“I primi 1000 giorni di vita, un investimento per il futuro”, interessante convegno a Taormina -
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“I primi 1000 giorni di vita, un investimento per il futuro”, interessante convegno a Taormina

“I primi 1000 giorni di vita, un investimento per il futuro”, interessante convegno a Taormina

I primi 1000 giorni di vita, un investimento per il futuro”, ossia l’intervallo di tempo che intercorre tra il concepimento e i primi due anni di vita del bambino, durante i quali si pongono le basi per un adeguato sviluppo fisico e psichico dell’infante, un periodo importantissimo che va affrontato dai genitori con impegno e consapevolezza.

Di tutto questo se ne è parlato, lunedì 22 aprile, presso l’Archivio Storico di Taormina nel corso del Convegno Distrettuale Sicilia della Fidapa BPW Italy, l’associazione internazionale di donne che operano nel campo delle arti, delle professioni e degli affari, organizzato dalle sezioni di Taormina, Santa Teresa di Riva – Valle D’Agrò, Francavilla di Sicilia, Giardini Naxos e Porto dell’Etna, un evento svoltosi sotto il patrocinio del Comune di Taormina.

In apertura, il caloroso benvenuto della presidente della sezione Fidapa di Taormina Lucia Lo Giudice, rivolto ai convenuti, alle relatrici e alla Presidente del Distretto Sicilia Fidapa Letizia Bonanno, che ha portato i saluti della Presidente Nazionale Fidapa BPW Italy Cettina Corallo.

Dal benessere dei primi mille giorni al benessere futuro” è stato l’argomento trattato in maniera chiara ed esaustiva dalla prof.ssa Marcella Renis, già ordinario di biochimica clinica e biologia molecolare presso l’Università di Catania, vicepresidente Onlus BioNuMeRi – “Osservatorio Biologico per la Nutrizione e la Ricerca sui Metalli pesanti” – coordinatrice master II livello in Medicina integrata e food management per la prevenzione e cura dei tumori UniCT.

«E’ necessario in prevenzione parlare di questi primi mille giorni, e agire su di essi – ha detto la relatrice – perché siamo in un periodo storico che chiamiamo “antropocene”, un termine per indicare che l’uomo oramai ha messo un’orma sulla terra così grande che ne ha modificato talune situazioni, stiamo viaggiando da diversi anni in una condizione abbastanza disastrosa, in particolare perché siamo avvolti da inquinanti di tutti i tipi; abbiamo, soprattutto, interferenti endocrini, cioè inquinanti che interferiscono con i nostri percorsi ormonali e li modificano; poi ci sono gli idrocarburi, i metalli pesanti, il benzene (agente cancerogeno) che si trova nelle strade fortemente inquinate, le plastiche, le micro e le nanoplastiche che si annidano ovunque, nell’acqua, anche in quella contenuta nelle bottiglie di plastica, nel mare, sul suolo e quindi su tutto quello che coltiviamo e poi utilizziamo: tutto questo produce dei circoli viziosi di tipo patologico, innanzitutto il danno ossidativo, che genera infiammazione, promotore di cancerogenesi. Tutto questo sta facendo aumentare in maniera esponenziale patologie come diabete, obesità (in aumento tra i giovani), tumori, malattie cardiometaboliche, neurodegenerative e autismi».

La relatrice ha inoltre spiegato il significato di “esposoma”, cioè qualcosa a cui siamo esposti, che ci fa del male: cambiamento ambientale, inquinanti, stili di vita, fumo, alcool, sedentarietà, fattori che danneggiano non solo le nostre cellule ma perfino il DNA, compreso quello dei microorganismi con cui conviviamo, che chiamiamo microbiota, con conseguenze negative trasmissibili a lungo termine (15-20 anni) e, cosa ben più grave, alle generazioni future.

