Si è svolto ieri, venerdì 25 luglio, nella vigilia della Solennità di Santa Venera, il Giubileo dei Sindaci, dei Pubblici Amministratori e delle Forze dell’Ordine, uno dei momenti più sentiti e partecipati del programma religioso e civile in onore della patrona della Città e della Diocesi di Acireale.
La celebrazione ha preso avvio con la Statio nella chiesa di San Rocco, seguita da un corteo processionale fino a piazza Duomo, dove si è svolta la solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal vescovo di Acireale, Mons. Antonino Raspanti, alla presenza del Cardinale Paolo Romeo, il vescovo di Aosta Mons. Franco Lovignana, del Canonico don Mario Fresta, dei membri della Deputazione della Reale Cappella, delle autorità civili e militari del territorio e di numerosi fedeli.
“Celebrare questo Giubileo nella memoria di Santa Venera, martire, ci pone davanti alla verità radicale del martirio: una realtà dura, che ci ricorda come la vita umana sia spesso un luogo complesso, segnato da ambiguità, intrighi e contraddizioni”, ha affermato Mons. Raspanti nella sua omelia, rivolgendosi ai rappresentanti delle istituzioni.
“Anche nell’amministrazione civile, come nella Chiesa, il governo è una realtà umana, fatta di luci e ombre. E tuttavia, è proprio in questo scenario che siamo chiamati a rendere giustizia al popolo, soprattutto ai più deboli e ai più fragili. A voi, sindaci amministratori pubblici e forze dell’ordine, è richiesta la rettitudine della coscienza. Il vostro servizio è tanto necessario quanto delicato. Governare richiede equilibrio tra le virtù: fermezza e comprensione, rigore e misericordia. Eppure, non basta l’impegno umano: ci è chiesta anche la preghiera, quella forza che ci fa attraversare indenni la storia, pur nella sua durezza”, ha aggiunto il vescovo.
“Dio non ci chiede l’impossibile, ma ci chiede di agire in coscienza, con responsabilità e fiducia nel suo disegno di giustizia, misericordia e speranza. E la speranza, lo sappiamo, non è un’idea astratta: è il frutto di un passaggio nel dolore, nella fragilità, nel fuoco della prova. Santa Venera è testimone di questa tenacia nel combattere”, ha concluso Mons. Raspanti, sottolineando come la fede cristiana non inviti a fuggire dalla realtà ma a trasformarla con responsabilità e amore.
Al termine della celebrazione, si è svolta la solenne ostensione del busto reliquiario della Santa, rimasto esposto in Cattedrale fino alle ore 23.30, in un clima di raccoglimento, preghiera e intensa partecipazione popolare.