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Giarre, Fidapa e Liceo Leonardo, riflessioni su… “Legami. Femminicidio: analisi di un fenomeno”

Giarre, Fidapa e Liceo Leonardo, riflessioni su… “Legami. Femminicidio: analisi di un fenomeno”

Nella giornata del 25 novembre, la Fidapa sezione Giarre-Riposto, in collaborazione con il Liceo scientifico “Leonardo” hanno organizzato una bella e sentita manifestazione dal titolo “Legami. Femminicidio: analisi di un fenomeno”. È stato lanciato un messaggio chiaro e forte contro ogni forma di violenza sulle donne, con il coinvolgimento di docenti e studenti. Questi ultimi, hanno eseguito musica, trasmesso emozioni con la lettura di versi di poetesse afgane, morte per femminicidio (anche se, negli ultimi periodi, nei loro paesi, si sono susseguite alcune riforme liberali nei confronti delle donne, per unificare e modernizzare lo Stato, pur rimanendo la questione femminile nelle zone rurali sempre la stessa).

Gli studenti, coordinati dalla prof.ssa Pina Borzi, hanno, inoltre, realizzato momenti di recitazione, di danza ed un video. Introdotti dalla dirigente scolastica del Leonardo, dott.ssa Tiziana D’Anna, e dalla dott.ssa Anna Maria Patanè, presidente della Fidapa Giarre-Riposto, a seguire- hanno preso la parola lo psichiatra dott. Salvatore Di Dio, già dirigente del Ser.T. di Giarre (che ha illustrato gli aspetti psicologici e clinici che favoriscono la violenza) e l’avv. Angela Vecchio, che ha presentato la legislazione vigente per la difesa delle donne. Molto toccanti le testimonianze di familiari e amiche di Maria Rita Russo, cittadina giarrese, vittima innocente di femminicidio, e quelle di suor Rosalba la Pegna, coordinatrice del Centro Antiviolenza “Il Bucaneve”.

Le donne, come dimostrano i numeri delle chiamate al numero verde, provano ad urlare il loro dolore, le loro richieste di aiuto e la loro solitudine. Oggi, la donna, a difesa del suo corpo si dà fare attraverso comitati, incontri, manifestazioni, ma lo strumento operativo più importante di questa battaglia di vita e di civiltà rimane sempre “Il Centro Antiviolenza”, che spesso rimane bloccato per la mancanza di fondi e da problemi burocratici. Ma la violenza sulle donne è, piuttosto, il risultato negativo di una cultura che ha radici lontane: negando la parità di genere, pone le premesse per il non rispetto dell’altra e della sua dignità. A tal proposito, si cita la Costituzione che afferma la pari dignità di tutti i cittadini e la loro uguaglianza senza distinzione di sesso.

È stata così ricordata la “Giornata Antiviolenza”, in una mattinata vissuta intensamente, che ha voluto lanciare un messaggio di solidarietà e di civiltà, con l’impegno a continuare questa battaglia nel lavoro scolastico e far sperimentare agli studenti l’iter legislativo, facendo vivere loro la solidarietà riflettendo sui diritti umani. Non meno importante la volontà di coinvolgere ancora più a fondo le Associazioni per l’educazione alla legalità, soprattutto nell’esercizio della cittadinanza attiva.

Anna Fichera

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