Giarre, c'era una volta la video sorveglianza. Telecamere in avaria fanno bella mostra di sè -
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Giarre, c’era una volta la video sorveglianza. Telecamere in avaria fanno bella mostra di sè

Giarre, c’era una volta la video sorveglianza. Telecamere in avaria fanno bella mostra di sè

Da lungo tempo si alimenta il dibattito sulla necessità di riattivare le oltre trenta telecamere sparse per la città e che, durante la sindacatura Sodano, attraverso un progetto sulla sicurezza, sono state dislocate nei punti maggiormente critici della città a tutela dei cosiddetti obiettivi sensibili. La recente aggressione subita dal parroco del Duomo, Nino Russo, all’interno della sagrestia di via Sartori, nel cuore del centro storico, riaccende i riflettori sul tema della sicurezza e sulla opportunità di rimettere in funzione i dispositivi audiovisivi. Il Comune a più riprese, nel corso degli ultimi anni, ha aderito a diversi bandi ministeriali per ottenere il finanziamento per l’acquisto delle telecamere. Purtroppo, però, non vi è stata, fino ad ora, la possibilità di accedere in graduatoria e di fruire di questi importanti sussidi economici in tema di sicurezza pubblica. In città le telecamere installate su alcuni pali della pubblica illuminazione sono solo il ricordo sbiadito dal tempo, di un tentativo di monitorare la città attraverso un sistema di telecontrollo.

Le telecamere erano infatti collegate in rete con la centrale della polizia locale di via Callipoli, nel cui Comando era stata attivata una cabina di regia. Una «control room» da cui monitorare in diretta i flussi video degli impianti di sorveglianza presenti in città.  Le immagini di una trentina di occhi elettronici, installati nei punti strategici e più rilevanti, collegati tra loro dalla fibra. Una positiva esperienza durata, purtroppo, solo qualche anno. Della “control room”, infatti, non vi è più traccia in municipio. E’ stata smantellata. Gli unici impianti funzionanti, sono quelli del palazzo comunale, attivati dopo il clamoroso furto di 13 pistole, al comando dei vigili urbani.

Mentre le telecamere cittadine, tutte in avaria, fanno inutilmente bella mostra di sè. Eppure un “grande fratello” è più che necessario a Giarre e l’amministrazione Cantarella ne è consapevole, anche alla luce della recrudescenza dei reati predatori. Dispositivi elettronici, attraverso i quali, prevenire fatti criminosi, agendo come deterrente, favorendo la repressione in quanto può fornire i dati rilevati nei luoghi ove avvengono. Il vice sindaco e assessore alla Polizia locale Claudio Raciti, confida nell’adesione del Comune ad un nuovo bando del Ministero dell’Interno. “Ci sono buone possibilità che – afferma – si possa ottenere il finanziamento di poco più di 100 mila euro per l’acquisto di 40 telecamere da dislocare nei pungi strategici della città”.

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