Sette anni di vita in meno per chi è povero: dalla Convention di SOFAD–Farvima l’allarme sulle nuove fratture sanitarie -
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Sette anni di vita in meno per chi è povero: dalla Convention di SOFAD–Farvima l’allarme sulle nuove fratture sanitarie

Sette anni di vita in meno per chi è povero: dalla Convention di SOFAD–Farvima l’allarme sulle nuove fratture sanitarie

Chi nasce o vive in condizioni socioeconomiche svantaggiate può vivere fino a 7 anni in meno rispetto al resto della popolazione. È quanto emerge da un recente rapporto della Commissione Europea (2025) sulle disuguaglianze di salute, che segnala anche un incremento della spesa sanitaria “di tasca propria” e un accesso ai servizi sempre più condizionato dal reddito e dal territorio.

Un quadro che in Italia si intreccia con i divari tra Nord e Sud, il definanziamento progressivo del Servizio Sanitario Nazionale e la frammentazione organizzativa derivante dall’assetto regionale. Secondo le ultime analisi dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute e ISTAT, in alcune regioni del Mezzogiorno l’aspettativa di vita resta più bassa di tre-quattro anni rispetto al Centro-Nord, mentre la rinuncia alle cure per motivi economici continua a colpire soprattutto le fasce sociali fragili.

Da queste premesse è nato il confronto al centro di “Unstoppable”, la quarta Convention nazionale promossa da SOFAD – Gruppo Farvima all’Una Hotels di Giardini Naxos, che ha riunito oltre 400 farmacisti, rappresentanti istituzionali, mondo accademico, terzo settore e industria del farmaco.

La tavola rotonda dal titolo “Tra le crepe dell’universalismo. Disuguaglianze di salute, povertà sanitaria e Terzo settore in Italia” e moderata con grande sensibilità dal giornalista Salvo Fallica ha visto gli interventi di monsignor Antonino Raspanti, presidente della Conferenza Episcopale Siciliana, di Agata Lanteri (Croce Rossa Italiana – Comitato di Catania), degli europarlamentari Ruggero Razza e Marco Falcone, a partire dai dati presentati dal sociologo Luca Pesenti (Università Cattolica), coordinatore dell’Osservatorio sulla Povertà Sanitaria. A partire dal tema delle nuove disuguaglianze e del rischio di un SSN indebolito, Gaetano Cardiel ha richiamato così il senso della sfida: Se l’accesso alle cure dipende dal reddito o dal territorio, l’universalismo si svuota. Il Servizio Sanitario Nazionale è nato per emancipare le persone dalla paura di ammalarsi e dalla disuguaglianza di nascita, ma oggi rischia di essere logorato in silenzio. Difenderlo non significa soltanto finanziare un sistema ma costruire una nuova alleanza che rimetta al centro la dignità umana. O lo facciamo ora, insieme, o accetteremo che il diritto alla salute torni a essere una frontiera che separa, invece di un patto che unisce».

In un confronto che ha più volte richiamato la responsabilità della filiera nell’evitare che l’universalismo perda il suo significato, è stato monsignor Raspanti a dare voce alla riflessione più radicale: «Una distribuzione iniqua delle risorse sanitarie genera vulnerabilità che possono diventare emergenze sociali e sanitarie. La povertà oggi non è solo un fattore economico, ma una variabile che decide chi può curarsi e chi no».

Un elemento distintivo di questa edizione è stato infatti il confronto diretto tra imprese della filiera, farmacie, accademia e organizzazioni non profit, non più in forma verticale ma come alleanza di sistema per sostenere sostenibilità, prevenzione e continuità assistenziale. Tra i relatori: Mirko De Falco (AD Farvima), Alessandro Bruschi (direttore generale Sofad), Giorgio Grasso (Università di Messina), Rosario Pignatello (Università di Catania) ed Erika Mallarini (SDA Bocconi). Dai lavori è emersa una linea comune: contrastare le disuguaglianze sanitarie passa attraverso una rete di attori pubblici e privati, presidi territoriali come le farmacie, un uso più efficiente delle risorse e la capacità di integrare servizi e prossimità. Il tema non è solo redistribuire spesa, ma ricomporre un equilibrio tra diritti, luoghi e condizioni di vita.

SOFAD srl.
Con sede a Misterbianco (CT), SOFAD è una società per azioni attiva nella distribuzione intermedia del farmaco e nei servizi per la farmacia indipendente. Opera in Sicilia attraverso una piattaforma logistica e un sistema integrato di supporto gestionale, consulenziale e tecnologico. Da oltre quarant’anni rappresenta un punto di riferimento per il canale farmaceutico regionale, con un modello improntato alla prossimità, alla sostenibilità e all’innovazione dei servizi territoriali.
Farvima spa
Con sede a Casandrino (NA), Farvima è uno dei principali gruppi italiani nella distribuzione farmaceutica. Opera attraverso poli logistici e piattaforme integrate a servizio di farmacie, parafarmacie e strutture sanitarie. Il Gruppo è impegnato nel potenziamento della filiera, nella digitalizzazione e nello sviluppo di soluzioni avanzate per la sanità territoriale, con un approccio orientato alla sostenibilità e alla competitività del canale indipendente.
FarmàPlus
FarmàPlus è il network nazionale di farmacie indipendenti promosso da SOFAD e Gruppo Farvima. Riunisce oltre 430 farmacie sul territorio italiano e supporta lo sviluppo di modelli innovativi di prossimità sanitaria, efficientamento gestionale, servizi al cittadino e nuove forme di collaborazione tra distribuzione, professionisti del farmaco e sistema salute.

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