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Giarre, il centro di aiuto alla vita piange la sua mamma Ginevra

Giarre, il centro di aiuto alla vita piange la sua mamma Ginevra

Sono tanti i frutti che Ginevra Marzola ha presentato al cospetto di Dio. Nel 2004 fondando a Giarre, nella parrocchia Gesù Lavoratore, insieme al marito Cesare, il Centro di aiuto alla vita, il primo nella diocesi di Acireale, ha offerto a tantissime donne gravide in difficoltà un aiuto concreto, dove avrebbero trovato volontari ed esperti pronti a dare loro gratuitamente un conforto, un sostegno psicologico, un’assistenza ginecologica e anche un aiuto economico, finanziato attraverso il progetto nazionale Gemma.

Il marito Cesare, nel dicembre del 2022, aveva indicato in circa 150 i bambini che dal 2004 erano nati grazie al sostegno dei volontari del Centro di aiuto alla vita. Il loro destino era l’aborto che, come ha dimostrato in questi anni l’attività del Cav, può essere una scelta dettata dalla disperazione di donne che si ritrovano da sole o in difficoltà economiche.

L’apostolato per la vita, il generoso volontariato di Cesare e Ginevra in questi anni ha toccato varie comunità parrocchiali che stanno ora ricordando Ginevra con commozione. Incessante anche l’attività di sensibilizzazione portata avanti dai due coniugi che hanno organizzato convegni con studiosi di livello nazionale, intervenuti a Giarre su temi in Italia molto dibattuti riguardanti la “vita fragile”, quella degli estremi, dall’embrione all’eutanasia.

Di tutti “i figli di Cesare e Ginevra” il più famoso è Pasqualino, il neonato lasciato dentro la culla per la vita in prossimità della Pasqua 2015. Appena tre anni prima la coppia aveva avuto l’intuizione di fare allestire, sempre nella parrocchia Gesù Lavoratore, lato via Umbria, una culla per la vita, la seconda in Sicilia.

Un posto in cui una neo madre che si trova nella drammatica decisione di non volere tenere suo figlio, può deporlo nell’anonimato, certa che ci sarà chi si prenderá cura di lui. La maggior parte delle culle per la vita sparse per l’Italia resta vuota, mentre si continua a sentire parlare dei neonati abbandonati nei cassonetti, l’ultimo un mese fa nel Torinese. La culla per la vita voluta da Cesare e Ginevra, nel silenzio, continua ad essere un gancio dal cielo a cui chiunque può aggrapparsi. I coniugi in questi anni hanno sempre vigilato sull’efficienza del sistema di allarme collegato alla culla.

Per aiutare la vita hanno fatto tutto quello che si poteva fare: pregare, aiutare mamme in difficoltà, organizzare momenti di approfondimento culturale con esperti, raccogliere firme per tutte le proposte di legge di iniziativa popolare a tutela della vita fragile.

La loro unione di coppia è stata di esempio per tanti fidanzati che hanno frequentato i corsi prematrimoniali nel IV vicariato della diocesi. Il funerale di Ginevra sarà celebrato domani venerdì, alle ore 15:30, nel Duomo. Dopodiché la salma sarà traslata nel cimitero di Catania.

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