"Se muore il Sud" -
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“Se muore il Sud”

“Se muore il Sud”

Il nuovo libro di Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo presentato a Taormina

 

“Se muore il sud” è il titolo del nuovo libro del giornalista e scrittore Gian Antonio Stella e di Sergio Rizzo, presentato mercoledì scorso nella splendida cornice del Palazzo Duchi di Santo Stefano, a Taormina, all’interno della manifestazione dedicata alle Belle Lettere organizzata da Taobuk. Presenti oltre ai due giornalisti anche la presidente di Taobuk, Antonella Ferrara, e il vicesindaco di Taormina, Salvo Cilona. L’incontro è stato patrocinato dal Comune di Taormina, in collaborazione con Libreventi, Libreria Mondadori Taormina e Associazione Culturale Art Promotion.

Il libro ripercorre, dati alla mano, la continua e lacerante dismissione di ogni campo strategico del sud Italia avvenuta dal 1861, data dell’unificazione d’Italia, fino ad oggi , avvalendosi di fatti, dati , statistiche e paragoni con altri paesi. Molti gli episodi citati dai due autori durante questa particolare presentazione, partono da lontano e ricordano quella che fu la lotta al brigantaggio, la strage di Bronte, le fantasticherie sul Borneo e la Patagonia di Federico Menabrea e la pessima nomina che Garibaldi aveva al sud dove si è arrivati a chiamarlo persino mafioso. Andando avanti, i due scrittori smontano il cavallo di battaglia di alcuni meridionalisti, quello che vedeva il meridione d’Italia come 3° potenza mondiale prima del 1861, comparando semplicemente le mappe delle potenze concorrenti e snocciolando alcuni dati sulla mancanza di infrastrutture come le ferrovie. Si continua con altre statistiche sul PIL, una per tutti: nel 1951 la Sicilia produceva 1/8 del PIL Italiano, oggi è scesa al 18° posto e si tocca lo scandalo dei corsi di formazione per i quali la Regione Siciliana ha speso in dieci anni 4 miliardi di euro.

Altro excursus di notevole impatto quello sul turismo, con un preciso confronto con la nostra concorrente nel Mediterraneo, le Baleari che con i suoi 1453 km di coste è la fotocopia della Sicilia in termini di territorio ma non in termini di turismo. I dati vedono le Baleari avere 41 milioni di pernottamenti nel 2012 contro i 3,7 milioni della Sicilia, a fronte di soli 2 siti Unesco contro ben 7 siti della Sicilia. Sarà forse merito del sito del turismo delle Baleari in 6 lingue contro quello della Regione Siciliana in due lingue?

Non è mancato un forte reportage, supportato da diapositive, della tragica situazione dei rifiuti in Campania, con il dato shock dell’Istat sui bambini nati morti nel mezzogiorno che, nel 2012, hanno superato i nati vivi, un dato del genere si può ritrovare solo durante l’epidemia di influenza spagnola del 1918.

I due giornalisti chiudono la presentazione con delle esperienze positive di aziende del Mezzogiorno che, nonostante la crisi e la burocrazia, sono esempi di percorsi industriali nel mondo: parliamo dell’azienda pugliese unica al mondo a produrre la fusoliera del Boing 787 o della Dolfin che vende in tutto il mondo i nostri prodotti dolciari. Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo lasciano la sala gremita con la frase “si devono combattere i pregiudizi e si devono mettere in condizione i giovani del meridione di poter volare, perchè se muore il sud muore anche l’Italia”.

Alexandra Ieni

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