Mafia: duro colpo all'ala del clan Santapaola-Ercolano operante nell'Acese I NOMI - VIDEO -
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Mafia: duro colpo all’ala del clan Santapaola-Ercolano operante nell’Acese I NOMI – VIDEO

Mafia: duro colpo all’ala del clan Santapaola-Ercolano operante nell’Acese I NOMI – VIDEO

Nelle prime ore del mattino, su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia di Catania, oltre 200 Carabinieri del Comando Provinciale di Catania, supportati dai reparti specializzati dell’Arma presenti nella Regione siciliana (Squadrone Eliportato “Cacciatori Sicilia”, Aliquota di Primo Intervento, Nucleo Cinofili e Nucleo Elicotteri di Catania), hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Catania nei confronti di 14 persone gravemente indiziate, a vario titolo, ferma restando la presunzione d’innocenza fino a sentenza definitiva di condanna, dei reati di “associazione armata finalizzata a traffico di sostanze stupefacenti”, “detenzione illegale di anni e munizioni”, “lesioni aggravate”, “ricettazione” aggravati dal metodo mafioso. Nei confronti di altri 4 individui, invece, è stato notificato l’avviso di interrogatorio preventivo.

L’indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia e condotta dai militari della Compagnia Carabinieri di Acireale tra il novembre 2021 e il maggio 2022, attraverso complesse attività tecniche e dinamiche, ulteriormente riscontrate dalle dichiarazioni di collaboratori di giustizia, ha consentito di ricostruire, a livello di gravità indiziaria, l’operatività e la struttura di un’associazione, radicata ad Aci Catena e Acireale, finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, quali cocaina, crack e marijuana, al fine di favorire la locale articolazione mafiosa della famiglia Santapaola Ercolano, avvalendosi della forza intimidatrice derivante dallo stesso vincolo associativo.

Attraverso un’organizzazione strutturata, con una precisa ripartizione di ruoli e responsabilità, nonché con l’adozione di stabili modalità operative e l’uso di telefoni “di servizio” dedicati allo spaccio, il sodalizio avrebbe esercitato attività di traffico e spaccio di droga nei territori di Aci Catena, Acireale e Aci Sant’Antonio, territori sui quali riusciva ad esercitare il controllo, sia con un’attività itinerante con consegne di droga “a domicilio”, sia con vere e proprie “piazze di spaccio” quali quelle presso la villa comunale e la “villetta ecologica” di Aci Catena.

Nell’attuale fase del procedimento, in cui non è stato ancora instaurato il contraddittorio tra le parti, le attività d’indagine hanno disvelato indizi da cui emergerebbe come Scalia Simone ed i fratelli Grasso Carmelo e Grasso Ottavio Mariano, avrebbero curato l’acquisto, il trasporto e la detenzione ai fini di spaccio delle sostanze stupefacenti trattate dal sodalizio, sia per le consegne a domicilio sia rifornendo le piazze di spaccio controllate dall’organizzazione, mantenendo prevalentemente i contatti con i fornitori e impartendo direttive ai sodali che giornalmente svolgevano le funzioni di “corrieri”, “spacciatori” e “vedette”, secondo un’organizzazione per turni.

In questo quadro, oltre dieci sodali si sarebbero quotidianamente occupati anche della vendita al dettaglio della sostanza stupefacente, utilizzando altresì utenze cellulari dedicate alla raccolta degli ordinativi da parte dei “clienti” ed agli appuntamenti per le consegne della droga.

Tra questi, in particolare, secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini, ferma restando la presunzione d’innocenza fino a sentenza definitiva di condanna, Scuderi Paolo si sarebbe occupato della gestione per conto del sodalizio, delle piazze di spaccio presso la villa comunale e la “villetta ecologica”, curando anche tramite altri sodali la vendita al dettaglio della droga.

