La musica come chiave di volta. A breve il quarto disco di Ture Most -
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La musica come chiave di volta. A breve il quarto disco di Ture Most

La musica come chiave di volta. A breve il quarto disco di Ture Most

E’ un lavoro del tutto nuovo il quarto disco di Ture Most un disco che – assicura l’artista – più di tutti esprime l’essere un duo con il fratello R-Most, un disco che sarà «Un punto cardine della nostra discografia», dice.

Prendendo le mosse dal suo paese, Torre Archirafi, la produzione artistica di Ture Most è stata sempre in salita. Nel 2019 il primo disco, “Mostalgia”, era stato anticipato da vari singoli e conteneva brani come La Luna sul canneto e Tequila e vavalaggi. E’ bastata questa prima produzione a Ture Most per imporsi come artista locale, riuscendo a far cantare i propri brani sul territorio. Quella del 2019 fu anche l’ultima estate prima del covid, circostanza che chi ama la musica live non può dimenticare. Nel 2020 esce Libra, celebrazione del dualismo, folk/urban, italiano/siciliano, sulle note di brani come Camurria e Salsedine. «Il rammarico è per quel 2020 funesto per la musica live», ricorda Ture Most.

Terzo lavoro Soft drink, un lavoro tripartito: Pop cola, con musica stile elettrorap; Gazzusa, con musica più leggera di mare che contiene, ad esempio, il brano Mareggiata e poi Sanguigna, in stile trap folk, dove c’è Bacilicò. Brani che hanno risuonato nei live davvero indimenticabili per il territorio.

Ferramost, da sopra l’arco di Palazzo Vigo a Torre Archirafi, è la punta dell’iceberg dei concerti, da Catania a Zafferana Etnea. «Dove andiamo troviamo persone pronte a cantare i nostri brani», ricorda Ture Most. E indimenticabili sono stati anche il concerto in piazza Vagliasindi a Torre, l’apertura del concerto de I Beddi al Cortile Platamone, il live sopra un cassone del camion a Piedimonte Etneo. Raro poi per un artista locale esibirsi anche nelle scuole: nel Liceo Leonardo, nel Liceo Amari di Giarre e al comprensivo di Santa Venerina, dove la musica di Ture Most è oggetto di interesse e spunto di riflessioni tra i banchi di scuola.

Il covid, ha impedito i concerti ma adesso è ora di recuperare. «La musica è qualcosa di sano che ci congiunge con la vita eterna», dice Ture Most, ricordando il padre, Frank Mostaccio, artista sui cui passi i due fratelli si muovono. E non solo. Ad esempio, Per sempre Icaro è un pezzo realizzato a 6 mani, in famiglia, “Icaro” era un brano si Frank Mostaccio e i figli hanno realizzato il remake Per sempre Icaro.

Legato alla sua terra, Ture Most ha anche inciso una sua interpretazione di Stranizza d’amuri di Franco Battiato, un omaggio all’artista mentre era ancora in vita.

Oltre la musica, grande passione, Salvatore Mostaccio è laureato in Scienze motorie e il suo obiettivo è l’insegnamento. Ma la musica è una “Chiave di volta”. «La mia musica – dice – non vuole inseguire le tendenze, mi piace muovere la cresta dell’onda. Quando si inizia a fare musica si è figli delle tendenze, poi c’è un momento in cui si passa dal seguire al creare. La musica è il modo di comunicare la mia anima, vivrà dopo di noi».

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