prive del marchio CE. E gli infermieri del 118 che a suo tempo, su esposto del sindacato, ne furono dotati, nel frattempo hanno perso oppure guadagnato diverse taglie, con la conseguenza di dover andare a lavorare in… jeans e maglietta. Ma a parte l’indebito onere economico a carico dei lavoratori ed a vantaggio delle aziende sanitarie, ci troviamo a nostro avviso in presenza anche e soprattutto di una mancanza di rispetto nei confronti dell’utenza. Per quanto ci riguarda, il nostro sindacato ha segnalato la questione agli organi competenti (Asp Messina, Centrale Operativa Messina ed Azienda Sanitaria Papardo) ed a quelli deputati alla vigilanza, ma non tutti hanno risposto, e chi lo ha fatto ha dato risposte parziali e comunque all’insegna del classico “palleggiamento” di responsabilità».

Ma per il segretario provinciale del NurSind, il servizio di 118 nel Messinese presenta anche altre criticità.

«E’ un servizio – sottolinea Ivan Alonge – che si distingue, ovviamente in negativo, rispetto a quello delle altre Centrali Operative siciliane. Pensiamo, ad esempio, alle anomalie rispetto ai requisiti di accesso dei lavoratori ed al mancato aggiornamento di questi ultimi. Il tutto, ripeto, a discapito, oltre che della categoria, anche della qualità del servizio offerto al cittadino».

Da tempo, infine, il NurSind si batte pure per l’istituzionalizzazione del servizio di 118 affinché i suoi operatori possano avere maggiori certezze occupazionali, ma lo stesso segretario messinese Alonge ammette che «stante la situazione economica regionale è, allo stato attuale, un’operazione economicamente non sostenibile».

Rodolfo Amodeo

 

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