Mascali, il presidente del Consiglio comunale Virzì risponde alle accuse: "polemiche sterili" -
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Mascali, il presidente del Consiglio comunale Virzì risponde alle accuse: “polemiche sterili”

Mascali, il presidente del Consiglio comunale Virzì risponde alle accuse: “polemiche sterili”

Il presidente del Consiglio comunale di Mascali Paolo Virzì risponde alle accuse (mossegli dal Consigliere di opposizione Tropea e pubblicate dal gazzettinonline lo scorso 17 marzo) di mancanza di imparzialità nel ricoprire il suo ruolo di presidente del civico consesso e quindi di garante verso i consiglieri comunali.

“Non ho prese di posizione contro nessuno dei consiglieri comunali – spiega Virzì -. Il mio è semplicemente il modo corretto di condurre i lavori della Seduta Consiliare. Non sempre bisogna accontentare i consiglieri solo perché parlano di atteggiamento provocatorio nei loro confronti”.

Paolo Virzì

In applicazione dell’art. 52 del Regolamento Comunale che prevede che “nessun Consigliere può chiedere e prendere la parola dopo che il punto è stato incardinato…”, – chiarisce Virzì – nella seduta dello scorso 14 marzo non ho concesso la parola proprio perché il punto relativo alla relazione sull’operato dell’esperto del sindaco anno 2023 era già stato incardinato. I consiglieri avrebbero dovuto aspettare che il sindaco concludesse la lettura della sua relazione e avrebbero poi ottenuto la parola. Questo è un modo corretto ed ordinato di condurre il Consiglio senza ridurlo a teatrino della politica, come invece vorrebbero farlo diventare alcuni consiglieri.

Ho sempre concesso la parola a tutti i consiglieri, come si evince dalle video riprese del Consiglio comunale, concedendo la parola più volte, oltre misura e reiteratamente. Le dichiarazioni preliminari – spiega ancora una volta Virzì-  vanno chieste prima che il punto all’ordine del giorno venga incardinato e non dopo.

Per quanto riguarda il mio ruolo di imparzialità è stato più volte ed ampiamente certificato dall’Assessorato regionale alle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica a cui si erano rivolti in più occasioni i consiglieri di opposizione proprio perché ritenevano che io non avessi condotto in modo corretto i lavori della Seduta Consiliare.

All’ultima accusa mossami da Tropea, che ritiene che in questi ultimi mesi ho perso il sostegno dei consiglieri di opposizione e il sostegno delle compagini politiche che mi hanno eletto, rispondo con naturalezza.

Da quasi un anno i consiglieri di opposizione proclamano immotivatamente atti di sfiducia nei miei confronti senza mai riuscire a spiegarne le motivazioni. Hanno solo acredine nei miei riguardi perché non ho firmato la proposta di sfiducia al Sindaco, a che pro firmarla? Per dare loro solo un vantaggio politico?

I consiglieri di opposizione invece portino in Consiglio atti deliberativi a favore della cittadinanza e si impegnino a criticare di meno anziché alzare immotivatamente il grado di litigiosità e conflittualità all’interno del civico consesso”.

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