Catania, un “Parco Avventura” nel boschetto della Playa. È polemica -
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Catania, un “Parco Avventura” nel boschetto della Playa. È polemica

Catania, un “Parco Avventura” nel boschetto della Playa. È polemica

Di fronte una simile ipotesi Rifondazione Comunista insorge. L’assessore comunale D’Agata replica: “Preconcetti ideologici”

Il circolo “Olga Benario” di Rifondazione Comunista di Catania prende una decisa posizione contro il progetto del Comune di Catania di voler  trasformare una zona del boschetto della playa in un “Parco Avventura”.
Luca Cangemi (Prc)“Non è possibile – dice Luca Cangemi, segretario del circolo Prc (foto a sinistra) – che la città si rassegni alla prospettiva di perdere una grande ricchezza collettiva, ambientale e sociale, a causa di decenni d’incuria e di una scelta assurda di privatizzazione, iniziata dall’amministrazione Stancanelli e confermata dall’attuale. Esiste uno studio, pagato dal Comune di Catania, quindi dai cittadini, della prima metà degli anni ’90 che mostra in dettaglio le gravi problematiche del boschetto e in particolare l’estrema fragilità della vegetazione. Per noi, il boschetto può essere utile ai catanesi e a chi visita Catania e quindi alla città e alla sua economia, se torna a essere uno spazio di libera aggregazione, inserito nelle tradizioni delle famiglie catanesi, non un parco avventura che potrebbe essere indifferentemente a Singapore o a Dubai. Anche dal punto di vista politico-amministrativo siamo di fronte ad una scelta insostenibile: sono usati fondi ministeriali dedicati alla creazione di lavoro in attività ambientali e invece impiegati sostanzialmente per finanziare un’impresa privata, nata per l’occasione. Il vantaggio del Comune è il risparmio su una parte dell’attività di manutenzione dell’area appare, inoltre di entità risibile. In passato erano stati avviati rapporti con la forestale, quindi un soggetto pubblico, per la stessa manutenzione. Che fine hanno fatto?”.
Rosario D'Agata (pd)Non tarda ad arrivare la replica dell’assessore comunale Rosario D’Agata (foto a destra), affidata ad un comunicato: “Comprendiamo – dice l’assessore del Pd – che si possano avere preconcetti ideologici e comprendiamo persino la necessità di conquistare un diritto tribuna suscitando il massimo di clamore su notizie inesistenti o quasi, ma davvero stavolta stiamo discutendo del nulla: è ridicola l’affermazione che Catania stia per perdere il boschetto perché non vi è alcuna privatizzazione, ma semmai una concessione. Inoltre la superficie del Parco avventure – ce ne sono altri, frequentatissimi dagli ambientalisti, nella nostra provincia e, naturalmente, in tutt’Italia – è limitata al 20% dell’intera area che rimarrà comunque tutta aperta alla fruizione dei cittadini. Inoltre va sottolineato che, in cambio della concessione stessa, la ditta si occuperà della manutenzione dell’intero boschetto fornendo servizi per una somma fino a 30.000 euro all’anno. Concludendo, se la ditta che ha vinto la gara per la concessione dovesse essere inadempiente, l’amministrazione Bianco, come ha già dimostrato in molte occasioni di saper fare, interverrà. Peraltro la nostra amministrazione ha già avviato rapporti di fruttuosa collaborazione con associazioni e con privati per la gestione di parchi e area a verde. Voglio infine dare l’unica vera notizia dopo un cumulo di illazioni: il boschetto, chiuso per motivi di sicurezza dopo tromba d’aria di novembre, dopo l’abbattimento di sei palme dattilifere e altri alberi pericolanti, sarà riaperto, almeno per quanto riguarda la parte circostante il laghetto, entro la fine del mese di marzo”.La contro replica dell’esponente del Prc: “Il comunicato dell’assessore D’Agata, in risposta alle nostre critiche sull’operazione Parco avventura al boschetto della plaja – dice Cangemi –, rivela un significativo nervosismo. Ognuno ovviamente è libero di scegliere il tono che più ritiene coerente con il proprio profilo politico-istituzionale. Per quanto ci riguarda certo non ci faremo impressionare dall’abbondanza di termini insultanti né da sottili giochi linguistici: “non di privatizzazione si tratta semmai di concessione”. Caspita!”.C’è da aspettarsi un prosieguo incandescente della vicenda “Parco Avventura”.

Orazio Vasta

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