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Giarre: Rovettazzo, contrada sperduta?

Giarre: Rovettazzo, contrada sperduta?

Una vecchia segnalazione presentata presso l’ufficio protocollo del Comune di Giarre dai residenti di via Damiani Lanza e via Rovettazzo risalente al 16 maggio 2012 è approdata in Consiglio comunale lo scorso 12 dicembre, per voce del consigliere comunale Patrizia Lionti, appartenente al gruppo politico “Città Viva”. Il consigliere comunale, ribadendo l’assenza di risposta da parte della precedente Amministrazione comunale, guidata dall’allora sindaco Sodano, si è fatta portavoce delle richieste dei cittadini che lamentano ancora – come si legge dal documento presentato durante l’attività ispettiva – “la mancanza di segnaletica orizzontale e verticale, l’insufficienza di cassonetti per il conferimento dei rifiuti, la massiccia presenza di erbacce e rovi di estese dimensioni e la conseguente e assoluta mancanza di pulizie delle vie”.
Nel documento redatto dai residenti si segnalava “inoltre, lo stazionamento di mezzi pesanti di grosse dimensioni, che nello svolgere operazioni di carico scarico delle merci, hanno provocato evidenti danni al manto stradale e alle annesse grate per la raccolta delle acque piovane e ciò – unitamente alla mancata pulizia dei tombini che, ormai intasati, non raccolgono efficientemente l’acqua piovana – causa, così, un pericoloso allagamento delle strade”. Ed ancora, la presenza di “una pseudo siepe, le cui dimensioni sono tali da impedire la visuale sia agli automobilisti che ai pedoni che attraversano entrambe le parti della carreggiata; dell’esistenza di un enorme scavo, non adeguatamente protetto per evitare pericoli, e di un serbatoio di accumulo d’acqua per uso cantiere, mai utilizzato e lasciato incustodito che, è anche causa dell’insalubre proliferazione di zanzare ed insetti vari”. Si denunciava inoltre l’assenza di controlli e vigilanza da parte della polizia locale.
L’attività ispettiva sollecitava l’Amministrazione comunale “ad intervenire con prontezza e con modalità adeguatamente risolutive”, anche perché in tutti questi anni (le prime segnalazioni risalgono già all’anno 2003) i residenti hanno dovuto autonomamente, e a proprie spese, arginare gli effetti sorti a causa dell’incuria, senza poter intervenire sulle cause: hanno tagliato alberi cresciuti ai margini della carreggiata, tagliato i rovi che infestavano i marciapiedi, provveduto alla derattizzazione e alla bonifica delle aiuole abbandonate!
Lo scorso 18 febbraio è arrivata, finalmente, la risposta all’attività svolta dalla consigliera di “Città Viva”, firmata dall’attuale sindaco Bonaccorsi, il quale allega una nota a firma del tecnico capo servizio Rompineve e di Russo, dirigente della IV area. A proposito della mancanza di segnaletica stradale, si legge che la manutenzione compete agli uffici preposti “facenti parte a quest’area in base alle risorse annualmente disponibili e alla programmazione collegata per l’intero territorio comunale. Resta inteso che in mancanza di provvedimenti, la materia è regolata dal codice della strada”. In merito all’insufficienza di cassonetti, l’ufficio rimanda al rientro a regime del servizio di raccolta dei rifiuti che avverrà “nel momento in cui si svolgerà la nuova gara per il servizio ambientale e quindi la localizzazione dei nuovi preside di raccolta”. “Per quanto attiene ai danni alle grate di raccolta acque piovane – si legge ancora sulla nota – si è accertato, a seguito sopralluogo, che le stesse in atto non costituiscono pericolo per la pubblica incolumità, mentre la mancata pulizia (intasati da materiale vario), si fa rilevare che tutta la zona edificata, facente parte di un piano di lottizzazione, è stata dotata della rete per lo smaltimento acque meteoriche, che in atto non è allacciata ad alcuna rete primaria perché inesistente nella zona”.”Per quel che attiene alle siepe lungo lo spartitraffico di via Rovettazzo, sarà cura di quest’Area provvedere in tempi adeguati, alla sua manutenzione”. Infine, circa il controllo e la vigilanza del territorio, ovviamente si legge che “spetta alla Polizia Locale”.
Il documento consegnato alla consigliere Lionti non risponde, tuttavia, in merito ai rovi che, provenienti dagli attigui terreni, invadono i marciapiedi e che possono provocare, come avvenuto già nel passato, lo scoppio di incendi; niente viene detto in merito al profondo scavo non recintato presente ai margini della via Rovettazzo; nessun riferimento si fa rispetto al serbatoio d’acqua, lasciato incustodito, che è causa del proliferare di insetti vari. È chiaro che, probabilmente, vi è una responsabilità dei privati verso tutti gli altri aspetti per il quale l’ente non risponde, ma è altresì vero che, in presenza di un pericolo per la collettività, dovrebbero intervenire gli amministratori comunali attraverso il personale addetto e sollecitare l’eliminazione dei pericoli, prima con le apposite determine e poi, qualora non bastassero, con interventi mirati e diretti ai privati inadempienti, compreso quello di intervenire con mezzi propri del Comune ed addebitare poi i costi al cittadino.
Detto questo, una cosa è certa su tutte: stante la risposta, le aspettative dei residente dovranno ancora attendere prima di essere accolte.
Armando Castorina

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