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Francavilla, sospesa, da oggi, la mensa scolastica

Francavilla, sospesa, da oggi, la mensa scolastica

Nel comune dell’Alcantara cresce il malcontento tra i genitori degli alunni della scuola dell’Infanzia e della scuola Primaria, dopo che è stata annunciata la sospensione temporanea del servizio mensa scolastica a partire da oggi, lunedì 17 novembre.

La comunicazione arriva tramite la circolare n. 13, firmata dalla Dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo di Francavilla, professoressa Maria Rita Lo Giudice, e indirizzata a docenti, personale ATA e genitori degli alunni.

Fonti dell’Amministrazione comunale riferiscono che l’interruzione anticipata è stata causata dall’insufficienza delle risorse finanziarie disponibili, in quanto il Comune versa attualmente in una situazione di predissesto che ha determinato uno stato di impasse operativo.

Una decisione che mette in difficoltà numerose famiglie e rischia di compromettere il regolare svolgimento del tempo pieno, fondamentale per la crescita e l’educazione dei bambini.

La mensa scolastica non rappresenta soltanto un momento di ristoro, ma è parte integrante del percorso educativo e sociale dei giovani studenti. Il pranzo condiviso favorisce la socializzazione, l’apprendimento di sane abitudini alimentari e consente l’estensione dell’orario scolastico, indispensabile per molte famiglie che lavorano.

Senza questo servizio, il tempo pieno, articolato sulle 40 ore settimanali, distribuite dal lunedì al venerdì e che include lezioni, mensa e attività integrative, diventa di fatto impraticabile, con ripercussioni sulla didattica e sull’organizzazione familiare.

I genitori sono allarmati e sollecitano un rapido ripristino della mensa, servizio avviato il 13 ottobre. Per ogni pasto, le famiglie pagano 1,90 euro, mentre il Comune contribuisce con 4,20 euro (Iva compresa).

Stando alle dichiarazioni delle famiglie coinvolte, la sospensione sarebbe avvenuta senza un preavviso adeguato e senza soluzioni alternative, lasciando decine di bambini privi di un servizio considerato ormai essenziale.

Il blocco della mensa costringe molte famiglie a riorganizzare la propria giornata, spesso dovendo ricorrere a soluzioni di emergenza. Oltre al disagio pratico, si aggiunge la preoccupazione per la perdita di un importante momento educativo e sociale, una situazione che mette in crisi l’intera comunità scolastica.

I genitori chiedono alle autorità comunali di intervenire tempestivamente per trovare una via d’uscita o, almeno, la predisposizione di alternative che garantiscano la continuità del tempo pieno.

Durante un recente incontro tra genitori, dirigenti scolastici e rappresentanti comunali, il problema è stato analizzato da vari punti di vista. Il sindaco Vincenzo Pulizzi ha comunicato che il bilancio verrà riaperto a gennaio, offrendo una nuova copertura finanziaria per procedere con un nuovo affidamento.

A livello operativo sono state valutate varie soluzioni, ma attualmente quella più rapida è la regolamentazione del pasto domiciliare, che sarà discussa martedì in un consiglio d’istituto straordinario.

Nel corso della riunione sono state esaminate anche le criticità derivanti dai lavori di messa in sicurezza dell’edificio della scuola primaria di Via Napoli (nella foto), attualmente in corso in una parte della struttura. È stato rilevato che gli alunni incontrano “limitazioni negli spostamenti, consumano i pasti all’interno delle aule e sono esposti ai rumori generati dal cantiere”.

Intanto, secondo le informazioni raccolte, da oggi ogni genitore dovrà preparare il pranzo per i propri figli e metterlo nello zaino al momento dell’ingresso a scuola (alle 8:15 per la scuola primaria, alle 8:30 per la scuola dell’infanzia). Un’altra possibilità per i genitori (ancora da definire) è quella di andare a prendere i bambini durante la pausa pranzo; tuttavia, scegliendo questa opzione, non sarà consentito farli tornare a scuola nel pomeriggio.

In attesa di una soluzione definitiva, si cercano modi per offrire un pasto caldo ai bambini, mentre il dibattito prosegue e le famiglie chiedono il rispetto dei diritti dei figli.

Luigi Lo Presti

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