In seguito di trattazione, la studiosa ha messo in evidenza i meccanismi e le correlazioni tra l’esposoma e il cosiddetto “trio-cattivo (infiammazione, stress ossidativo e disbiosi), soffermandosi poi sull’importanza dell’epigenetica: «Si tratta – ha specificato Renis – di modifiche “sopra” il DNA, non alterandone la sequenza genica», e sono date dalla nutrizione, dallo stile di vita e dal microbiota, soprattutto a livello intestinale; incidono anche una vita serena, una buona convivialità, l’amore, l’accudimento e una genitorialità responsabile.

«L’epigenetica – ha detto Marcella Renis – è il vero il direttore di orchestra di ciò che il DNA deve fare, del nostro fenotipo, di come noi siamo nel corso della vita: l’epigentica condiziona lo sviluppo del feto in una donna gravida, sin dalle prime fasi embrionali».

In altre parole, il lasso di tempo che intercorre tra la gravidanza e fino a due anni rappresenta una finestra critica, e tutto ciò che può accadere in questo periodo come danni può influenzare il benessere dell’adulto, nel futuro.

Di “Ipertensione in gravidanza” se ne è occupata la dott.ssa Piera Bonaccorsi, specialista in ginecologia e ostetricia, dirigente medico presso l’ospedale di Acireale; nel 2014 ha ricevuto il premio “Chimera d’Argento” per la medicina; a lei si deve l’apertura nel 2013 dello “Sportello Rosa” antiviolenza/antistalking, in qualità di assessore alle Pari Opportunità del Comune di Giarre.

La specialista, nel suo intervento, dopo aver accennato al grave problema della denatalità in Italia, ha posto l’accento sui rischi derivanti da abitudini alimentari scorrette assunte in gravidanza, in particolare, il pericolo di sviluppare l’ipertensione.

«Se in gravidanza una donna ha tante patologie, mangia male e ingrassa tantissimo – ha esordito Bonaccorsi, componente Fidapa BPW Distretto Sicilia “Task-Force Più Salute” -, e non conduce uno stile di vita giusto, il bambino svilupperà delle patologie che poi diventeranno le sue patologie in età adulta; non è semplice far capire questo concetto alle nostre nonne, alle nostre zie, perché la gravida viene coccolata con il cibo; e proprio l’aumento di peso è uno dei principali fattori per l’ipertensione in gravidanza».

La ginecologa ha poi illustrato i valori pressori normali in gravidanza, i disturbi associati all’ipertensione, le complicanze (encefalopatia ipertensiva, ictus, insufficienza renale, disturbi cardiaci), le terapie farmacologiche e gli esami specialistici per monitorare il benessere del feto.

Il valore delle tecniche integrate nello sviluppo psicomotorio del bambino”: questa la materia affrontata con grande professionalità dalla presidente della sezione Fidapa di Francavilla, dott.ssa Martina Dibella, fisioterapista e neuropsicomotricista dell’età evolutiva.

«Un appropriato sviluppo psicomotorio è un grande investimento per il futuro – ha detto Dibella – perché molto spesso alcune tappe del processo di accrescimento che non si raggiungono nell’età adeguata possono portare a problematiche in età adulta».

«Lo sviluppo dell’essere umano – ha continuato – dipende certamente dai geni che abbiamo ereditato, ma sin dalla gravidanza il loro funzionamento è sotto il controllo di messaggi che arrivano dall’ambiente: le persone che ci circondano, l’alimentazione e tutti gli stimoli psicologici sono in grado di regolare il funzionamento dei nostri geni; quindi, le sollecitazioni che il bambino riceve durante i primi due anni di vita sono fondamentali».

La professionista ha descritto le diverse fasi dello sviluppo del bambino: motorio (in base al progredire dell’età), cognitivo (associato al linguaggio) ed emotivo, esponendo le principali patologie di tipo psicomotorio che possono determinare, in assenza di interventi, un danno futuro.

Infine, ampio spazio è stato dato al tema delle abilità, ovvero la competenza che il bambino acquisisce nel corso dello sviluppo interagendo con l’ambiente circostante; in tal senso, sono stati forniti suggerimenti e consigli per genitori e operatori dell’infanzia.

Moderatrice dell’incontro è stata Lucia Lo Giudice, presidente della sezione Fidapa di Taormina.

Luigi Lo Presti

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