Giarre, rapina a "calci e pugni" ai danni di un imprenditore: tre arresti -
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Giarre, rapina a “calci e pugni” ai danni di un imprenditore: tre arresti

Giarre, rapina a “calci e pugni” ai danni di un imprenditore: tre arresti

Su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catania, il Giudice per le Indagini Preliminari ha emesso un’ordinanza di applicazione di misura cautelare nei confronti di Giuseppe Caltabiano, nato a Taormina il 10/11/2001; Joele Campo, nato a Giarre il 27/02/2007 e Isidoro Musumeci, nato a Catania il 28/08/2004; in quanto gravemente indiziati, seppure in una fase che non ha ancora consentito l’intervento delle difese e ferma restando la presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva, della commissione, in concorso tra loro, dei reati di rapina e di lesioni personali aggravate, posti in essere a Giarre.

I fatti delittuosi, dai quali scaturisce la vicenda, si sono svolti la notte del 15 giugno 2025, in piazza San Francesco in danno di un 34enne, piccolo imprenditore di Riposto, a cui, con violenza e minaccia, colpendolo con calci e pugni con correlate lesioni, consistite trauma cranico minore, trauma colonna cervicale, escoriazioni sparse, sono stati sottratti una collana d’oro, del contante pari a 650,00 euro e l’autovettura.

Le indagini avviate dai Carabinieri quella stessa notte, a seguito di una telefonata fatta al NUE 112 proprio dalla vittima, si sono sviluppate attraverso l’acquisizione di video estratti dai sistemi di videosorveglianza allocati in zona, permettendo di ricostruire compiutamente la dinamica del fatto delittuoso e di individuare i presunti autori.

Nello specifico, è stato possibile verificare come la vittima, una volta adocchiata presso un bar del centro di Giarre, fosse stata seguita sino alla sua autovettura e qui, dopo essere stata distratta con il pretesto di un passaggio per la Stazione ferroviaria, prima derubata dell’auto e in sequenza, a fronte della sua richiesta di restituzione del veicolo con offerta di cento euro, colpita con calci e pugni e rapinata dei suoi effetti personali.

Alla luce degli elementi raccolti dagli investigatori, il GIP – ritenuti sussistenti gravi indizi di colpevolezza a carico degli indagati e ravvisando il pericolo di recidiva – ha disposto la misura cautelare della custodia cautelare in carcere per il Caltabiano, in quanto già gravato da un precedente specifico, e degli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico per gli altri due.

La misura è stata poi eseguita con la traduzione presso la Casa Circondariale di Piazza Lanza e l’accompagnamento presso il domicilio.

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