C’è stato un grande interesse e partecipazione alla conferenza promossa dall’ass. MarEtna, guidata da Alessandro Cavallaro, e al trekking interurbano di domenica scorsa. Un centinaio di partecipanti hanno scoperto gli alberi del territorio di Mascali inseriti nell’ Albo degli Alberi monumentali di Sicilia: il Castagno della Nave, il Castagno di Puntalazzo e il Leccio la Caraffara.
Dopo i saluti del sindaco di Mascali Luigi Messina, del vice sindaco Veronica Musumenci e dell’assessore Valentina Gullotta, sabato scorso, nella sala del Museo dei Luoghi e delle Civiltà Marinare, è stato Leonardo Vaccaro ad introdurre i lavori dell’ incontro arricchiti poi dagli interventi di importanti e qualificati relatori.
Pietro Minissale, professore associato di Botanica all’Università di Catania, ha incentrato il suo intervento sul concetto di monumentalità degli alberi riconducibile a diversi elementi che li rendono notevoli sotto il profilo biologico, storico, paesaggistico e culturale.
Il secondo intervento, quello di Rosario D’Anna, dottore in Scienze Agrarie ed ex dirigente del Servizio Fitosanitario Regionale, è stato rivolto ai vari aspetti delle legislazione relativa agli alberi monumentali ricordando che proprio lo scorso mese, con decreto dell’ l’Assessorato regionale del Territorio e dell’Ambiente della Regione Siciliana, la Regione Sicilia ha inserito nell’elenco degli alberi monumentali di Sicilia due esemplari di castagno (Castanea sativa) e un esemplare di leccio (Quercus ilex) ubicati nel territorio del Comune di Mascali.
Gli esemplari di Castanea sativa fanno parte del bosco del Carpineto dove oggi restano tre splendidi esemplari: nel territorio del Comune di Sant’Alfio il Castagno dei Cento Cavalli, già inserito nell’albo degli alberi monumentali dal 2013, e nel territorio del Comune di Mascali il Castagno della Nave (o Sant’Agata) e il Castagno di Puntalazzo, solo recentemente oggetto di tutela e interesse.
Il Castagno dei Cento Cavalli ha un’età stimata tra i 2000 e i 4000 anni ed è uno degli alberi più grandi e antichi del mondo. Il castagno ha un diametro del tronco pari a 22 metri, mentre il diametro della chioma supera i 100 metri.
Il Castagno della Nave, così denominato per la forma della ceppaia che ricorda lo scafo di un veliero o per i rami che si protendono verso il cielo come gli alberi di una imbarcazione, è anche conosciuto con il nome di Sant’Agata e, in dialetto siciliano, con il termine “Arrusbigghia sonnu”.
Il tronco del Castagno della Nave ha una circonferenza alla base di 23 metri; la chioma raggiunge un’altezza di circa 20 metri e si stima che l’albero abbia un’età di circa 2000 anni.
Il Castagno di Puntalazzo è uno splendido esemplare isolato nella campagna del borgo etneo, in terreno privato, ai margini di un vigneto. L’età plurisecolare è stimata tra i 300 e i 500 anni e la sua presenza è una importante testimonianza dell’attenzione e del rispetto per alcuni individui arborei di questa specie nel territorio dell’ex Contea di Mascali.
Il Leccio “la Caraffara”, ubicato in contrada Magazzeni, è inveceuno splendido esemplare posto su uno sperone roccioso lavico originato da una colata di età compresa tra i 3600 e i 3100 anni circa.
L’incontro-conferenza di sabato scorso, a cui ha preso parte anche una rappresentanza di alunni e docenti dell’Ist.Comprensivo Mascali, è stato concluso dal presidente regionale Club Alpino Italiano Giuseppe Riggio che proposto la visione di un turismo rispettoso del territorio volto alla conoscenza e alla degustazione anche di prodotti enogastronomici locali.
L’esposizione fotografica dei maestosi e monumentali alberi, è stata curata dal fotografo mascalese Vito Finocchiaro. Le fotografie di Finocchiaro, la cui arte è conosciuta a livello mondiale, hanno perfezionato l’evento contribuendo a dare una preziosa testimonianza della bellezza paesaggistica e culturale degli alberi monumentali del territorio di Mascali nel contesto etneo.