Grazie a complesse attività tecniche, i militari dell’Arma hanno individuato e monitorato la base logistico-operativa del sodalizio: un fabbricato abbandonato ad Aci Catena, sorvegliato dagli indagati al punto da renderlo un vero e proprio “fortino”, presso cui custodivano e confezionavano lo stupefacente per il successivo spaccio al dettaglio. Nelle intercapedini dei muri, coperte da mattoni, erano nascoste anche armi, pronte per essere utilizzate.

All’esito del blitz dei Carabinieri, effettuato nel corso delle indagini, venivano trovati quasi settecento grammi di cocaina ed un chilo e ottocento grammi di marijuana, bilancini e materiale per il taglio e il confezionamento dello stupefacente. Oltre alla droga, anche quattro pistole, di cui due con matricola abrasa, con altrettanti caricatori e munizioni, guanti e passamontagna.

L’affermazione del proprio dominio sul territorio da parte degli indagati sarebbe passata anche per condotte di spregiudicata violenza, volta ad incutere timore nei rivali. Tra le tante spicca la spedizione punitiva condotta dai sodali ai danni di un cittadino catanese per la concorrenza nell’attività di spaccio da lui condotta nel “loro” territorio.

Non mancavano neppure, sulla base degli indizi raccolti, plateali affermazioni di affiliazione, tipicamente mafiose, come l'”inchino” dedicato da numerosi sodali, giunti in corteo a bordo di scooter sotto casa di uno dei vertici dell’organizzazione, in segno di solidarietà e fedeltà dopo il suo arresto in flagranza di reato e la conseguente restrizione agli arresti domiciliari.

Nel corso delle investigazioni, a riscontro delle attività svolte, i Carabinieri hanno, infatti, effettuato 11 arresti in flagranza di reato, per “detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti”, sequestrando, nel complesso circa quattro kg di marijuana ed un kg di cocaina.

Tra i provvedimenti cautelari, 10 indagati sono destinatari della misura della custodia cautelare in carcere, 2 degli arresti domiciliari e 2 del divieto di dimora nel Comune di Acireale ed obbligo di presentazione alla p.g.

PERSONE DESTINARIE DI MISURA CAUTELARE

  1. BARBAGALLO Antonino, inteso “Antbony”, nato a Catania il 21.10.2000 – arresti domiciliari;
  2. COSENTINO Sebastiano, nato a Acireale (CT) il 17/06/1996;
  3. GAMBINO Sebastiano, inteso “Seby Titao”, nato a Acireale (CT) il 05.10.1983;
  4. GRASSO Carmelo, inteso “Melo Box”, nato a Catania il 02/04/1994;
  5. GRASSO Ivan, nato a Acireale (CT) il 18.12.1995;
  6. GRASSO Ottavio Mariano, inteso “Otto”, nato a Catania il 15.07.1996;
  7. GRIMALDI (già PULVIRENTI) Alessandro, nato ad Acireale il 26.09.1999 – divieto di dimora nel Comune di Acireale e obbligo di presentazione quotidiano alla P.G. territorialmente competente;
  8. PRINCIPATO Loredana, intesa “a Paulazzo” nata a Acireale (CT) il 06/04/1979;
  9. PRINCIPATO Vincenzo, inteso “Terenzio”, nato a Acireale (CT) il 23.09.2000 – arresti domiciliari;
  10. RAPITA’ Sebastiano, inteso “Lupin”, nato a Catania il 17 /04/1977;
  11. RESTIVO Angelo, inteso “CavadddU”, nato a Catania il 10/04/1976;
  12. SCACCIANOCE Alfio, nato a Acireale (CT) il 31.01.1999 – divieto di dimora nel Comune di Acireale e obbligo di presentazione quotidiano alla P.G. territorialmente competente;
  13. SCALIA Simone, inteso “Tigna”, nato a Acireale (CT) il 14/11/1993;
  14. SCUDERI Paolo, inteso “Aricchi ì atta”, nato a Catania il 22.09.1998.

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